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Ragazzi e Ragazze elbani pieni di talento e sensibilità protagonisti dell’evento per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne a Portoferraio

“Meglio accen­dere una can­dela che maledire l’oscu­rità”

La sala Nel­lo San­ti al cen­tro Cul­tur­ale De Laugi­er di Porto­fer­raio, Saba­to 25 novem­bre, era stra­col­ma per l’even­to del­la  Gior­na­ta Inter­nazionale con­tro la vio­len­za sulle donne, orga­niz­za­ta dal Grup­po in for­mazione di Amnesty Iso­la d’El­ba, in col­lab­o­razione con il Comune di Porto­fer­raio.

Ragazzi e ragazze elbani pieni di tal­en­to e sen­si­bil­ità sono sta­ti i veri pro­tag­o­nisti del­l’even­to.
Scarpe rosse, ros­set­ti acce­si, grande com­mozione per le rif­les­sioni, la per­for­mance teatrale,  le can­zoni  e il video con cui i gio­vani inter­preti han­no saputo denun­cia­re i pregiudizi e gli stereotipi con­tro le donne, di fronte a un pub­bli­co atten­to fino alla fine.
Dopo l’avvio alla gior­na­ta di Mar­ile­na San­gal­li, respon­s­abile del grup­po Amnesty Elba, Elis­a­bet­ta Tiberi, attivista di Amnesty Elba, ha con­dot­to la mat­ti­na­ta che ha avu­to un pro­gram­ma inten­so ma  vivace e var­ie­ga­to.
Toc­cante la per­for­mance de “Le Per­le dell’Arcipelago”, il lab­o­ra­to­rio teatrale del­l’Is­ti­tu­to Fore­si diret­to dal­la Pro­fes­sores­sa Ilar­ia Chiri­ci che ha inter­pre­ta­to i con­tenu­ti del­la mostra  “Com’eri vesti­ta?” con ben 27 ragazz*: “Com’eri vesti­ta?” nasce come mostra itin­er­ante del­la cam­pagna #iolochiedo, idea­ta da Amnesty Inter­na­tion­al, per rac­con­tare sto­rie di abusi attra­ver­so gli abiti che la vit­ti­ma indos­sa­va al momen­to del­la vio­len­za subi­ta. Per denun­cia­re la vit­timiz­zazione sec­on­daria che attribuisce alle donne la respon­s­abil­ità del­lo stupro.
Tra una per­for­mance e l’al­tra Elis­a­bet­ta ha sti­mo­la­to il pub­bli­co e inter­vis­ta­to i gio­vani pro­tag­o­nisti: Deme­tra Tegas del­la 5^ Tur­is­ti­co ITCG Cer­boni con la can­zone “Veron­i­ca” scrit­ta e musi­ca­ta da lei: “dopo il caso di Giu­lia Cec­chet­tin qual­cosa è cam­bi­a­to, qual­cosa ci ha smosso per­chè il fidan­za­to di Giu­lia  era uno di noi, un bra­vo ragaz­zo..” ha det­to Deme­tra.
Ric­co di spun­ti anche il  video di Mar­ta Car­ne­los del­la 5^ Grafi­co dell’Itcg Cerboni:un momen­to di rif­les­sione e di pre­sa di con­sapev­olez­za, attra­ver­so i dram­mati­ci dati del­la cresci­ta del­la vio­len­za sia fisi­ca che psi­co­log­i­ca tra i gio­vani e del­l’au­men­to  di denunce al 1522.

Neva Burel­li, attivista di Amnesty Elba,  ha invi­ta­to  a sostenere la cam­pagne di Amnesty a dife­sa dei dirit­ti delle donne e di tut­ti i dirit­ti umani, fir­man­do gli appel­li che fan­no pres­sione per cam­biare leg­gi. Il sito Amnesty.it ha report det­tagliati sul­la situ­azione dei dirit­ti umani nel mon­do. Impor­tante  anche il ruo­lo degli uomi­ni: elo­quente il caso delle proteste in Iran dove gli uomi­ni, che sono sce­si in piaz­za a fian­co delle donne tor­tu­rate, arrestate ed uccise, han­no dato forza alla riv­ol­ta.

Leonar­do Melis del­la 5^ Infor­mati­co del­l’ITCG Cer­boni ho offer­to al pub­bli­co una appas­sion­a­ta inter­pre­tazione delle rif­les­sioni di un gio­vane uomo sul­la vio­len­za con­tro le donne, trat­te dai social.

