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Manchette di prima

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Napoleone torna alla sua Villa di San Martino per i 250 anni della Guardia di Finanza

Scrit­to da Fon­da­zio­ne Ita­lo Bolano

La cele­bra­zio­ne dei 250 anni dal­la fon­da­zio­ne del­la Guar­dia di Finan­za svol­ta­si mer­co­le­dì scor­so pres­so la resi­den­za napo­leo­ni­ca di San Mar­ti­no è sta­ta una cele­bra­zio­ne solen­ne, ric­ca di signi­fi­ca­ti impor­tan­ti sot­to mol­ti pun­ti di vista che ha coin­vol­to con gran­de impe­gno l’Elba.
La Fon­da­zio­ne Ita­lo Bola­no rin­gra­zia gli orga­niz­za­to­ri che ci han­no dato l’opportunità di pre­sen­zia­re a que­sta cele­bra­zio­ne median­te l’esposizione di 5 ope­re del­le oltre 180, tra tele, car­te, cera­mi­che e instal­la­zio­ni in accia­io e vetro dal­las, rea­liz­za­te dall’artista Ita­lo Bola­no con tema Napoleone.
Per Ita­lo, Napo­leo­ne non era solo l’Imperatore esi­lia­to all’Elba, ma era il sim­bo­lo del pas­sag­gio tra il 700 e l’800, colui che deter­mi­nò la sua epo­ca e l’Europa e la per­so­ni­fi­ca­zio­ne di quel tem­pe­ra­men­to roman­ti­co-dram­ma­ti­co che era pro­prio anche dell’artista elbano.
Ita­lo Bola­no ha dedi­ca­to tut­ta la sua vita all’arte, crean­do nel­la sua Iso­la l’Open Air Museum che por­ta il suo nome, “un luo­go dove arti­sti e pub­bli­co pos­so­no incon­trar­si, discu­te­re e lavo­ra­re”, un luo­go che la Fon­da­zio­ne Ita­lo Bola­no, nata l’indomani del­la sua scom­par­sa, il 17 set­tem­bre 2020, desi­de­ra por­ta­re avan­ti con quel lavo­ro di cul­tu­ra e di pro­ie­zio­ne ver­so i gio­va­ni ini­zia­to da Ita­lo 60 anni fa. Pro­prio que­st’an­no il Museo Open Air com­pie appun­to 60 anni e ria­pri­rà, dopo il ripo­so inver­na­le, l’1 mag­gio prossimo.
Napo­leo­ne, uno di quat­tro temi pit­to­ri­ci di Bola­no, ese­gui­ti con il suo sti­le espres­sio­ni­sta astrat­to, fu ogget­to di mol­te mostre, che han­no cele­bra­to il pas­sag­gio del con­dot­tie­ro in Ita­lia e in Euro­pa, da Aosta a Che­ra­sco, sede di una famo­sa bat­ta­glia e suc­ces­si­vo armi­sti­zio, da San Minia­to, cit­tà nel­la qua­le risie­de­va lo zio cano­ni­co, a Water­loo, al Museo del­la Bat­ta­glia alla Vieux-Genap­pe, ulti­mo quar­tier gene­ra­le di Napo­leo­ne pri­ma del­la bat­ta­glia del­la disfat­ta, mostra orga­niz­za­ta dal­la Regio­ne Tosca­na nel 2002.
All’Elba Ita­lo espo­se mol­te vol­te que­ste ope­re, ulti­ma del­le qua­li nel mag­gio 2014, duran­te la cele­bra­zio­ne del bicen­te­na­rio del­la venu­ta di Napo­leo­ne all’Elba. Nel­la vil­la di San Mar­ti­no rima­ne cele­bre la sua mostra che occu­pò una del­le sale del­la gal­le­ria Démi­dof da apri­le a otto­bre del 2007, rea­liz­za­ta dal­la Fon­da­zio­ne Cas­sa di Rispar­mi di Livor­no e con il patro­ci­nio del Mini­ste­ro per i Beni e le Atti­vi­tà Cul­tu­ra­li e la Sovrin­ten­den­za per le pro­vin­ce di Pisa e Livorno.
La pic­co­la sele­zio­ne del­le ope­re qui pre­sen­ta­te sono tra le ulti­me rea­liz­za­te da Bola­no sul tema Napo­leo­ne e sono sta­te espo­ste nel­la mostra postu­ma volu­ta dall’Amministrazione comu­na­le nel 2022.
In par­ti­co­la­re l’Opera “Napo­leo­ne il gran­de” è l’ultima tela dedi­ca­ta da Ita­lo a Napo­leo­ne, dipin­ta nell’estate del 2018, pri­ma che la lun­ga malat­tia lo colpisse.
Duran­te quel­la espo­si­zio­ne fu espo­sta anche la ban­die­ra con le tre api rea­liz­za­ta da abi­li mani por­to­fer­ra­ie­si negli anni ’80, ruba­ta e for­tu­no­sa­men­te ritro­va­ta dal­l’a­mi­co Miguel Mou­toy, il cele­bre inter­pre­te del “Gene­ra­le Ber­trand”, recen­te­men­te scomparso.
Ricor­dia­mo che l’o­pe­ra in accia­io e vetro dal­las “Omag­gio a Ver­net” dedi­ca­ta a Napo­leo­ne e acqui­sta­ta 10 anni fa dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le di con­cer­to con l’Au­to­ri­tà Por­tua­le di Piom­bi­no è anco­ra ospi­ta­ta nei Giar­di­ni del­l’­Ho­tel Airo­ne, in atte­sa di tro­va­re giu­sta col­lo­ca­zio­ne sul Por­to a Por­to­fer­ra­io come previsto.

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