Nove anni da quel gior­no di mer­da, boia, mi ricor­do dov’ ero, con chi ero, cosa abbia­mo provato.

Incre­du­li­tà, silen­zio, impotenza.

So pas­sa­ti nove anni e l’ imma­gi­ne che ci por­tia­mo die­tro è quel­la di un ragaz­zo pron­to a spac­ca­re il mon­do, gan­zo, sim­pa­ti­co, ami­co di tut­ti. Si per­ché Daniè, un sei mica sta­to un dolo­re solo per Lon­go­ne, sei sta­to un dolo­re per tut­ta l’ Elba. E poi i tuoi ami­ci. Oh nono­stan­te sò nove anni che fisi­ca­men­te non ci sei non ti han­no mai lascia­to solo. Ogni cosa che suc­ce­de, ogni even­to, ogni novi­tà, sei sem­pre sta­to il cen­tro dei pen­sie­ri di ognu­no di loro, ti han­no por­ta­to tut­to quel­lo che que­sti nove anni è suc­ces­so. Te ne frat­tem­po in que­sti nove anni sei riu­sci­to, e que­sta è roba da per­so­nag­gi mito­lo­gi­ci, a vive­re nel cuo­re di tut­ti e a fare gran­di cose anche se non fisi­ca­men­te. Insom­ma Daniè, sei un gran­de, sei sta­to una meteo­ra che ha in poco tem­po fat­to capi­re che fino alla fine non si mol­la un caz­zo, c hai fat­to capi­re l’im­por­tan­za del­la vita. Nove anni Daniè… ma ne potran­no pas­sa­re altri mil­le, nes­su­no potrà mai dimen­ti­ca­re quel sor­ri­so e quel­la gran­de lezio­ne che ci hai insegnato.

Zio Stix