L’emergenza Coronavirus ci mette di fronte a non poche difficoltà quotidiane. Difficoltà che si amplificano in una condizione come quella della gravidanza e del parto imminente, ma che all’Elba il reparto al secondo piano dell’ospedale elbano, ostetricia e ginecologia, è riuscito a far vivere con serenità alle future mamme elbane. Questa almeno è la testimonianza di Chiara Batignani che di parti in situazioni di emergenza se ne intende, visto che la prima figlia, nove anni fa, è nata in coincidenza con l’alluvione di Campo nel 2011.
Chiara era entrata in ospedale la sera prima e il mattino dopo alle 7 ricevette la notizia che la sua casa era allagata e che aveva perso tutto compresa l’auto.
Ginevra è nata due giorni dopo. Ora a nove anni di distanza, tra qualche settimana scade il tempo per la nascita della seconda bambina. Una gravidanza in pieno Covid 19 con tutte le problematiche per le visite, le analisi e per il corso preparto. «Vorrei dire alle future mamme e a tutti gli ebani – ci racconta Chiara al telefono dalla sua casa a Sant’Ilario – che nonostante quello che si dice del nostro ospedale, il secondo piano, quello di ostetricia e ginecologia funziona meravigliosamente».
Quando è scoppiata l’epidemia Covid le donne in gravidanza si sono sentite perse. Non sapevano dove e come sarebbe stato il parto, figuriamoci il percorso per arrivarci che sembrava interrotto. Ma nel frattempo tutto il personale di ostetricia e ginecologia si era organizzato rendendosi subito disponibile a contatti ed assistenza che in un momento così incerto ha rassicurato chi si avvicinava all’importante traguardo del parto.
È stato prima di tutto organizzato un gruppo whattsapp per avere tutti i giorni un contatto stretto con le gravide. E subito dopo su Skype sono stati organizzati i corsi di preparazione al parto. «Da lì in poi è stato più facile fare tutto – racconta Chiara – andare in ospedale, prendere l’auto e mettersi tutti i dispositivi di protezione sarebbe stato molto più complicato. Invece abbiamo fatto tutto con i nostri cellulari, tablet e pc». Per il corso preparto sono stati organizzate videolezioni online che come spiega Chiara “ognuno ha potuto seguire comodamente dal divano ed era come fossimo lì». Dal reparto sono stati realizzati anche dei video con esercizi posturali e con la fitball, per il bacino e per tenersi in forma in vista del grande momento, pur stando tra le quattro mura di casa. «Ci sono stati a fianco e ci hanno seguito passo passo – racconta ancora Chiara – in un momento di emergenza e in cui abbiamo avuto molta paura. Così possiamo confrontarci con loro, fare le mille domande che ci passano per la testa in questo momento».
Che sarà secondo le regole Coronavirus: la partoriente sarà accompagnata dal compagno che potrà assistere al parto ma a due ore dalla nascita dovrà andare a casa e la neomamma resterà da sola in ospedale per due giorni. «Ma sappiamo da altre che hanno già partorito – annuncia Chiara – che non saremo sole. Ostetriche, ginecologi, infermieri tutti ci assisteranno e ci coccoleranno. Non ci lasceranno mai sole come avviene ora che siamo a casa, al di là dei loro turni di lavoro, Per noi ci sono sempre. Abbiamo fatto, sempre online, incontri anche con il pediatra. Insomma come, e direi meglio, che se fossimo in ospedale perché siamo a casa nostra». Un’iniziativa quella dei corsi online che ha riscosso un notevole successo, organizzata a scaglioni con i diversi gruppi di gestanti a seconda del termine della gravidanza. . «Andare a Portoferraio da Sant’Ilario per me sarebbe complesso da gestire – continua Chiara – e auspico che questa esperienza a distanza, anche finita l’emergenza Covid ‑19, possa diventare una nuova modalità di gestione. Volevo ringraziare tutti perché sono eccezionali. Ho vissuto quest’esperienza, pur in un momento così particolare con molta serenità necessaria».
Chiara Batignani