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Barbetti scrive a Zini sul Dissalatore di Mola

Caro Ange­lo, ti scri­vo nel­la tua veste di Pres­i­dente del­la Comu­nità del Par­co e in relazione al pro­ced­i­men­to riguardante la real­iz­zazione dell’ormai famiger­a­to dissala­tore di Mola.  E’ da tan­to tem­po che sosten­go di abban­donare gli ormai temer­ari scon­tri nei tri­bunali ammin­is­tra­tivi, dove purtrop­po è sta­to dimostra­to che il Comune è sem­pre soc­combente, e dare fia­to e tes­ta alla polit­i­ca per­ché non si può las­cia­re tutte le deci­sioni più impor­tan­ti alle strut­ture tec­niche ma è giun­ta l’ora in cui la polit­i­ca deve reim­pos­ses­sar­si del pro­prio ruo­lo: quel­lo di scegliere cum gra­no salis. Pochi giorni fa, su pro­pos­ta di Asa, la Regione Toscana ha comu­ni­ca­to l’avvio del pro­ced­i­men­to riguardante l’istanza di pro­ro­ga del ter­mine con­tenu­to nel provved­i­men­to di ver­i­fi­ca rel­a­ti­vo al prog­et­to di real­iz­zazione del dissala­tore si Mola.  In sostan­za la richi­es­ta pun­ta a rin­no­vare il Decre­to n. 4515 del 12/04/2022 fir­ma­to dal Diri­gente Car­la Chio­di­ni in cui la stes­sa ha dec­re­ta­to di esclud­ere, ai sen­si e per gli effet­ti dell’art. 20 del Dlgs. 152/2006, dal­la pro­ce­du­ra di VIA (Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale) il prog­et­to di “Autono­mia idri­ca iso­la d’Elba. Lot­to I: impianto di dissalazione in loc. Mola da 80 l/s e opere acces­sorie a ter­ra e a mare”, per una lun­ga serie di moti­vazioni e di con­sid­er­azioni.

La Regione Toscana ha decine di dipen­den­ti che lavo­ra­no quo­tid­i­ana­mente su temi com­p­lessi come quel­li che riguardano le autor­iz­zazioni sug­li impianti indus­tri­ali e sicu­ra­mente dietro a ogni atto e a ogni autor­iz­zazione c’è sem­pre un lavoro com­p­lesso, arti­co­la­to, che coin­volge più per­sone e più com­pe­ten­ze.  La mate­ria è così com­p­lessa e piena di leg­gi e leg­gine, spes­so in con­trasto tra di loro che è anche pos­si­bile sbagliare in buona fede.  Mag­a­ri un altro Diri­gente avrebbe det­to che l’opera avrebbe dovu­ta essere sogget­to a Via. Chissà. Sono sem­pre più con­vin­to che questo sia sta­to un grave errore politi­co del­la Regione.

Oggi tut­ti sap­pi­amo che in questo momen­to è in cor­so l’iter di con­ver­sione in legge del DDL n. 1571 “Dis­po­sizioni per il recu­pero dei rifiu­ti in mare e nelle acque interne e per la pro­mozione dell’economia cir­co­lare”, emana­to dal Gov­er­no e conosci­u­to da tut­ti con il nome di legge “Sal­va Mare”.  In questo DDL, all’articolo 11, com­ma 1 (Cri­teri gen­er­ali per la dis­ci­plina degli impianti di desalin­iz­zazione) è ripor­ta­to che: “Al fine di tute­lare l’ambiente mari­no e costiero, tut­ti gli impianti di desalin­iz­zazione mag­gior­mente impat­tan­ti sono sot­to­posti a pre­ven­ti­va val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale”.

E pro­prio questo pun­to riguar­da il dissala­tore di Mola, ma soprat­tut­to con­trasta con una even­tuale pro­ro­ga del provved­i­men­to di non assogget­ta­bil­ità alla VIA del prog­et­to per il dissala­tore di Mola, pro­ro­ga che se fos­se accol­ta sarebbe in com­ple­ta con­trad­dizione con le pre­vi­sioni nor­ma­tive nazion­ali in mate­ria.  Potrebbe suc­cedere che la Regione esclu­da il dissala­tore dal­la pro­ce­du­ra di VIA e pri­ma dell’inizio del­la real­iz­zazione del dissala­tore ven­ga approva­ta defin­i­ti­va­mente la “Sal­va Mare”.  Si trat­terebbe di un evi­dente e incred­i­bile cor­to cir­cuito isti­tuzionale. Del resto, va pre­so atto che la real­iz­zazione del dissala­tore è fuori del Par­co Nazionale e che all’Elba non abbi­amo anco­ra Aree Marine Pro­tette, per cui diven­ta dif­fi­cile un coin­vol­gi­men­to diret­to del Par­co stes­so sul­la ques­tione. Nonos­tante io abbia soll­e­va­to il prob­le­ma del­la pro­ro­ga durante l’ultima sedu­ta del Con­siglio Diret­ti­vo devo con­venire che il suo organo delib­er­ante e i suoi organi tec­ni­ci, per legge, non pos­sono inter­venire all’esterno dei suoi perimetri.

Questo però può non riguardare la Comu­nità del Par­co di cui sei Pres­i­dente che è un organo molto più politi­co dato che è cos­ti­tui­ta dal Pres­i­dente del­la Regione Toscana, dal Pres­i­dente delle Province di Livorno e Gros­se­to e dai Sin­daci dei Comu­ni facen­ti parte del Par­co. Con­sid­er­a­to che la Regione Toscana chiede anche al Par­co di esprimer­si sul­la pro­ro­ga del ter­mine pre­vis­to nel Decre­to n. 4515/2022 riten­go che dovresti riu­nire la Comu­nità del Par­co e pro­porre alla Regione di rin­un­cia­re all’istanza di pro­ro­ga dei pro­ced­i­men­ti che escludono da VIA il dissala­tore di Mola e recepire quin­di quan­to pre­vis­to nel­la Legge “Sal­va Mare”. Del resto il prob­le­ma più evi­dente che potrebbe esser­ci con la real­iz­zazione del dissala­tore, deri­va in par­ti­co­lar modo dal­la salam­oia che ver­rebbe river­sa­ta nel Gol­fo Stel­la. Se il prog­et­to fos­se sot­to­pos­to a VIA potrem­mo sapere con certez­za se la salam­oia dis­trug­gerebbe l’ecosistema mari­no del gol­fo con con­seguente bloc­co, sen­za se e sen­za ma, del­la real­iz­zazione del dissala­tore oppure potrem­mo sapere se tut­ti i rischi che ven­gono paven­tati sono una bufala che ver­rebbe smen­ti­ta dal pro­ced­i­men­to di VIA e in quel caso al pos­to del dissala­tore potrebbe even­tual­mente essere real­iz­za­to un pota­bi­liz­za­tore a servizio dei pozzi salmas­tri di Mola con recu­pero delle opere già fat­te (il pota­bi­liz­za­tore era sta­ta l’idea iniziale).

Cre­do che i cit­ta­di­ni capo­livere­si, gli elbani, i nos­tri ospi­ti e le nos­tre isti­tuzioni deb­bano sapere la ver­ità e com­por­tar­si di con­seguen­za dopo il risul­ta­to di VIA.

F.to Rug­gero Bar­bet­ti
Con­siglio diret­ti­vo PNAT

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