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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Capoliveri e tutta l’Isola d’Elba perdono un grande personaggio. Ciao Velio

Fino all’ul­ti­mo que­sto 2020 ha volu­to dimo­stra­re quan­to sia sta­to fune­sto, bastar­do e disumano.
Io da lon­go­ne­se ho avu­to, e spe­ro di ria­ve­re, l’o­no­re di par­te­ci­pa­re alle varie edi­zio­ni del­la Festa dell’ Uva di Capo­li­ve­ri, dicia­mo che mi ha adot­ta­to il Rio­ne Baluar­do ma quan­do pote­vo un sal­to al Fos­so lo face­vo volen­tie­ri e lui era sem­pre al pez­zo, mi pia­ce­va vede­re Velio, un viso vis­su­to, un viso d’al­tri tem­pi, una per­so­na che anche cono­scen­do­la pochis­si­mo gli dove­vi volè bene per­chè ema­na­va sag­gez­za, rispet­to, sto­ria di un pae­se e di un’Isola.
Pur­trop­po non ho avu­to la for­tu­na di viver­lo, ma in que­ste ore leg­go quel­lo che scri­vo­no gli ami­ci capo­li­ve­re­si e mi con­vin­co sem­pre di più che non solo Capo­li­ve­ri, ma tut­ta l’El­ba abbia per­so un Nonno.

Bel­lis­si­mo il ricor­do di Gabrie­le Mes­si­na su Face­book che ripor­tia­mo di seguito:

Il non­no di tutti.….…

Si di tut­ti un esem­pio un emble­ma di Elba­ni­ta’, il viso del­le feste e tu caro non­no eri sem­pre pre­sen­te ” festa del cava­to­re, dell’ uva, dell’ inna­mo­ra­ta; sen­za il tuo viso sca­va­to dal­le rughe gua­da­gna­te, non saran­no le soli­te feste. Tu caro cava­to­re le rap­pre­sen­ta­vi con orgo­glio e veri­ta’ come nes­sun altro pote­va fare. Il mina­to­re era nel tuo D.N.A. un ora pri­ma del­l’al­ba ti alza­vi per anda­re a svol­ge­re uno dei lavo­ri più pesan­ti e peri­co­lo­si il ” cava­to­re”. Mi dice­vi: val­lo a di’ a sti bam­bo­li di oggi vai vai.…Io rien­tra­vo dal­li buchi col muso nero di fero mi fer­ma­vo alle Coti di Gui­do mi davo una scia­quet­ta­ta e dagni a zap­pa l’or­to e rigo­ver­na’ le bestie. Mira bel­lo.… que­sto un gior­no sì e uno no, allo­ra a bat­tu­ta gli dis­si o vab­bè alme­no uno ti ripo­sa­vi.… Cheee dis­se lui o che vol­di’ ripo­sa’?? Se ti ripo­si vol­di’ che si morto.Il gior­no no del­l’or­to il gior­no sì di mura’ co l’a­si­no e altri due ami­ci tira­ve­mo su li muri per vede’ di siste­ma sot­to un tet­to la fami­glia. Caro Velio ‚un gior­no ti chie­si se pote­vo inse­ri­re la tua foto in una dei miei dol­ci la schiac­cia del mina­to­re, que­sto per­ché mi dava una gran for­za, ed eri l’u­ni­ca per­so­na che pote­va rap­pre­sen­tar­la. Dopo qual­che gior­no ci fu la tua rispo­sta: ascol­te­mi bene to’ fat­to un foglio e te l’ho fir­ma­to e tu il mi muso devi usal­lo ora e anche quan­do so mor­to per­ché quel­lo che fai mi gusta. Gra­zie Velio per la fidu­cia, ed ades­so ho un com­pi­to anco­ra più impor­tan­te tener­ti sem­pre in vita e ti pro­met­to che que­sto lo faro’ con enor­me rispet­to e pia­ce­re Ti voglio bene Gabrie­le e Famiglia.

Alle Fami­glie Ros­si e Però arri­vi­no le più sin­ce­re ed affet­tuo­se con­do­glian­ze da par­te di tut­ta l’E­di­co­la Elba­na e sono sicu­ro che nel­la memo­ria di tut­ti con­ti­nue­rà a vive­re il gran­de Velio.

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