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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Le posizioni dei Sindaci Elbani sul tema dissalatore e la richiesta di un confronto in Regione

Rice­via­mo via mail da par­te del comi­ta­to in dife­sa di Mola e Lido, con pre­ghie­ra di pubblicazione.

Il con­ve­gno “L’acqua che c’è”, con il gran­de riscon­tro di pub­bli­co che ha avu­to, ha san­ci­to un prin­ci­pio fon­da­men­ta­le: “la que­stio­ne idri­ca, e quin­di la rea­liz­za­zio­ne del dis­sa­la­to­re, riguar­da tut­ta l’Isola d’Elba, come mol­te iso­le mino­ri, e va affron­ta­ta col­le­gial­men­te rac­co­glien­do le opi­nio­ni e i sug­ge­ri­men­ti, oltre che di esper­ti e sog­get­ti attua­to­ri, dell’intera comu­ni­tà iso­la­na, di cui fan­no par­te enti pub­bli­ci e pri­va­ti, isti­tu­zio­ni, asso­cia­zio­ni, impre­se e cittadini”.

Il Comu­ne di Capo­li­ve­ri, diret­ta­men­te inte­res­sa­to per il pro­get­to del dis­sa­la­to­re che AIT e ASA inten­do­no rea­liz­za­re nel suo ter­ri­to­rio in loca­li­tà Lido e Mola, chia­ma a rac­col­ta i sin­da­ci degli altri sei comu­ni elba­ni che han­no espres­so la loro opi­nio­ne nel­le inter­vi­ste rila­scia­te a QUInewsElba.it, affin­ché le loro dichia­ra­zio­ni meri­ti­no, oltre ad una let­tu­ra, una più pro­fon­da riflessione. 

Oltre alle opi­nio­ni dei cit­ta­di­ni, che stan­no rispon­den­do sem­pre più nume­ro­si alla peti­zio­ne su change.org, il puzz­le del­le posi­zio­ni anche isti­tu­zio­na­li si va via via com­po­nen­do. Cre­dia­mo quin­di oppor­tu­no che si dia ascol­to alle diver­se posi­zio­ni per tro­va­re una linea di azio­ne sul pro­get­to del dis­sa­la­to­re, con­di­vi­sa dal­la popo­la­zio­ne elba­na. Si auspi­ca quin­di l’apertura di un tavo­lo con la Regio­ne Tosca­na dove si pos­sa affron­ta­re il tema in vir­tù di quel­la tan­to accla­ma­ta par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca ed atti­va dei cit­ta­di­ni nei per­cor­si di gover­no del territorio.

Di segui­to, ripor­tia­mo i pas­sag­gi più signi­fi­ca­ti­vi del­le inter­vi­ste ai Sin­da­ci rea­liz­za­te da QUInewsElba.it,

GABRIELLA ALLORI: MARCIANA MARINA

“E’ evi­den­te che per il ter­ri­to­rio elba­no deb­ba esse­re tro­va­ta una solu­zio­ne al pro­ble­ma del­la risor­sa idri­ca - ha det­to la sin­da­ca Gabriel­la Allo­ri - soprat­tut­to in una pro­spet­ti­va futu­ra che ci con­sen­ta una mag­gio­re auto­no­mia e ci tute­li da rischi di even­tua­li dis­ser­vi­zi, che si potreb­be­ro veri­fi­ca­re soprat­tut­to nei perio­di di mag­gio­re afflus­so turi­sti­co e note­vo­le con­su­mo. Peral­tro i meno gio­va­ni si ricor­da­no sicu­ra­men­te quan­do l’approvvigionamento idri­co esti­vo avve­ni­va attra­ver­so le famo­se “bet­to­li­ne” con una qua­li­tà dell’acqua assai discu­ti­bi­le. La con­dot­ta che ha defi­ni­ti­va­men­te scon­giu­ra­to que­sto tipo di for­ni­tu­ra ci dico­no esse­re anda­ta ben oltre il limi­te e que­sto è uno dei moti­vi per cui l’accordo di pro­gram­ma del 2011 tra Regio­ne, Pro­vin­cia e Comu­ni pre­ve­de­va una serie di inter­ven­ti tra i qua­li il dis­sa­la­to­re, che potreb­be miglio­ra­re la situa­zio­ne dal pun­to di vista del fab­bi­so­gno, ma non ci assi­cu­ra comun­que la pie­na autonomia”.

