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Manchette di prima

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Anche gli Elbani hanno diritto alla terapia intensiva, a volte può salvare la vita

Con que­sta con­vin­zio­ne, fino a qual­che anno fa quan­do la Sani­tà Elba­na era un orgo­glio di cui si anda­va fie­ri e che cura­va sul ter­ri­to­rio, le “Caria­ti­di” che han­no fat­to gran­de il nostro pic­co­lo ospe­da­le ad ini­zia­re dai pri­ma­ri di medi­ci­na, del­la car­dio­lo­gia, dagli ane­ste­si­sti e dai pri­ma­ri di chi­rur­gia, orto­pe­dia e radio­lo­gia e con l’a­iu­to del­l’Uf­fi­cio Tec­ni­co del­l’U­SL 6 met­te­va­no le basi dan­do il via all’ ini­zio ai lavo­ri di alle­sti­men­to per la “RIANIMAZIONE INTRAOSPEDALIERA ELBANA” seguen­do il model­lo Ceci­na, non rico­no­sciu­ta dal­la Regio­ne per anni, ma il suo esse­re pre­sen­te ha sup­por­ta­to mol­te necessità.
All’El­ba oggi occor­re un rife­ri­men­to neces­sa­rio per bre­vi svez­za­men­ti posto­pe­ra­to­ri o per trat­ta­re le insuf­fi­cien­ze car­dio­re­spi­ra­to­rie di bre­ve enti­tà tem­po­ra­le max 24–48 ore.
Con que­sta RIANIMAZIONE INTRAOSPEDALIERA si assi­ste­reb­be ad un rispar­mio sui costi sen­za ricor­re­re all’E­li­soc­cor­so, nes­sun disa­gio per i con­giun­ti, nes­sun rischio per il pazien­te spes­so con para­me­tri vita­li insta­bi­li, nes­su­na dipen­den­za dal­le con­di­zio­ni meteo avverse.
Il let­to desti­na­to a tale sco­po è sta­to indi­vi­dua­to tem­po fa ed ALLESTITO TECNICAMENTE PER L’USO. La testa­ta è dota­ta di sup­ple­men­ta­ri fon­ti elet­tri­che, gas elet­tro­me­di­ca­li, vuo­to da aspi­ra­zio­ne ed è sito in Medi­ci­na ad Alta Inten­si­tà. Per il fun­zio­na­men­to van­no rispet­ta­te le rego­le di sicu­rez­za: super­fi­cie di 25 mq. che per­met­te il tran­si­to del ven­ti­la­to­re mec­ca­ni­co, eco­gra­fo, RX por­ta­ti­le, all’oc­cor­ren­za emodialisi„,etc Pur­trop­po ver­reb­be sacri­fi­ca­to un posto let­to di Alta Intensità.
Sono suf­fi­cien­ti gli ane­ste­si­sti in orga­ni­co in guar­dia medi­ca atti­va con un repe­ri­bi­le aller­ta­bi­le in caso di uti­liz­zo del let­to inten­si­vo. Solo che in que­sti anni l’A­SL ci ha depre­da­to, con il taci­to con­sen­so del­le Dire­zio­ni loca­li e del­la Poli­ti­ca disat­ten­ta che altro fa ma non inter­vie­ne, anco­ra oggi, per bloc­ca­re il con­ti­nuo e ine­so­ra­bi­le sman­tel­la­men­to dei nostri repar­ti e ser­vi­zi. Pro­va ne è che da 7 ane­ste­si­sti oggi ne sono rima­sti 2. Man­ca­no 2 medi­ci in medi­ci­na. Ambu­la­to­ri chiu­si o in ser­vi­zio par­zia­le. Let­ti tec­no­lo­gi­ci che cam­bia­no la desti­na­zio­ne d’u­so pare per una intervista.
Va pre­vi­sto un grup­po di infer­mie­ri moti­va­ti, esper­tiz­za­ti per il tem­po dovu­to in una Ria­ni­ma­zio­ne del­l’A­rea nord Ove­st ed inqua­dra­ti in regi­me di repe­ri­bi­li­tà come avvie­ne per la Came­ra Iperbarica.
Nota aggiun­ti­va: nel­l’i­so­la di Ischia che è 1/6 del­la super­fi­cie Elba­na con 60.000 abi­tan­ti esi­ste da più di un decen­nio una Ria­ni­ma­zio­ne Intrao­spe­da­lie­ra dota­ta di 6 posti letto.
L’im­por­tan­za di que­sta RIANIMAZIONE INTRAOSPEDALIERA sul­l’I­so­la è sta­ta anche l’og­get­to di una riu­nio­ne del­l’e­sta­te scor­sa sul­la sani­tà Elba­na nel Comu­ne di Capo­li­ve­ri dove è sta­ta rela­zio­na­ta da un esper­to di anestesia.
Sin­da­co Zini, come vede l’El­ba­no non chie­de la Luna ma solo che si pos­sa ave­re una RIANIMAZIONE INTRAOSPEDALIERA nel nostro Distret­to ospe­da­lie­ro che per­met­ta ai nostri otti­mi medi­ci e in par­ti­co­lar modo i chi­rur­ghi , di ope­ra­re in sicu­rez­za chi non può aspet­ta­re il bel tem­po per esse­re trasferito.
SINDACO, BASTA VOLERLO E PRETENDERLO PER I SUOI CONCITTADINI.
Comi­ta­to Elba Salute.
(Fran­ce­sco Semeraro)

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