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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Chi soccorrerà il Pronto Soccorso e la Medicina Territoriale dal collasso risolutivo?

Que­sto mese di luglio 2022 par­ti­to sot­to i miglio­ri auspi­ci, viste le pre­mes­se e le pro­mes­se del­la Regio­ne e del­la nostra ASL, che garan­ti­va­no medi­ci a suf­fi­cien­za per copri­re tut­ti i tur­ni sia al Pron­to Soc­cor­so, sia all’emergenza ter­ri­to­ria­le, sem­bra tro­va­re enor­mi dif­fi­col­tà di per­cor­so per­ché gli impe­gni pre­si per noi appa­io­no alea­to­ri e lon­ta­ni come l’orizzonte all’imbrunire. Que­sti obbli­ghi, che dove­va­no esse­re il vade­me­cum del­la nostra sani­tà esti­va, sono sta­ti ripor­ta­ti su un cro­no pro­gram­ma fir­ma­to come impe­gno dal­le par­ti, che inclu­de­va inol­tre altri inter­ven­ti per miglio­ra­re sia la Medi­ci­na Inter­na, vero pol­mo­ne pul­san­te del nostro ospe­da­le, e altri ser­vi­zi ospe­da­lie­ri in sof­fe­ren­za come per­so­na­le e come attrez­za­tu­ra mancante.

Dopo nume­ro­se pro­te­ste giun­te al nostro Comi­ta­to Elba Salu­te sugli enor­mi affol­la­men­ti davan­ti al pron­to soc­cor­so, (P.S.), era­va­mo all’inizio del­la secon­da set­ti­ma­na di luglio, abbia­mo riscon­tra­to che quel­lo che sta­va suc­ce­den­do all’interno del pron­to soc­cor­so non era cer­to quel­lo che la Regio­ne e l’ASL ci ave­va­no garan­ti­to, 2 medi­ci per ogni tur­no di ser­vi­zio, con la sot­to­scri­zio­ne del cro­no pro­gram­ma. Noi in più occa­sio­ni di medi­ci ne abbia­mo visto solo 1 anzi­ché 2 come era negli accor­di per far fron­te alle diver­se deci­ne di per­so­ne in atte­sa di visi­ta tra le qua­li si con­ta­va­no anzia­ni, bam­bi­ni, neces­si­tà urgen­ti e atte­se per quel­lo che noi giu­di­chia­mo acce­si impro­pri (que­sto per non ave­re la “Casa del­la Comu­ni­tà” che all’Elba è solo mer­ce di pro­pa­gan­da elet­to­ra­le) com­pre­si posi­ti­vi al Covid. Alla data di oggi, dove met­tia­mo su car­ta quel­le che ormai non sono più pre­oc­cu­pa­zio­ni o timo­ri, ma cru­da real­tà, la situa­zio­ne non è cam­bia­ta, basti pen­sa­re che agli ospi­ti a cui neces­si­ta la Dia­li­si come negli anni scor­si, ora le vie­ne nega­ta. La situa­zio­ne odier­na al P.S. è disa­stro­sa, dai dati in nostro pos­ses­so, su 27 mat­ti­ne i tur­ni medi­ci sco­per­ti sono sta­ti 18. Su 27 pome­rig­gi i tur­ni medi­ci sco­per­ti sono sta­ti 9. Non meglio è anda­ta ai pun­ti di emer­gen­za peri­fe­ri­ca par­te orien­ta­le (P.Azzurro- Capo­li­ve­ri) che su 27 gior­ni di ambu­lan­za medi­ca­liz­za­ta garan­ti­ta ha avu­to 10 gior­ni scoperti.

Il Comi­ta­to Elba Salu­te rivol­ge un appel­lo al Sin­da­co Zini qua­le Pre­si­den­te del­la Con­fe­ren­za dei Sin­da­ci: si fac­cia garan­te del man­te­ni­men­to ope­ra­ti­vo del pron­to soc­cor­so sul­le basi con­cor­da­te sia come per­so­na­le medi­co e infer­mie­ri­sti­co, sia come luo­go di sicu­rez­za dove le mol­te per­so­ne in atte­sa non per­met­to­no un ade­gua­to distan­zia­men­to, ne un con­trol­lo ope­ra­ti­vo sicu­ro e igienico.

Ad oggi regi­stria­mo che le con­di­zio­ni sono disa­stro­se con il per­so­na­le, di poche uni­tà, allo stre­mo del­le for­ze che deve effet­tua­re dop­pi, se non tri­pli tur­ni. La situa­zio­ne è quin­di non soste­ni­bi­le e rischia di peg­gio­ra­re nel pros­si­mo mese di ago­sto e anche set­tem­bre. Sono in gio­co per i cit­ta­di­ni e per gli ospi­ti, la sicu­rez­za del­le cure e, per gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri, il rischio di dover paga­re per le respon­sa­bi­li­tà di ALTRI.

Ogni anno la stes­sa sto­ria: pro­mes­se, pro­mes­se e solo pro­mes­se. Le con­di­zio­ni “disu­ma­ne” per i pazien­ti e “disu­ma­ne” per gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri in cui ver­sa il nostro pron­to soc­cor­so, pos­so­no deter­mi­na­re anche le dimis­sio­ni di quei pochi medi­ci rima­sti che ora sono costret­ti a tur­ni spos­san­ti e uma­na­men­te impos­si­bi­li. Le Isti­tu­zio­ni devo­no cor­re­re imme­dia­ta­men­te ai ripa­ri per­ché per­de­re del­le pro­fes­sio­na­li­tà così impor­tan­ti è un dan­no per gli uten­ti e i pazien­ti con riper­cus­sio­ni anche all’immagine dell’Elba che si pre­sen­ta al mon­do sen­za Dia­li­si per chi sog­gior­na e non pos­sie­de una secon­da casa e per ave­re siste­ma sani­ta­rio pra­ti­co che non garan­ti­sce le emer­gen­ze urgenze.

L’ELBANO ANCHE SE E’ UN ISOLANO, E’ ITALIANO E PAGA LE TASSE.

Comi­ta­to Elba Salu­te. (Fran­ce­sco Semeraro)

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