Cari amici e lettori dell’Edicola Elbana, utilizzo il vostro spazio e la vostra lettura per ringraziare la Cgil di Livorno per aver organizzato lo scorso lunedi’ una tavola rotonda che ha avuto come tema il principale problema dell’Isola d’Elba: la continuità territoriale.
Come immagino sappiate qui a Londra ci stiamo occupando del progetto di fattibilià sociale ed economica del Tunnel che collegherà la Costa Etrusca con l’Elba e viceversa.
Il progetto nato per caso durante un piovigginoso pomeriggio londinese quando lessi l’ennesimo blocco dei traghetti causa maltempo. Parlando con i miei analisti di questo scaturì in loro l’idea del tunnel.
All’inizio ero molto titubanete e dubbioso perchè mi sembrava un’opera da fantascienza.
Nei giorni successivi analizzando i dati scoprimmo che in Europa esistevano circa 30 tunnel nati per garantire la continuità territoriale di alcune isole, per esempio l’arcipelago delle isole Faroer.
Alcuni sono stati già realizzati alcuni sono in fase di realizzazione (per esempio il tunnel tra Malta e Gozo e quello di Fermen tra Germania e Danimarca) altri in fase di progettazione.
Dall’analisi sociale gli aspetti positivi sono molteplici (sanità, pendolarismo, approvvigionamento merci, acqua, enel, ambiente, rimodulazione porti da commerciali a turistici, turismo, etc.) e nessun aspetto negativo.
Chi ipotizza la perdita di insularità posso dire che questo aspetto l’abbiamo studiato sotto tutti gli aspetti.
Un ponte di sicuro avrebbe fatto perdere l’insularità in quanto opera che si vede ad occhio nudo.
Una galleria che passa a circa 40 metri sotto il fondale marino garantisce il mantenimento dell’insularità.
Chiaramente salvaguadando gli aspetti ambientali e paesaggistici del nostro meraviglioso territorio.
L’opera sarà progettata in relazione a come sarà il mondo e la viabilità nel 2035. Anno che ritengo potrebbe essere quello dell’eventuale inizio.
Sappiamo gia’ per esempio che le auto saranno a guida autonoma. La galleria potrebbe essere lunga circa 16km, da percorrere in 17 minuti. A qualsiasi ora del giorno, tutti i giorni della settimana. Tenete conto, come ho detto in precedenza, che saremo nel 2035 e la tecnologia (a parte lo sta già facendo ora.. copiando il modello aeroportuale) garantirà anche la possibilità di controllare gli accessi in entrata ed in uscita facilitando così eventuali decisioni politiche inerenti il numero chiuso delle auto circolanti all’Elba.
Grazie di nuovo alla Cgil e sono a disposizione di tutti coloro che desiderano avere maggiori informazioni.
Buon lavoro a tutti, ed un caro saluto alla mia isola.
Riccardo Cacelli