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Lettera aperta al Sindaco del Comune di Rio in merito al fosso di Nisporto

Egr. Sig. Sin­da­co, Scri­vo la pre­sente con l’in­ten­to di sot­to­porre alla Sua atten­zione la rif­les­sione di una cit­tad­i­na che ha avu­to  l’onere e l’ onore di svol­gere al servizio del paese il ruo­lo di Com­mis­sario Stra­or­di­nario per la mes­sa in sicurez­za delle aree minerarie di Rio Mari­na — su nom­i­na del­la Pres­i­den­za del Con­siglio dei Min­istri — nel­l’am­bito di una espe­rien­za dal­la quale ho trat­to conoscen­za degli stru­men­ti del­l’e­mer­gen­za con­statan­do la loro effi­ca­cia in una situ­azione di grave peri­co­lo incombente sul­l’abi­ta­to del paese a segui­to del­l’in­erzia pro­trat­tasi negli anni in man­can­za di inter­ven­ti di con­sol­i­da­men­to del ver­sante ex minerario. Ma del resto sono cer­ta che —   visti i più alti incar­ichi dal Lei rivesti­ti — com­pren­derà e spero con­di­viderà quan­to vado a dirle. Come  ben saprà l’Iso­la d’El­ba ha affronta­to negli stes­si anni il prob­le­ma del­la mes­sa in sicurez­za del ter­ri­to­rio  a segui­to di gravi even­ti allu­vion­ali che han­no mes­so in luce la sua fragilità sot­to il pro­fi­lo idro­ge­o­logi­co. Anche il nos­tro ha riv­e­la­to i lim­i­ti di uno svilup­po pre­gres­so in alcu­ni casi poco sen­si­bile a tali pri­or­i­tarie esi­gen­ze,  ponen­do di fronte evi­den­ti crit­ic­ità ed allo stes­so tem­po scriven­do una pri­or­ità nelle agende ammin­is­tra­tive dei futuri (da allo­ra)  ammin­is­tra­tori del ver­sante ori­en­tale del­l’iso­la. La loro ese­cuzione non si è per­al­tro ver­i­fi­ca­ta in modo uni­forme  e pro­prio nel­l’am­bito del comune di Rio esiste anco­ra una grave emer­gen­za idro­ge­o­log­i­ca (purtrop­po non la sola) che non può atten­dere ulte­ri­or­mente una soluzione, soprat­tut­to alla luce del fat­to che la rel­a­ti­va con­sapev­olez­za non può tradur­si in un inter­ven­to tar­di­vo  di fronte a quelle che sen­ti­amo troppe volte definire “tragedie annun­ci­ate”. Mi scu­so pre­ven­ti­va­mente per il caso in cui le cir­costanze che vado a seg­nalar­le fos­sero già ogget­to di inter­ven­ti del­l’am­min­is­trazione che non pos­so che  aus­pi­care e plaudire in uno spir­i­to di costrut­ti­va col­lab­o­razione ed impul­so al pos­i­ti­vo esi­to del­la ques­tione. Si trat­ta del­la situ­azione con­seguente alla man­ca­ta attuazione del prog­et­to a suo tem­po pre­vis­to per la mes­sa in sicurez­za del fos­so di Nis­porto per la quale — a pre­scindere dai pro­fili di carat­tere erar­i­ale iner­en­ti il man­ca­to impiego delle risorse pub­bliche des­ti­nate all’in­ter­ven­to — emer­gono pro­fili di ris­chio più volte seg­nalati dai tec­ni­ci comu­nali com­pe­ten­ti e dalle ammin­is­trazioni pre­poste alla val­u­tazione del ris­chio idrauli­co ed idro­ge­o­logi­co e soprat­tut­to denun­ciati sette anni fa dal­l’al­lo­ra ammin­is­trazione di Rio nel­l’El­ba gui­da­ta dal Sin­da­co Clau­dio De San­ti (la doc­u­men­tazione è facil­mente rin­veni­bile agli atti del Comune di Rio e com­prende alcu­ni stu­di per l’in­di­vid­u­azione di soluzioni prog­et­tuali riso­lu­tive redat­ti dal Dott. D’O­ri­ano). Non è ulte­ri­or­mente con­cepi­bile il pro­trar­si di una inerzia che ha già com­por­ta­to il venir meno delle nec­es­sarie risorse e che non può comunque met­tere ulte­ri­or­mente a ris­chio la sicurez­za dei cit­ta­di­ni. La pre­vi­sione di inter­ven­ti edi­fi­ca­tori nelle aree des­ti­nate all’in­ter­ven­to o in quelle ad esse lim­itrofe pare essere il prin­ci­pale osta­co­lo all’ese­cuzione del­l’o­rig­i­nario prog­et­to, sino ad oggi attua­to lim­i­tata­mente alla real­iz­zazione di un tomba­men­to a valle che —  in assen­za di altre mis­ure a monte —  non solo non ha risolto ma ha aumen­ta­to espo­nen­zial­mente il ris­chio a fronte di even­ti comune­mente defin­i­ti “eccezion­ali” ma che purtrop­po la recente sto­ria del cam­bi­a­men­to cli­mati­co non con­sente di con­tin­uare a ritenere tali. Mi sia con­sen­ti­to rap­p­re­sentare la con­vinzione che solo gli stru­men­ti del­l’e­mer­gen­za attivabili su richi­es­ta del Sin­da­co di Rio, pos­sano — alla luce del­la situ­azione attuale — con­durre ad una soluzione del prob­le­ma in tem­pi rapi­di ed a fronte di un effet­ti­vo peri­co­lo comune­mente asso­ci­a­to agli inter­ven­ti di Pro­tezione Civile, pre­sup­pos­to del­l’u­so di poteri autori­ta­tivi nei con­fron­ti di qual­si­asi osta­co­lo tec­ni­co ammin­is­tra­ti­vo si frap­pon­ga alla pri­or­i­taria soluzione del prob­le­ma.

 

Dis­tin­ti salu­ti

Avv Pao­la Man­cu­so

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