Dopo il drammatico, ma non isolato, episodio della morte di Oscar, cane pastore maremmano abruzzese morto per una torsione di stomaco verificatasi alle 20:40 del 19 aprile 2023, senza che i proprietari siano riusciti a trovare un veterinario, è ripartito il dibattito, in realtà mai sopito, sulla mancanza dell’assistenza veterinaria H24 all’Isola d’Elba. Il 30 aprile tutte le Associazioni animaliste elbane hanno organizzato una manifestazione pubblica per sollecitare i Sindaci ad attivare il servizio di pronto soccorso veterinario, secondo quanto, tra l’altro, i medesimi si sono impegnati a fare già nel remoto 2018 e secondo quanto stabilito dalla legge. Il 17 maggio c’è stata una riunione convocata dal Prefetto di Livorno cui hanno partecipato gli Amministratori locali, i rappresentanti delle Associazioni animaliste, il Presidente dell’Ordine veterinari di Livorno, la Garante diritti degli animali di Livorno e il Comandante della Capitaneria di Porto di Portoferraio. Successivamente, ci sono state altre due riunioni cui hanno partecipato solo alcuni veterinari elbani, i rappresentanti dell’Ordine dei veterinari e il sindaco Zini. Sembrava che si fosse finalmente trovata un’intesa che poteva in qualche modo tamponare la situazione in attesa della realizzazione del canile comprensoriale con annessa clinica H24, ma a distanza di quasi tre mesi dalla prima riunione, tutto langue. La soluzione individuata prevede che sia attivato un numero verde al quale risponda una clinica H24 del continente, 7 giorni su 7. La clinica verifica la situazione e, qualora ritenga che sussista effettivamente l’emergenza, contatta il veterinario reperibile. Purtroppo, a causa della mancanza di adesione da parte di tutti i veterinari elbani, si potrà avere un veterinario fisicamente presente soltanto 4 giorni su 7 (1 notte dott. Barsotti, 1 notte dott. Mugnai e 2 notti dott. Osano). Qualora, nonostante l’emergenza, manchi un veterinario reperibile (quindi i restanti 3 giorni non coperti), l’eventuale traghettamento con la Lampomare 3 costa circa 1500 euro a viaggio (in questo caso dovrebbe pagare il proprietario dell’animale). Il costo della reperibilità telefonica della clinica H24 ammonterebbe a 60 euro al giorno, oltre cassa previdenza e IVA (costo totale annuo 27.252,36); mentre l’indennità per la reperibilità dei veterinari elbani costerebbe 110 euro al giorno, oltre cassa previdenza e IVA, per un costo annuo di € 28.471,87, se rimanessero coperti per tutto l’anno i 4 giorni sopra detti. Il costo complessivo del servizio ammonta a € 55.724,23. Una volta definita questa soluzione, è emerso un problema che pare stia bloccando tutto l’iter amministrativo: l’ordine dei veterinari, che era stato individuato come coordinatore del servizio e come soggetto preposto ai pagamenti, non può pagare fatture ai propri iscritti. Pertanto, dovrebbe essere il Comune capofila della gestione associata ad impegnare e liquidare la spesa direttamente a favore della clinica e dei veterinari reperibili. Pare tuttavia che questa ipotesi del pagamento diretto da parte del Comune Capofila non sia fattibile. Come al solito, nonostante le associazioni avessero chiesto di essere coinvolte nelle riunioni e di essere informate, nessuna notizia ufficiale è stata data; le informazioni che stiamo riportando sono state raccolte attraverso messaggi e telefonate con alcuni interlocutori (Presidente ordine veterinari, Medici veterinari, Garante diritti animali, Sindaco Zini). Dunque, la GAT che nel solo anno 2022 ha incassato oltre 4 milioni di euro, una buona parte dei quali sono stati ridistribuiti ai Comuni elbani (il Regolamento allegato alla Deliberazione del Consiglio Comunale di Capoliveri n. 10 del 30/04/2020 parla di 2.250.000 euro) e che spende la differenza per le varie finalità istituzionali (promozione e la realizzazione di azioni di marketing territoriale dell’offerta turistica; progettazione di opere e servizi comprensoriali, esercizio delle funzioni di accoglienza e informazione turistica), non è in grado di pagare 55.724,23 euro annui (?). Pare che, essendo il contributo di sbarco una tassa finalizzata a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale, nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità, il pagamento di servizi di natura diversa (veterinari) non possa essere effettuato. Considerato che, quando si è voluto, si è data una interpretazione “elastica” alle norme (come, ad esempio, per finanziare il potenziamento del servizio estivo dei vigili del fuoco all’isola d’Elba), e considerato che si spendono cifre davvero ingenti per affidamenti anche non strettamente collegati, a nostro avviso, alla promozione (ospitalità vari testimonial e giornalisti), tutta questa rigidità ci sorprende un po’. Infine, dato che i Comuni hanno sottoscritto una Convenzione ad hoc per la gestione associata del canile gattile e pronto soccorso veterinario, non si comprende il motivo per cui il servizio di reperibilità veterinaria non possa essere finanziato con le risorse di quest’ultima Gestione. Già nel 2021 era stato assicurato che le risorse per la reperibilità c’erano, ma evidentemente non sappiamo come spenderle…. Dobbiamo pensare che si tratti solo di un problema “burocratico”?
In ogni caso, ad oggi, constatiamo l’ennesimo nulla di fatto.
A questo punto, visto che finora l’unica concreta attuazione del servizio di reperibilità è il turno che il Dott. Barsotti effettua spontaneamente il lunedì notte (a gratis), speriamo che, se un animale si deve sentire male, lo faccia di lunedì.
Animal Project Onlus