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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Addio ad una Guerriera.…Ciao Marilena

Pasquet­ta 2020, già di per se stra­na per col­pa di que­sto Virus, poi apri, spip­po­li e ti accor­gi da subi­to che qual­co­sa è suc­ces­so, e il tuo dub­bio diven­ta una tri­ste real­tà quan­do capi­sci che è venu­ta a man­ca­re una Don­na con la D grande.

Mari­le­na Taglia­fer­ro, sem­pre sola­re sem­pre alle­gra, que­sti tut­ti i com­men­ti che han­no inva­so i social oggi, que­sto ha lascia­to Mary, sola­ri­tà, leg­ge­rez­za e corag­gio. Ha lot­ta­to tan­to ma sem­pre con quell espres­sio­ne sor­nio­na e ras­si­cu­ran­te che solo i nume­ri 1 hanno.

Di tut­ti i pen­sie­ri che ho let­to, due mi han­no par­ti­co­lar­men­te col­pi­to e li han­no scrit­ti una mam­ma e sua figlia che con Mari­le­na ave­va­no istau­ra­to un lega­me forte.

Scri­ve Mar­zia Cam­pe­del­li su Facebook:

Cic­cia sei anda­ta via in silen­zio.… E que­sto non era da te: te che sei entra­ta nel­la mia vita rumo­ro­sa­men­te e hai pla­ca­to il silen­zio assor­dan­te del­la mia esistenza. 
Ma il tuo silen­zio non è basta­to per­ché il bene che hai fat­to, il mon­do non può dimen­ti­car­se­lo, ed oggi ci sen­tia­mo tut­ti un po’ più vuoti. 
La per­so­na più sola­re e alle­gra che io abbia mai conosciuto.
Con te va via un pez­zo del mio cuo­re. Sei sta­ta e sarai per sem­pre la mia “ami­ca Spe­cia­le”, non so come farò sen­za di te.
Il buon­gior­no la mat­ti­na che non mi hai mai fat­to man­ca­re, le nostre tele­fo­na­te che dura­va­no una vita oppu­re le nostre sem­pli­ci sera­te a pian­ge­re e ride­re davan­ti ad una camomilla.
Sei anda­ta via in un perio­do dove c’è proi­bi­to anche poter dare un ulti­mo salu­to, ma ricor­da­ti sarai sem­pre con me in tut­to quel­lo che farò per­ché non ci sono limi­ti di spa­zio, né di tem­po, in gra­do di divi­de­re il lega­me indis­so­lu­bi­le che abbiamo. 
Vola in alto Ange­lo mio come solo tu, gran­de don­na, sei sem­pre sta­ta in gra­do di fare. 
TI ADORO

Mar­zia campedelli

Scri­ve Ales­sia Mar­to­rel­la figlia di Marzia

Oggi con te se ne va un pez­zo del­la mia stram­pa­la­ta e allar­ga­tis­si­ma famiglia. 
Se ne van­no le sera­te insie­me io, te e mam­ma, quan­do il mon­do sem­bra­va crol­lar­ci addos­so ma tu, nono­stan­te i mil­le pro­ble­mi che ti scom­bus­so­la­va­no la vita, ti cari­ca­vi sul­le spal­le un po’ anche del nostro dolo­re, sen­za mai per­de­re il sorriso. 
Ci hai inse­gna­to a vive­re la vita con leg­ge­rez­za, ci hai tra­smes­so len­ta­men­te un po’ del­la tua for­za per affron­ta­re il mon­do che è trop­po spes­so ingiu­sto, ci hai inse­gna­to che nes­sun osta­co­lo è mai impos­si­bi­le da supe­ra­re, anche se può sem­brar­ci insormontabile. 
A te che mi assil­la­vi sem­pre con le stes­se doman­de, ma sape­vi anche quan­do rima­ne­re in silen­zio per con­di­vi­de­re con me un vuo­to, che nean­che io riu­sci­vo a com­pren­de­re, per­ché “è que­sto quel­lo che fan­no le amiche”. 
Sei sem­pre sta­ta fred­do­lo­sa eppu­re non hai mai capi­to quan­to calo­re riu­scis­si a tra­smet­te­re a chi ti sta­va vicino. 
A te che ogni dome­ni­ca a casa mi dice­vi, quan­do mam­ma non ti sen­ti­va, “quan­to eri bria­ca ieri sera al 64?” E ti diver­ti­vi a sen­ti­re quan­te ne ave­vo com­bi­na­te, o alme­no, tut­te quel­le che ero anco­ra in gra­do di ricordami 
A te che eri inna­mo­ra­ta di ogni sin­go­la spiag­gia, di que­sta ter­ra e del­la vita. Sap­pi che non ti dimen­ti­che­re­mo mai e che in ogni gesto che fare­mo, ed in ogni avven­tu­ra che affron­te­re­mo, ci sarà sem­pre un po’ di te, Marilena. 
Sei sta­ta una gran­de guer­rie­ra e per noi hai vin­to a testa alta anche que­sta battaglia. 
Ti voglia­mo bene, spe­ro che il nostro pen­sie­ro ti arri­vi ovun­que tu sia

Io ti cono­sce­vo da sem­pre ma quan­do poi l’ Edi­co­la Elba­na Show ha tro­va­to sul­la sua stra­da il magni­fi­co grup­po dei Diver­sa­men­te Sani la nostra ami­ci­zia si era raf­for­za­ta, quan­te vol­te anda­vo a suo­na­re e arri­va­vi te con la tua cari­ca adre­na­li­ni­ca: ” Bel­lo spe­cia­le ci sei te, meno­ma­le va alme­no mi fac­cio du risate”.

Come dico in que­ste cir­co­stan­ze, una come te non va ricor­da­ta con un minu­to di silen­zio ma va ricor­da­ta con un mese di casi­no. Ciao Pincionissima

Stix

Video di Pao­lo Calcara

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