Inter­venute anche la Dott.ssa Anna Garfagni­ni Diri­gente del Servizio Sociale del­l’ASL elbana e respon­s­abile del Codice Rosa  locale che ha seg­nala­to come all’El­ba siano sta­ti 39 i casi di vio­len­za nel 2022 e 6 chia­mate per vio­len­za domes­ti­ca solo nel­la scor­sa set­ti­mana. La dr.ssa Fed­er­i­ca Ceti­ca, del Con­sul­to­rio ha spie­ga­to che per avere aiu­to e pro­tezione all’El­ba ci si puo’ riv­ol­gere al Pron­to Soc­cor­so, al Cen­tro Antiv­i­o­len­za, al Con­sul­to­rio ospedaliero e alle forze di polizia. Aper­to di recente anche un numero what­sapp 3386886538 ded­i­ca­to

I ragazzi del­la Fon­dazione Exo­dus han­no chiu­so la mat­ti­na­ta con due can­zoni scritte e can­tate da Gre­ta e suonate da Simone e Ste­fano.
Pre­sente in sala la pro­fes­sores­sa Delia Scot­to Pres­i­dente Con­siglio Comu­nale di Porto­fer­raio. Men­tre l’Assessora all’istruzione e alle pari oppor­tu­nità Chiara Marot­ti, impos­si­bil­i­ta­ta a parte­ci­pare, ha invi­a­to una acco­ra­ta let­tera  che non abbi­amo avu­to il tem­po di leg­gere e che ripor­ti­amo qui:

“Care Ragazze, cari ragazzi,vi salu­to e vi ringrazio per essere qui ques­ta mat­ti­na a tes­ti­mo­ni­are l’im­por­tan­za che la gior­na­ta del 25 novem­bre rap­p­re­sen­ta per la comu­nità. Sono dispiaci­u­ta per non essere pre­sente, ma il malessere di sta­gione ha col­pi­to anche me. Le inizia­tive che oggi si svol­go­no in tut­to il mon­do, anche alla luce dei recen­ti fat­ti di cronaca avvenu­ti, richia­mano ognuno di noi a riflet­tere sui val­ori del rispet­to, del­l’u­nic­ità e del­l’amore che dob­bi­amo dimostrare nei con­fron­ti di noi stes­si e nei con­fron­ti degli altri. In questi giorni risuona nelle nos­tre case, a scuo­la, in ogni luo­go di dis­cus­sione, la paro­la FEMMINICIDIO, ad indi­care la tipolo­gia di delit­ti che viene com­pi­u­ta con­tro le donne da mani, spes­so, vicine ed amiche. Il fem­mini­cidio rap­p­re­sen­ta soltan­to la pun­ta di un ice­berg che nasconde una mon­tagna di soprusi e dolore che si chia­ma, spes­so, vio­len­za domes­ti­ca. La mag­gior parte delle vit­time non ce la fa a denun­cia­re per pau­ra, per le pos­si­bili riper­cus­sioni, per ver­gogna, per­chè non sa dove andare e come sosten­er­si, per non ammet­tere un fal­li­men­to, per preser­vare i pro­pri figli. E, se avete vis­to il film del­la Cortelle­si, ci è sta­to for­ni­to un chiaris­si­mo e doloro­sis­si­mo esem­pio di come dietro le per­siane chiuse delle case, si nascon­da una sof­feren­za silen­ziosa. Sof­feren­za che scon­fi­na, fino a diventare, spes­so, un sor­do gri­do d’aiu­to delle vit­time. Ricor­dat­e­vi ragazze che NESSUNA DI VOI E’ SBAGLIATA! Che nes­suno si può assumere la lib­ertà di negare la vos­tra, che una relazione pura vi fa alzare la mat­ti­na con il sor­riso sul­la fac­cia e non, con un occhio nero. Ricor­dat­e­vi che si deve dire NO! quan­do le cose non van­no e che, chiedere aiu­to, non è sinon­i­mo di debolez­za, ma di grande forza. 

E voi ragazzi, cer­cate di uscire dalle logiche di patri­ar­ca­to che la nos­tra soci­età, ormai ret­rogra­da, ci ha incul­ca­to. Impara­te anche voi a chiedere aiu­to quan­do sen­tite di andare oltre il con­ces­so. Cer­cate di accogliere l’Amore quan­do arri­va e di rispettare quan­do questo può finire. 

Care ragazze e cari ragazzi ” C’è anco­ra domani” e siete voi, a scriver­lo, ogni giorno, con le vostre azioni e con le vostre scelte. Io ho grande fidu­cia in voi! Gra­zie!

Chiara Marot­ti — asses­so­ra istruzione e pari oppor­tu­nità

Il Grup­po Amnesty Iso­la d’El­ba ringrazia tut­ti col­oro che han­no con­tribuito alla buona rius­ci­ta di questo even­to ricor­dan­do che il 10 dicem­bre è il 75° Anniver­sario del­la pro­mul­gazione del­la Dichiarazione Uni­ver­sale dei Dirit­ti Umani (10.12.1948) e che per l’oc­ca­sione sarà orga­niz­za­ta una mostra even­to il 15 e 16 dicem­bre, nel­la Sala espos­i­ti­va del­la Telema­co Sig­nori­ni a Porto­fer­raio.

rbt

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