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Manchette di prima

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Convegni e dibattiti sulla sanità locale. Due giorni importanti per l’Isola d’Elba

Il mee­ting di mar­te­dì 28 sul­le cure pal­lia­ti­ve e di gio­ve­dì mat­ti­na 30 mar­zo sull’ICTUS e il pome­rig­gio sul­le cri­ti­ci­tà sani­ta­rie Elba­ne tra par­ti socia­li e poli­ti­ca Regio­na­le e Azien­da­le, si sono dimo­stra­ti incon­tri di gran­de spes­so­re medi­co scien­ti­fi­co e di scien­za del­la medi­ci­na cura­ti­va e salvavita.
A que­sti incon­tri han­no par­te­ci­pa­to esper­ti ope­ra­to­ri sani­ta­ri e socia­li e un con­si­sten­te nume­ro di stu­dio­si tra i più auto­re­vo­li a livel­lo Nazio­na­le di Cure pal­lia­ti­ve e Ictus ische­mi­co oltre a eccel­len­ti medi­ci di repar­to tra i qua­li gli spe­cia­li­sti dell’ospedale Elba­no che con le loro equi­pe assi­cu­ra­no la cura mira­ta al ricoverato.
Di con­tro si sono avu­te scar­se rispo­ste poli­ti­che a livel­lo Regio­na­le per una urgen­te rior­ga­niz­za­zio­ne e defi­ni­zio­ne dei ser­vi­zi essen­zia­li: la chi­rur­gia qua­si scom­par­sa, l’ortopedia in gros­so affan­no però evi­ta­bi­le, la Dia­li­si qua­le ser­vi­zio sal­va­vi­ta lascia­ta a lan­gui­re sen­za medi­ci di rife­ri­men­to, la fisioterapia/riabilitazione a cui l’Elbano in rare occa­sio­ni rie­sce ad ave­re accesso.
CURE PALLIATIVE: cura­re a casa una per­so­na mala­ta non è cer­to una cosa nuo­va per un medi­co di fami­glia: lo fa più o meno da sem­pre. Ma nel caso del mala­to nel­le fasi fina­li del­la vita, l’obiettivo prio­ri­ta­rio non è più quel­lo di cura­re la sua malat­tia, ormai in fase avan­za­ta, ma di man­te­ne­re la miglio­re qua­li­tà di vita pos­si­bi­le attra­ver­so un’assistenza mira­ta per lui e per i suoi fami­glia­ri. Per que­sta fina­li­tà diven­ta impre­scin­di­bi­le per il Medi­co di Fami­glia coor­di­nar­si con i com­po­nen­ti dell’equipe di cure pal­lia­ti­ve tan­to da arri­va­re a far­ne par­te inte­gran­te. L’equipe Azien­da­le che ope­ra sul nostro ter­ri­to­rio è com­po­sta da medi­ci e ope­ra­to­ri sani­ta­ri di pro­va­ta espe­rien­za per l’assistenza domi­ci­lia­re onco­lo­gi­ca che si occu­pa­no in manie­ra atti­va, riser­va­ta e con gran­de uma­ni­tà di pazien­ti col­pi­ti da una malat­tia che non rispon­de più ai trat­ta­men­ti specifici.
ICTUS: cosa ci ha stu­pi­to è che all’Elba abbia­mo avu­to nel 2022 65 casi di ICTUS ische­mi­co nel­le cir­ca 4.000 chia­ma­te al 118. Un dato impres­sio­nan­te per­ché dal­la scar­sa pre­sen­za di pub­bli­co in sala dove si è svol­to il con­ve­gno si può dedur­re che gli Elba­ni igno­ri­no e sot­to­va­lu­ti­no que­sta ter­ri­bi­le malat­tia for­te­men­te inva­li­dan­te e che può por­ta­re anche alla mor­te. Biso­gna ave­re la con­sa­pe­vo­lez­za che “Pochi minu­ti val­go­no una vita” e se si atti­va subi­to ai pri­mi sin­to­mi il “112” o il “118” nel 30% dei casi trat­ta­ti si può inter­ve­ni­re in manie­ra con­ci­sa per rima­ne­re quan­to­me­no autosufficienti.
All’Elba, vista l’ insu­la­ri­tà e visto che dopo pochi minu­ti se non si inter­vie­ne cli­ni­ca­men­te si può rischia­re non solo l’invalidità ma anche la mor­te, è sta­ta isti­tui­ta una Equi­pe mul­ti­di­sci­pli­na­re di alto livel­lo medi­co scien­ti­fi­co che alla chia­ma­ta di aller­ta del 112 o 118 si pre­pa­ra per pren­de­re in cari­co il pazien­te col­pi­to da Ictus per ini­zia­re quel per­cor­so di cura imme­dia­ta che ini­zia con l’immediato tra­spor­to con un mez­zo attrez­za­to del 118 fino a rag­giun­ge­re il Pron­to Soc­cor­so già pron­to per dare ini­zio a quel per­cor­so di cura imme­dia­ta con l’aiuto del­la neu­ro­lo­ga e del Diret­to­re del­la Medi­ci­na Gene­ra­le e di alta inten­si­tà e insie­me valu­te­ran­no e deci­de­ran­no, dopo le oppor­tu­ne ana­li­si e con­si­de­ra­zio­ne del pro­to­col­lo cli­ni­co del pazien­te se sot­to­por­lo a Trombolisi.
Tut­to sta nell’avvertire il 112 o 118 non appe­na appa­io­no i pri­mi sin­to­mi con cui si può rico­no­sce­re che è in atto un Ictus per­ché que­sta malat­tia è indo­lo­re ma ben iden­ti­fi­ca­bi­le da:
• BOCCA STORTA. La boc­ca nel sor­ri­de­re tira da un lato.
• BRACCIO DEBOLE. Alza­re le brac­cia in avan­ti e uno del­le brac­cia cade giù.
• DIFFICOLTA’ A PARLARE. Se non si rie­sce a par­la­re e non capi­re pro­va­re a dire “ Il cie­lo è blu” se non si rie­sce a dir­lo bene o a par­la­re farfugliando.
• DIFFICOLTA’ NELLA VISTA. Se si vede anneb­bia­to, se non si vede meta degli ogget­ti oppu­re veder­li doppi.
Chi accu­sa que­sti sin­to­mi o par­te di loro, chia­mi subi­to il 112 o 118 e spie­ghi qua­li sin­to­mi accu­sa e pre­pa­ri la lista del­le medi­ci­ne che assu­me. NON PERDERE TEMPO, nel nostro ospe­da­le Elba­no ci sono ser­vi­zi col­le­ga­ti e pre­pa­ra­ti per una tua pre­sa in cari­co immediatamente.
CONFRONTO per miglio­ra­re la nostra sani­tà. Nel pome­rig­gio del 30 mar­zo c’è sta­to il con­fron­to tra Regio­ne Tosca­na, ASL, Sin­da­ci, par­ti socia­li e Cittadini.

