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Pianosa ha un nuovo paesaggio con il restauro della Casa dell’Agronomo

Gra­zie alle entra­te dei tic­ket il Par­co ha dato nuo­va vita al pre­zio­so edi­fi­cio abban­do­na­to Si è svol­ta vener­dì 26 ago­sto all’Isola di Pia­no­sa la ceri­mo­nia inau­gu­ra­le dell’apertura al pub­bli­co del­la Casa dell’Agronomo, edi­fi­cio di gran­de inte­res­se sto­ri­co-arti­sti­co costrui­to intor­no al 1850 quan­do per volon­tà del gover­no tosca­no fu isti­tui­ta la colo­nia pena­le agri­co­la a Pia­no­sa. L’immobile, un tem­po usa­to come abi­ta­zio­ne per gli addet­ti al car­ce­re oltre che resi­den­za dell’Agronomo, è sta­to recu­pe­ra­to dall’Ente Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no gra­zie a un pro­get­to di restau­ro, ripri­sti­no archi­tet­to­ni­co e alle­sti­men­to, rea­liz­za­to dal­la azien­da COMES di Firen­ze, che ha tra­sfor­ma­to il pre­zio­so edi­fi­cio abban­do­na­to in un pun­to di acco­glien­za pub­bli­co alle­sti­to con un per­cor­so musea­le dedi­ca­to ai temi del­la bio­di­ver­si­tà agri­co­la dell’isola e del­le risor­se natu­ra­li­sti­che del­lo straor­di­na­rio ambien­te che carat­te­riz­za l’Area Pro­tet­ta a ter­ra e a mare.

Gra­zie al sup­por­to logi­sti­co del­la Capi­ta­ne­ria di Por­to di Por­to­fer­ra­io e la col­la­bo­ra­zio­ne del suo Coman­dan­te CF (CP) San­to Alta­vil­la, è sta­to pos­si­bi­le age­vo­la­re la par­te­ci­pa­zio­ne del Pre­si­den­te del­la Regio­ne Tosca­na Euge­nio Gia­ni e del suo staff, che han­no rag­giun­to l’Isola su una del­le Moto­ve­det­te desti­na­te al poten­zia­men­to, nel perio­do esti­vo, dell’attività di sor­ve­glian­za in mare di Pia­no­sa, insie­me al Pre­si­den­te del Par­co Giam­pie­ro Sam­mu­ri e al Vice­pre­si­den­te Ste­fa­no Feri. Una ceri­mo­nia in pie­na rego­la con il taglio del nastro a tre, Pre­si­den­te del­la Regio­ne Tosca­na, Pre­si­den­te del Par­co e Sin­da­co di Cam­po nell’Elba di fron­te a un pub­bli­co di cir­ca 80 ospi­ti con rap­pre­sen­tan­ze del­le For­ze dell’Ordine e del­le isti­tu­zio­ni e asso­cia­zio­ni del­la comu­ni­tà loca­le, del Con­si­glio Diret­ti­vo del Par­co, dei dipen­den­ti dell’Ente e del­le Gui­de Par­co. Pre­sen­ti anche i fami­lia­ri discen­den­ti degli ulti­mi due agro­no­mi, Gia­co­mo Cusma­no e Ago­sti­no Petri che han­no abi­ta­to l’edificio e la stu­dio­sa Dr.ssa Ila­ria Mon­ti, cura­tri­ce del­la rico­stru­zio­ne sto­ri­ca dell’edifico, che ha rac­con­ta­to ai pre­sen­ti la sto­ria dell’edificio e il suo signi­fi­ca­to. Nel pome­rig­gio gli ospi­ti han­no potu­to visi­ta­re anche il Museo del­le Scien­ze geo­lo­gi­che e archeo­lo­gi­che e le Cata­com­be paleo­cri­stia­ne con visi­te gui­da­te dal­le Gui­de Par­co

