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La leggenda dei “Dimonios” domenica 16 Aprile all’ Isola d’Elba

Briga­ta Sas­sari, la leggen­da dei “Dimo­nios” sbar­ca sull’isola

Cer­i­mo­nia con le più alte autorità civili e mil­i­tari dell’isola d’Elba e con­feren­za con il tenente colon­nel­lo Pasquale Orec­chioni, Diret­tore del Museo del­la Briga­ta Sas­sari. A Capo­liv­eri una gior­na­ta intera­mente ded­i­ca­ta ai “Diavoli sar­di”, artiglieri del­la Pri­ma guer­ra mon­di­ale. L’evento è a cura dell’Associazione cul­tur­ale sar­da “Bruno Cuc­ca” con il patrocinio di Regione Sardeg­na, Comune di Capo­liv­eri, Fasi, Sar­da Tel­lus ed Euro­tar­get

 

Non un inno alla guer­ra, specie di questi tem­pi bui in cui con­flit­to e dis­truzione toc­cano purtrop­po anco­ra e di nuo­vo l’Europa, ma una pag­i­na di cor­ag­gio, ardore e auda­cia indi­men­ti­ca­ta. Forse sconosci­u­ta alla mag­gio­ran­za degli Ital­iani, ma cer­ta­mente non ai Sar­di. Sti­amo par­lan­do del­la leggen­da dei Dimo­nios, nata, si rac­con­ta, da una ris­sa furiosa e diven­ta­ta l’emblema dell’orgoglio sar­do. Siamo nel 1914, quan­do a Gen­o­va un manipo­lo di artiglieri sar­di si ribel­la alle vio­len­ze, ai soprusi e alle angherie dei più numerosi com­mili­toni “con­ti­nen­tali”, dai quali sono sis­tem­ati­ca­mente ves­sati e umil­iati. I sar­di sono pochi, pic­coli di statu­ra e comu­ni­cano tra di loro in una lin­gua incom­pren­si­bile agli altri sol­dati; ne sca­tur­isce una ris­sa furi­bon­da fini­ta a favore dei sar­di. Le alte ger­ar­chie mil­i­tari restano impres­sion­ate dal­la tem­pra e dal cor­ag­gio dimostrati dal pic­co­lo grup­po di artiglieri e forse è ques­ta la scin­til­la che por­ta alla deci­sione di cos­ti­tuire, uni­ca in Italia, una unità for­ma­ta esclu­si­va­mente da sol­dati prove­ni­en­ti dal­la stes­sa Regione. «Una briga­ta di ques­ta gente può vin­cere qual­si­asi guer­ra» si scriverà più tar­di di loro.

La Briga­ta nasce dal 152° Reg­g­i­men­to Fan­te­ria Sas­sari, che nel 1915 si for­ma a Tem­pio Pau­sa­nia. Con il gemel­lo 151° cos­ti­tu­isce una sezione atipi­ca del­la Forza Arma­ta, com­pos­ta e coman­da­ta esclu­si­va­mente da sar­di.

Sostenu­ta da uno spir­i­to com­bat­ti­vo e una coe­sione al di sopra del­la media, l’unità si fa presto conoscere sui campi di battaglia. Gli aus­tro-ungari­ci chi­am­er­an­no “diavoli” questi sol­dati pic­coli, aggres­sivi e par­ti­co­lar­mente capaci nel com­bat­ti­men­to ravvi­c­i­na­to. Lusin­gati dal nomigno­lo scel­to dal nemi­co, i sar­di si chi­am­er­an­no da allo­ra “Dimo­nios”.

Di ques­ta indi­men­ti­ca­ta pag­i­na del­la sto­ria del nos­tro Paese par­lerà il 16 aprile prossi­mo il tenente colon­nel­lo Pasquale Orec­chioni, Diret­tore del Museo del­la Briga­ta Sas­sari. Dopo una cer­i­mo­nia in Piaz­za Mat­teot­ti, cui parteciper­an­no le autorità civili e mil­i­tari dell’Isola, Orec­chioni descriverà il val­ore di quei sol­dati e del­l’an­i­ma

sar­da durante il pri­mo conflit­to mon­di­ale nel cor­so di una con­feren­za, pre­vista per le ore 15 pres­so il Teatro Flamin­go e aper­ta a tut­ta la cit­tad­i­nan­za. La pri­ma orga­niz­za­ta all’Elba sul­la val­orosa Briga­ta Sas­sari.

 

 

 

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