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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Salute: Dichiarazioni discordanti, pareri sfavorevoli, malumore tra i sanitari e rischio per i pazienti — ” Sarà davvero utile la bolla Covid attuata in un reparto ricco di fragilità come quello della medicina?

Ci rivol­gia­mo agli Elba­ni, alle Auto­ri­tà pre­po­ste, ai Sin­da­ci, per fer­ma­re il ser­vi­zio “Bol­la COVID” isti­tui­to sen­za una piat­ta­for­ma sicu­ra e dedi­ca­ta, posi­zio­na­to in un repar­to, quel­lo di medi­ci­na, dove le fra­gi­li­tà dei pazien­ti sono all’ordine del gior­no. Dichia­ra­zio­ni discor­dan­ti tra la respon­sa­bi­le ASL, dott.ssa Casa­ni, e il diri­gen­te dell’ospedale, dot­tor Gen­ghi, ci por­ta­no a cre­de­re che tut­to sia il con­tra­rio di tut­to e che la con­fu­sio­ne regni sovra­na all’interno del pre­si­dio sani­ta­rio. Sia­mo anco­ra in atte­sa che il tan­to decan­ta­to cro­no­pro­gram­ma ini­zia a dare i suoi frut­ti, ma di tera­pia sub-inten­si­va anco­ra nul­la, ed ecco che dal cap­pel­lo magi­co vie­ne estrat­ta la Bol­la Covid. E’ fun­zio­na­le? Non sia­mo medi­ci e non pos­sia­mo dare una rispo­sta cer­ta, quel­lo che è cer­to è la sua posi­zio­ne: in un pun­to dell’ospedale che sem­bra met­te­re a rischio l’intero repar­to di medi­ci­na, poi­ché non esi­ste un pas­sag­gio dedi­ca­to per i mala­ti Covid “inci­den­ta­li” che, ogni qual­vol­ta dovran­no fare un qual­sia­si esa­me spe­ci­fi­co dovran­no tran­si­ta­re nel cor­ri­do­io dei “comu­ni” e non in uno spa­zio appo­si­ta­men­te dedi­ca­to. E voglia­mo par­la­re poi degli ope­ra­to­ri sani­ta­ri, che dovreb­be­ro esse­re dedi­ca­ti SOLO al repar­to Covid e che inve­ce si devo­no divi­de­re tra mala­ti comu­ni e mala­ti Covid, alter­nan­do la vesti­zio­ne e la sve­sti­zio­ne in manie­ra appros­si­ma­ti­va e peri­co­lo­sa. Sap­pia­mo per cer­to che la volon­tà del per­so­na­le è altra e che met­te al pri­mo posto la sicu­rez­za dei pazien­ti e poi quel­la per­so­na­le. L’istituzione di una bol­la COVID nel repar­to, con rico­ve­ra­ti di ben altre pato­lo­gie e fra­gi­li al con­ta­gio è con­tro ogni logi­ca, in par­ti­co­lar modo se mes­sa in atto pro­prio per evi­ta­re contagi.
Stu­dian­do i dati del­la bol­la COVID del pas­sa­to isti­tui­ta con tut­ti i cri­te­ri di sicu­rez­za, si evin­ce che in 5 mesi di fun­zio­na­li­tà non si sono regi­stra­ti casi di con­ta­gio tra gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri men­tre da quan­to ci risul­ta, in 7–8 gior­ni in cui la nuo­va Bol­la Covid è fun­zio­na­le in medi­ci­na, pare che si sia­no già veri­fi­ca­ti casi di posi­ti­vi­tà tra i sanitari.
Si leg­ge su un gior­na­le onli­ne che una del­le moti­va­zio­ni che ha reso pos­si­bi­le l’apertura di que­sta bol­la COVID è quel­la di evi­ta­re pro­ble­ma­ti­che e costi con­se­guen­ti ai tra­sfe­ri­men­ti dei pazien­ti. Que­sto signi­fi­ca che la Dire­zio­ne ASL si sta atti­van­do per far ese­gui­re qui le TAC? Così come le pano­ra­mi­che den­ta­li, le visi­te ocu­li­sti­che e der­ma­to­lo­gi­che, le visi­te per lo sport e tut­te quel­le RX che costrin­go­no gli Elba­ni al di la del mare o a un esbor­so eco­no­mi­co non indif­fe­ren­te per recar­si dal pri­va­to? Visto l’andazzo, non lo crediamo.
Si spe­ra, poi­ché la sta­gio­ne turi­sti­ca è alle por­te, che si inter­ven­ga per ripor­ta­re la sani­tà Elba­na nei per­cor­si segna­ti da pro­to­col­li con­fa­cen­ti e con­di­vi­si, per­ché l’assistenza ai mala­ti COVID neces­si­ta di pro­to­col­li e per­cor­si che il nostro ospe­da­le non può soste­ne­re sia come strut­tu­ra, sia come per­so­na­le dedicato.

Comi­ta­to Elba Salu­te – Miglio­ria­mo l’ospedale Elbano

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