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Manchette di prima

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Nonno Pino ha bisogno di cure

Al Sig. Sin­da­co e Respon­s­abile ambi­ente Mau­r­izio Papi e all’ Uffi­cio tec­ni­co Geom. Ric­car­do Ravaioli del Comune di Por­to Azzur­ro

Buon­giorno, vol­e­va­mo infor­mar­la, che da alcune seg­nalazioni e sopral­lu­oghi effet­tuati in questi giorni al pino mon­u­men­tale sul­la stra­da per il San­tu­ario di Mon­ser­ra­to, sono sta­ti evi­den­ziati alcu­ni allar­man­ti pre­sa­gi che fan­no pen­sare che la strut­tura del­la pianta abbia subito una impor­tante aggres­sione da parte di coleot­teri xylofa­gi, verosim­il­mente Cer­am­by­ci­dae e Bupresti­dae. Soli­ta­mente questi inset­ti attac­cano par­ti del­la pianta che sono già morte. Abbi­amo moti­vo di ritenere che l’attuale situ­azione, sia mat­u­ra­ta in sen­so peg­gio­ra­ti­vo a segui­to del taglio di una grossa bran­ca che si era spez­za­ta sot­to il suo stes­so peso alcu­ni anni fa. La grossa feri­ta o le ferite, non sono state prob­a­bil­mente curate e mon­i­torate a suf­fi­cien­za (o forse per niente) e sono diven­tate la por­ta d’ingresso per muffe, funghi, bat­teri … questi agen­ti, in questo tem­po (dall’aprile del 2018), fino ad oggi, sono pen­e­trati all’interno dei vasi del­la pianta provo­can­do nel cor­so degli anni, una pro­gres­si­va necrosi dei tes­su­ti. La necrosi, nel tem­po, ha richiam­a­to quin­di tut­ti quel­li che sono i coleot­teri paras­si­ti sec­on­dari delle conifere (Cer­am­by­ci­dae, Bupresti­dae e chissà quante altre) che han­no con­tin­u­a­to ad attac­care ad ogni sta­gione il tes­su­to mor­to e riducen­do la pianta nel dram­mati­co sta­to in cui ver­sa attual­mente. Ad oggi infat­ti, la situ­azione appare piut­tosto grave, in quan­to la conifera mostra seg­nali che non las­ciano sper­are niente di buono. Il tron­co prin­ci­pale pre­sen­ta alla pro­pria base (pro­prio nel­lo stes­so lato del taglio del­la bran­ca) una este­sa zona con cortec­cia com­ple­ta­mente divelta, ma anche la restante parte potrebbe trovar­si nelle medes­ime con­dizioni. Inoltre, sia la parte dove non è più pre­sente la cortec­cia, sia lad­dove anco­ra esistente, sono pre­sen­ti serie di numero­sis­si­mi fori di diverse forme e dimen­sioni che non sono altro che i fori di sfar­fal­la­men­to degli adul­ti dei coleot­teri. Inoltre, alzan­do la tes­ta al cielo, osser­van­do la poderosa chioma di questo “Patri­ar­ca Elbano”, si pos­sono osser­vare numerosi rami ormai com­ple­ta­mente sec­chi e privi di par­ti ver­di. Det­to ciò, al fine di capire il gra­do di fat­tibil­ità di un even­tuale sal­vatag­gio e per met­tere in sicurez­za la pianta da ulte­ri­ori attac­chi che la dan­neg­gereb­bero anco­ra più in pro­fon­dità, fino a por­tar­la alla morte, si rende impro­ro­ga­bil­mente urgente far vision­are l’albero da per­son­ale tec­ni­co alta­mente spe­cial­iz­za­to per questo tipo di inter­ven­ti, in quan­to si trat­ta di una oper­azione che richiede pro­fes­sion­al­ità tec­niche e conoscen­ze pro­fonde nel set­tore fore­stale, botan­i­co, den­dro­logi­co ed ento­mo­logi­co. Abbi­amo ritenu­to oppor­tuno ed urgente infor­mar­la, in qual­ità di Sin­da­co e Asses­sore Ambi­ente, di ques­ta par­ti­co­lare situ­azione, per­ché questo grande albero mon­u­men­tale, oltre a rap­p­re­sentare un essere vivente di grande impor­tan­za, è ormai diven­ta­to il sim­bo­lo di un ter­ri­to­rio, che ha vis­su­to e parte­ci­pa­to alla sto­ria del Comune di Por­to Azzur­ro sino alla sua con­sacrazione degli stu­den­ti dell’Istituto Cer­boni a “ Non­no Pino”. Inoltre, è nos­tra espres­sa inten­zione vol­er­la sol­lecitare affinchè Lei pos­sa dare incar­i­co a dei veri spe­cial­isti del set­tore, onde evitare di dovere inter­venire con imper­don­abile ritar­do. Cer­ti di un suo sicuro ed effi­ciente provved­i­men­to riso­lu­ti­vo le por­giamo cor­diali salu­ti.

Por­to Azzur­ro 19 luglio 2023

Leonar­do For­bicioni Nat­u­ral­ista Ento­mol­o­go — Vice Pres­i­dente World Bio­di­ver­si­ty Asso­ci­a­tion onlus.

Ange­lo Ban­fi Con­sigliere Par­co Nazionale Arcipela­go Toscano.

 

 

 

 

Un commento

  1. A poco più di 2 set­ti­mane dal­la stesura di ques­ta lettera/articolo, lo sta­to di salute di Non­no pino SEMBRA peg­gio­ra­to. Al pomerig­gio di domeni­ca 6 agos­to, la porzione pri­va di cortec­cia risul­ta ulte­ri­or­mente este­sa, in direzione del­la stra­da asfal­ta­ta.
    Una parte di ques­ta cortec­cia, era anco­ra vis­i­bile per ter­ra. Fori e pic­cole fendi­ture nel tron­co sono vis­tosi.
    I rami anco­ra ver­di pre­sen­tano gli aghi dira­dati. Non sono rigogliosi come quel­li dei pini cir­costan­ti.

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