“Le per­ples­si­tà sol­le­va­te da mol­ti cit­ta­di­ni cir­ca la neces­si­tà di inter­ve­ni­re sul­la rete per limi­ta­re e risol­ve­re le nume­ro­se per­di­te sono con­di­vi­si­bi­li, — pro­se­gue Allo­ri — così pure la pos­si­bi­li­tà di trat­te­ne­re l’acqua pio­va­na anche se dob­bia­mo fare i con­ti con il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co e pren­de­re atto che per lun­ghi perio­di non pio­ve, come peral­tro sta suc­ce­den­do in que­sti mesi, quin­di dubi­to che que­ste misu­re ci met­te­reb­be­ro com­ple­ta­men­te al riparo”.

“Per­tan­to è neces­sa­rio un con­fron­to che pos­sa chia­ri­re tut­ti i dub­bi sol­le­va­ti dal ter­ri­to­rio, in pri­mis quel­li del Comu­ne di Capo­li­ve­ri e dei suoi cit­ta­di­ni ed auspi­co che que­sto avven­ga in tem­pi brevissimi”

DAVIDE MONTAUTI: CAMPO NELL’ELBA

“Risol­ve­re tut­ti i pro­ble­mi lega­ti alla risor­sa idri­ca è un obiet­ti­vo pri­ma­rio per la Comu­ni­tà elba­na. — ha det­to il sin­da­co Mon­tau­ti — Ci sono da affron­ta­re e risol­ve­re alcu­ne cri­ti­ci­tà. In pri­mis dob­bia­mo affron­ta­re il pro­ble­ma del­le per­di­te del­la rete idri­ca ed è neces­sa­rio, nel con­tem­po, valo­riz­za­re le sor­gen­ti iso­la­ne, soprat­tut­to del­l’El­ba occi­den­ta­le, con degli inva­si, per esem­pio quel­la di Pomon­te”.

“Tut­ti i dub­bi e le incer­tez­ze sul dis­sa­la­to­re devo­no esse­re chia­ri­ti attra­ver­so un con­fron­to serio e respon­sa­bi­le. — ha aggiun­to il sin­da­co di Cam­po nel­l’El­ba — Ho par­te­ci­pa­to alme­no a cin­que incon­tri: due orga­niz­za­ti dal Comu­ne di Capo­li­ve­ri e tre dal­la Regio­ne insie­me all’Au­to­ri­tà idri­ca. Cre­do sia arri­va­ta l’o­ra per un incon­tro tra il Comu­ne di Capo­li­ve­ri e la Regio­ne Tosca­na insie­me agli altri Sin­da­ci del­l’El­ba per defi­ni­re la que­stio­ne del dis­sa­la­to­re una vol­ta per tutte”.

MAURIZIO PAPI: PORTO AZZURRO

“Quan­do la nostra ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le si è inse­dia­ta nel 2017, dopo 2 o 3 set­ti­ma­ne, c’e­ra la con­fe­ren­za dei ser­vi­zi sul dis­sa­la­to­re. — ha spie­ga­to alla nostra reda­zio­ne il sin­da­co di Por­to Azzur­ro, Mau­ri­zio Papi - Non aven­do infor­ma­zio­ni ade­gua­te in meri­to, nel­la mia veste di sin­da­co con­tat­tai Ita­lo Sape­re, pre­si­den­te del Comi­ta­to per la dife­sa di Lido e Mola per com­pren­de­re la situa­zio­ne. Per noi fu chia­ro che quel tipo di impian­to pre­vi­sto nel­la zona di Mola, vici­no alla zona umi­da tute­la­ta e vici­no alla spiag­gia del Lido, zona turi­sti­ca­men­te di rilie­vo anche per il nostro ter­ri­to­rio, non pote­va esse­re rea­liz­za­to lì”.