Pur­trop­po cru­da­men­te ci sen­tia­mo di dire, dai fat­ti e dal­le rispo­ste rice­vu­te, che gli Elba­ni sono l’ultima ruo­ti­na ina ina del car­ro del­la sani­tà Regio­na­le. Fos­si­mo sta­ti di più all’Elba e quin­di con­ta­re elet­to­ral­men­te, for­se qual­che visi­ta spe­cia­li­sti­ca o qual­che esa­me dia­gno­sti­co l’avremmo por­ta­to a casa e ci avreb­be­ro miglio­ra­to la Chi­rur­gia ormai qua­si per­sa e l’ortopedia che for­se andreb­be ripen­sa­ta come ser­vi­zio e pro­to­col­lo di inter­ven­ti o la Dia­li­si rima­sta sen­za medi­co. A que­ste pro­ble­ma­ti­che l’Assessore Regio­na­le alla Salu­te nel suo inter­ven­to con­clu­si­vo del­le due gior­na­te di con­ve­gni, ha spe­ci­fi­ca­to che le nostre dif­fi­col­tà, richie­ste e pre­oc­cu­pa­zio­ni le sen­te ogni qual vol­ta che si reca ad un con­ve­gno o con­gres­so. Non lo met­tia­mo in dub­bio, anche se que­ste rispo­ste fan­no cade­re le brac­cia, e sia­mo con­sa­pe­vo­li che chi vie­ne da una cit­tà o da un gros­so cen­tro abi­ta­to dove ha un ospe­da­le a un tiro di schiop­po o una cli­ni­ca pri­va­ta ad ogni ango­lo e non da un’Isola, le fa difet­to pen­sa­re che una per­so­na si pre­oc­cu­pa per­ché non rie­sce a far­si una lastra o anda­re dall’ortopedico per una noio­sa stor­ta a una cavi­glia, ma non è accet­ta­bi­le da chi deve garan­ti­re lo stes­so dirit­to di cura sia ad un Iso­la­no sia a un Fio­ren­ti­no per­ché entram­bi sof­fro­no il dolo­re ed entram­bi han­no gli stes­si dirit­ti come entram­bi han­no il san­gue ros­so e un cer­vel­lo per pen­sa­re e una boc­ca che pur­trop­po tan­te vol­te deve resta­re chiusa.

Comi­ta­to Elba Salute.
(Fran­ce­sco Semeraro)

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