“Per me una gran­de sod­di­sfa­zio­ne– ha det­to Giam­pie­ro Sam­mu­ri — poter inau­gu­ra­re oggi un edi­fi­cio che pare­va impos­si­bi­le recu­pe­ra­re dato lo sta­to in cui si tro­va­va, ma ce l’abbiamo fat­ta. Il Par­co ha avu­to una spe­sa impor­tan­te di cir­ca 2 milio­ni di euro, che non sareb­be sta­ta soste­ni­bi­le sen­za le entra­te dei tic­ket di acces­so all’isola, paga­ti al Par­co dai suoi tan­ti visi­ta­to­ri dal 2000 ad oggi (1.114.386 euro) e con con­tri­bu­to di 300 mila euro del Mini­ste­ro dell’Ambiente. Voglio rin­gra­zia­re in modo par­ti­co­la­re, oltre al Diret­to­re Mau­ri­zio Bur­lan­do  e agli uffi­ci, l’Arch. Gio­van­ni De Luca che ha mes­so l’anima in que­sto pro­get­to mol­to com­ples­so. Pia­no­sa è mera­vi­glio­sa– ha aggiun­to Sam­mu­ri- e den­sa di sto­ria ed ha un cli­ma che la ren­de  frui­bi­le tut­to l’anno, i turi­sti pos­so­no visi­ta­re oltre il bor­go,  il Museo del­le scien­ze, le Cata­com­be e ora anche la casa dell’Agronomo,  oltre alle escur­sio­ni in natu­ra.  La sfi­da sarà incre­men­ta­re la pre­sen­za dei visi­ta­to­ri fuo­ri sta­gio­ne”

“Un even­to sim­bo­li­co, un segna­le impor­tan­te di rilan­cio e riqua­li­fi­ca­zio­ne del­l’i­so­la di Pia­no­sa, un’i­ni­zia­ti­va che la Regio­ne inten­de per­se­gui­re con deter­mi­na­zio­ne per far cono­sce­re al pub­bli­co que­st’an­go­lo incon­ta­mi­na­to del­l’Ar­ci­pe­la­go tosca­no per­la del­l’Ar­ci­pe­la­go. -ha sot­to­li­nea­to il Pre­si­den­te del­la Regio­ne- “La sfi­da, ‑ha pro­se­gui­to- è quel­la di richia­ma­re inve­sti­to­ri pub­bli­ci e pri­va­ti in gra­do di tra­sfor­ma­re Pia­no­sa in un polo di attra­zio­ne per un turi­smo soste­ni­bi­le, di qua­li­tà, limi­ta­to, se neces­sa­rio, anche gra­zie ad un nume­ro chiu­so. Non c’è biso­gno di anda­re alle Sei­chel­les, per tro­va­re un patri­mo­nio natu­ra­li­sti­co di bel­lez­za scon­fi­na­ta ed è con que­sta con­sa­pe­vo­lez­za che la Regio­ne inten­de pro­por­re al pub­bli­co la straor­di­na­ria ric­chez­za del­l’i­so­la. E lo farà, anche chie­den­do all’a­gen­zia del Dema­nio un altro immo­bi­le, da tra­sfor­ma­re in un ostel­lo in gra­do di ospi­ta­re gio­va­ni, stu­den­ti e par­te­ci­pan­ti a con­ve­gni che potran­no, così, apprez­za­re appie­no le carat­te­ri­sti­che e le pecu­lia­ri­tà  di que­sto straor­di­na­rio patri­mo­nio natu­ra­le.” “Ricor­do il pro­get­to dell’Amministrazione comu­na­le, del Par­co, del Dema­nio e dell’ Asso­cia­zio­ne Ami­ci di Pia­no­sa per resti­tui­re  all’i­so­la e al suo bor­go  una Comu­ni­tà — ha ricor­da­to il Sin­da­co Davi­de Mon­tau­ti-. Ci abbia­mo pro­va­to con la par­te­ci­pa­zio­ne al Pnrr del Pia­no­sa Rebirth al ban­do per la rige­ne­ra­zio­ne cul­tu­ra­le, socia­le ed eco­no­mi­ca dei bor­ghi abban­do­na­ti. È sta­to un pri­mo ten­ta­ti­vo per far rivi­ve­re Pia­no­sa e far­la usci­re da un degra­do sem­pre più evi­den­te. È neces­sa­rio che la Regio­ne affian­chi l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le e il Par­co per indi­vi­dua­re stra­te­gie e obiet­ti­vi fina­liz­za­ti al recu­pe­ro del­l’i­so­la. Quel­lo di oggi è sta­to un pri­mo pas­so fon­da­men­ta­le”.  Nel pros­si­mo futu­ro l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le farà un ban­do per valo­riz­za­re e ripri­sti­na­re le aree agri­co­le. “Que­ste rap­pre­sen­ta­no una gran­de oppor­tu­ni­tà di svi­lup­po del­l’i­so­la — spie­ga Mon­tau­ti -. Un ritor­no alla tra­di­zio­ne e alla voca­zio­ne agri­co­la del­l’i­so­la che ne ha segna­to la sto­ria per decen­ni. Il futu­ro di Pia­no­sa va costrui­to insie­me: Isti­tu­zio­ni e comu­ni­tà cam­pe­se”.

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