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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Dillo all’Edicola: Anno nuovo, storia vecchia. Caro trasporto marittimo vorrei dirti…

Par­ten­do dal pre­sup­po­sto che sono un assi­duo fre­quen­ta­to­re dei mez­zi di tra­spor­to marit­ti­mi Elba­ni, par­lo per espe­rien­za per­so­na­le.
Par­to alle ore 12.45 sul tra­ghet­to Moby Kiss da Por­to­fer­ra­io.
Nave pres­so­ché vuo­ta.
Sbar­co ore 14.10
Mi accin­go a tor­na­re sul­la stes­sa nave imme­dia­ta­men­te per­ché ave­vo una com­mis­sio­ne di 5 minu­ti da sbri­ga­re al por­to di Piom­bi­no, ed è lì che avvie­ne il soli­to gio­co ormai cono­sciu­to del “Por­tel­lo­ne Rot­to”.
Ebbe­ne sì, la stes­sa nave che 5 minu­ti pri­ma ha attrac­ca­to con faci­li­tà, sep­pur len­ta, ades­so ha improv­vi­sa­men­te rot­to il por­tel­lo­ne ante­rio­re.
Così mi è sta­to comu­ni­ca­to da un dipen­den­te.
Sic­co­me come dice­vo sopra, fre­quen­to mol­to que­sti squal­li­di mez­zi di tra­spor­to, fer­mo subi­to un altro dipen­den­te Moby, che alla mia doman­da: “Per­ché non ripar­te que­sta nave?”
Mi rispon­de giran­do­si: “per­ché non par­te” e si dile­gua, non sapen­do che io su quel­la stes­sa nave c’ero sta­to fino a cin­que minu­ti pri­ma.
Aven­do dedot­to che ormai dove­vo per­de­re qual­che ora e smal­ti­re il ner­vo­so, mi diri­go alla sta­zio­ne marit­ti­ma.
Sedu­to sul­le pol­tro­ne all’interno, ini­zio a vede­re gen­te che arri­va per fare il bigliet­to del­la famo­sa Moby Kiss del­le 14.30
Uno dopo l’altro, ven­go­no rim­bal­za­ti e let­te­ral­men­te pre­si per il culo, con la sto­riel­la del por­tel­lo­ne rot­to.
Non poten­do accet­ta­re il mene­fre­ghi­smo e la stra­fot­ten­za, andan­do ver­so la fila, mi rivol­go ad una del­le cas­sie­re, dicen­do che la smet­ta­no di inven­tar­si que­ste sto­rie ridi­co­le, per­ché sia­mo stan­chi di esser pre­si in giro come mario­net­te.
La rispo­sta è rapi­da e già stu­dia­ta: “io sono arri­va­ta ades­so a lavo­ro e mi han­no comu­ni­ca­to que­sto gua­sto, non so dire altro”.
Vole­vo sfo­gar­mi, tro­va­re qual­cu­no con cui arrab­biar­mi, ma ho capi­to che nes­su­no avreb­be sod­di­sfat­to il mio ner­vo­so.
In defi­ni­ti­va, sono sul­la Tore­mar del­le 15.40, e sarò all’Elba alle 17.
Oltre 5 ore per fare due tra­git­ti di 20 km in tota­le.
Que­sta bre­ve sto­ria rac­con­ta­ta è per far­vi capi­re a che livel­lo sia­mo.
Un livel­lo bas­sis­si­mo.
Pove­ra Iso­la mia.
Anno nuo­vo, sto­ria vec­chia.
Vit­to­rio Gior­da­no

Un commento

  1. Gianni

    Fin­ché all’El­ba arri­ve­ran­no car­ret­te che gli altri Pae­si dismet­to­no noi elba­ni dovrem­mo pie­ga­re la testa. Non è una logi­ca, ma una real­tà, pur­trop­po.. Il gover­na­to­re Gia­ni que­ste cose le sa, ecco­me se le sa! Ma sem­bra pure che del­l’El­ba come del resto i suoi pre­de­ces­so­ri non glie­ne può fre­ga­re un eme­ri­to caz­zo( Scu­sa il fran­ce­si­smo) Qui ci vuo­le solo azio­ne da par­te di tut­te le rap­pre­sen­tan­ze Elba­ne„ non cosa che duri un’o­ra, guar­da bene, ben­sì dei gior­ni,
    pure set­ti­ma­ne, se non basta

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