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Manchette di prima

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Manchette di prima

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La solidarietà, un valore in più per lo sport; dall’ alba al tramonto in bicicletta per Associazione Spalti

Luca Mer­ca­tel­li il 24 Apri­le par­te da Firen­ze per rag­giun­ge­re l’El­ba in bici­clet­ta e rac­co­glie­re fondi.
La sua ini­zia­ti­va ha coin­vol­to azien­de come LANARTEX srl, TRIEVOLUTION ASD, BILAGHI srl.
Sono sta­ti rac­col­ti cir­ca 1500,00 euro per l’i­ni­zia­ti­va pen­sa­ta da Luca.
Ciao Luca, rac­con­ta­ci com’è nata que­sta bel­la iniziativa.
Sono venu­to a cono­scen­za del­l’as­so­cia­zio­ne Spal­ti gra­zie ad un ami­co di Pistoia—che fre­quen­to abba­stan­za, per­ché sono un musi­ci­sta e ci ho suo­na­to varie volte.
Sul suo pro­fi­lo Face­book ave­vo visto un video rea­liz­za­to per una loro cam­pa­gna di sen­si­bi­liz­za­zio­ne, e sono rima­sto mol­to col­pi­to. Ho degli ami­ci affet­ti da SLA, e vole­vo fare qual­co­sa di con­cre­to per con­tri­bui­re alla cau­sa e spon­so­riz­za­re l’at­ti­vi­tà di Spalti.
Da un po’ di tem­po ho scel­to di uni­re la pas­sio­ne per la bici­clet­ta a quel­la del­l’im­pe­gno sociale—qualche anno fa, insie­me ad alcu­ni ami­ci, abbia­mo fat­to un viag­gio a tap­pe fino a Raven­sburg, in Ger­ma­nia, per rac­co­glie­re gio­cat­to­li dona­ti dal­la Raven­sbur­ger per il Meyer—quindi ho deci­so di far­lo anche in que­sto caso.
Ave­vo un’i­dea da tem­po: “se peda­las­si tut­to il gior­no, dove riu­sci­rei ad arrivare?”.
Ho deci­so di sco­prir­lo pro­prio in que­sta occa­sio­ne, cimen­tan­do­mi in que­sta impre­sa al fine di far cono­sce­re l’as­so­cia­zio­ne e rac­co­glie­re donazioni.
Il caso ha volu­to che nei gior­ni di pre­pa­ra­zio­ne, duran­te un’intervista per Radio Tosca­na, sia venu­to in con­tat­to con Ales­sio Gam­bi­ni, che mi ha spie­ga­to quan­to il pro­ble­ma del­la man­can­za di tera­pie ade­gua­te per i mala­ti di SLA sia sen­ti­to sull’Isola d’Elba, con mala­ti che si sen­to­no mol­to isolati.
Quin­di insie­me abbia­mo deci­so di uni­re le for­ze: io sarei par­ti­to da Firen­ze in bici, ver­so Por­to­fer­ra­io, men­tre lui sareb­be par­ti­to per una cam­mi­na­ta lun­ga dal­l’al­tro capo del­l’i­so­la e mi avreb­be raggiunto.
Si è crea­ta una bel­la connessione.

Com’è sta­ta que­sta esperienza?
La gior­na­ta è anda­ta benis­si­mo. Io ave­vo coin­vol­to diver­si ami­ci cicli­sti, che mi han­no segui­to per alcu­ni trat­ti del per­cor­so. Sia­mo par­ti­ti in 20, all’al­ba, dal­le Casci­ne di Firen­ze: man a mano che pro­ce­de­va­mo alcu­ni mem­bri del grup­po poi tor­na­va­no indie­tro. Sia­mo arri­va­ti in quat­tro a Piom­bi­no: gli altri han­no pre­so il tre­no per tor­na­re a Firen­ze, men­tre io mi sono imbar­ca­to per Portoferraio.
Ad atten­der­mi c’è sta­ta una bel­lis­si­ma acco­glien­za. I ragaz­zi del­la testa­ta onli­ne Edi­co­la Elba­na Show, che ci han­no fat­to mol­ta pub­bli­ci­tà nei gior­ni pre­ce­den­ti, l’Assessore, e anche i ragaz­zi che insie­me ad Ales­sio ave­va­no affron­ta­to la cam­mi­na­ta. È sta­to un bel­lis­si­mo momento.
Però non mi era basta­to: fini­ta la festa ho ripre­sa la bici­clet­ta e mi sono fat­to altri 35 chi­lo­me­tri fino a San­t’An­drea, da dove era par­ti­to Ales­sio. In tut­to ho per­cor­so 215 chi­lo­me­tri, con 2500 metri di disli­vel­lo. È il mio record in un sin­go­lo giorno.

Quan­do e come hai deci­so di dedi­ca­re la tua atti­vi­tà spor­ti­va agli sco­pi di atti­vi­smo sociale?
Lo fac­cio da qual­che anno ormai, ed è una cosa che ho volu­to intra­pren­de­re anche per tro­va­re un valo­re aggiun­to nel­lo sport. Le disci­pli­ne indi­vi­dua­li sono un po’ fini a se stes­se, per­ché è tut­to basa­to sul con­fron­tar­si con i pro­pri limi­ti: dan­do allo sport una dimen­sio­ne socia­le il signi­fi­ca­to tra­scen­de la mera sod­di­sfa­zio­ne di met­ter­si alla pro­va. O alme­no: per me far­lo per gli altri è una moti­va­zio­ne in più.

Cosa ti ha col­pi­to del lavo­ro por­ta­to avan­ti da Spalti?
Mi ha col­pi­to sia la storia—come è nata que­sta asso­cia­zio­ne di volontariato—sia l’im­por­tan­za del tema che affron­ta­no, cer­can­do di fare la dif­fe­ren­za nel­la qua­li­tà di vita del­le per­so­ne affet­ta da SLA. È un’associazione gio­io­sa, che oltre ad aiu­ta­re mate­rial­men­te le per­so­ne di cui si occu­pa offre anche un for­te sup­por­to mora­le. In que­sti mesi, men­tre sta­va­mo pre­pa­ran­do l’evento, si sono mes­si in con­tat­to con i mala­ti elba­ni, e han­no crea­to del­le bel­le connessioni.
La SLA è una malat­tia mol­to insi­dio­sa, che stra­vol­ge la vita dei mala­ti e del­le loro fami­glie. Le tera­pie domi­ci­lia­ri offer­te dal ser­vi­zio sani­ta­rio non sono abba­stan­za, a fron­te dei con­ti­nui pro­ble­mi che si pre­sen­ta­no quo­ti­dia­na­men­te. Per que­sto ave­re un rife­ri­men­to come Spal­ti è impor­tan­tis­si­mo per mol­te per­so­ne: oltre all’assistenza fisio­te­ra­pi­ca gior­na­lie­ra, e all’offerta di vari sup­por­ti, pos­so­no con­ta­re su per­so­ne che si inte­res­sa­no uma­na­men­te a loro.

Pen­si che ci sarà una secon­da edi­zio­ne di que­sta iniziativa?
Sì, ci pia­ce­reb­be repli­ca­re il pros­si­mo anno. Sono sem­pre in con­tat­to con Ales­sio Gam­bi­ni, e sicu­ra­men­te cer­che­re­mo di orga­niz­za­re l’iniziativa, maga­ri miglio­ran­do­la ulteriormente.

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