“Per­ciò nomi­nai Ita­lo Sape­re come mio con­su­len­te e dele­ga­to per le que­stio­ni del dis­sa­la­to­re di Mola e lo è a tut­t’og­gi. — ha aggiun­to il sin­da­co Papi — In occa­sio­ne di quel­la con­fe­ren­za dele­gai a par­te­ci­pa­re l’al­lo­ra respon­sa­bi­le del­l’uf­fi­cio tec­ni­co e il dot­tor Sape­re con il man­da­to di vota­re no al dis­sa­la­to­re. Ma il ruo­lo del Comu­ne in quel caso non era di espri­me­re un pare­re sul dis­sa­la­to­re ma solo sul­l’au­to­riz­za­zio­ne a fare pas­sa­re una par­te del­la tuba­zio­ne di Asa, col­le­ga­ta all’im­pian­to, sul nostro ter­ri­to­rio. Fu vota­to si per­ché non c’e­ra­no moti­va­zio­ni per nega­re il pas­sag­gio del­la tuba­zio­ne. La nostra ammi­ni­stra­zio­ne non ha mai fir­ma­to nes­sun atto in cui si dichia­ra­va favo­re­vo­le alla rea­liz­za­zio­ne del dis­sa­la­to­re di Mola”.

“Come ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di Por­to Azzur­ro non sia­mo con­tra­ri con­cet­tual­men­te ad un dis­sa­la­to­re ma rite­nia­mo che, qua­lo­ra fos­se neces­sa­ria un’o­pe­ra di que­sto tipo, cer­ta­men­te andreb­be tro­va­ta un’al­tra col­lo­ca­zio­ne, in un luo­go diver­so, dove avreb­be un impat­to ambien­ta­le mino­re. — ha con­clu­so il sin­da­co Papi — E la nostra posi­zio­ne è sem­pre sta­ta chia­ra fin dal principio”

MARCO CORSINI: RIO

“Sono mol­to vici­no al sin­da­co di Capo­li­ve­ri Wal­ter Mon­ta­gna — ha det­to il sin­da­co Cor­si­ni — per­ché capi­sco la sua bat­ta­glia a dife­sa del suo ter­ri­to­rio — e si trat­ta di rimon­ta­re una situa­zio­ne con un con­ten­zio­so in cor­so. È però un pro­ble­ma prin­ci­pal­men­te di Capoliveri”.

“Da anni l’El­ba vive il pro­ble­ma del­la caren­za idri­ca — ha aggiun­to Cor­si­ni — e se è neces­sa­rio che sia rea­liz­za­to un dis­sa­la­to­re cer­to que­sto deve esse­re fat­to con tut­te le mas­si­me cau­te­le e le garan­zie pos­si­bi­li, sia dal pun­to di vista pae­sag­gi­sti­co che ambien­ta­le. Il sin­da­co di Capo­li­ve­ri meri­ta comun­que tut­ta la soli­da­rie­tà e non deve sen­tir­si iso­la­to e pro­prio per mani­fe­sta­re que­sta vici­nan­za l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di Rio era pre­sen­te al con­ve­gno dei gior­ni scor­si con la vice­sin­da­ca, dot­to­res­sa Vale­ria Barbagli”.

ANGELO ZINI: PORTOFERRAIO

“Si trat­ta di una que­stio­ne com­ples­sa e impor­tan­te — ha det­to il sin­da­co di Por­to­fer­ra­io, Ange­lo Zini - mi augu­ro che la discus­sio­ne e il con­fron­to pos­sa­no tor­na­re alle ori­gi­ni cioè al momen­to in cui la scel­ta fu fat­ta, per­ché una scel­ta fu fat­ta all’in­ter­no di un accor­do di pro­gram­ma che vide coin­vol­ti la Regio­ne, la Pro­vin­cia e i Comu­ni del­la Val di Cor­nia e del­l’i­so­la d’El­ba, nel lon­ta­no 2011 quan­do si trat­ta­va di fare un pro­get­to impor­tan­te per l’ab­bat­ti­men­to del boro e del­l’ar­se­ni­co del­le acque del­la Val di Cor­nia che veni­va­no all’El­ba e si fece un pat­to più gene­ra­le su una serie di inter­ven­ti per la mes­sa in sicu­rez­za del­la risor­sa idri­ca e, per l’i­so­la d’El­ba, in quel fran­gen­te si pre­ve­de­va il dis­sa­la­to­re. Però il dis­sa­la­to­re era all’in­ter­no di un con­te­sto com­ples­so. Negli anni poi le cose sono anda­te avan­ti in un cer­to modo, con la pro­get­ta­zio­ne, e ora si ragio­na solo del dis­sa­la­to­re che era solo una par­te del­la que­stio­ne, tan­to è che que­sta solu­zio­ne tec­ni­ca che vie­ne pro­po­sta copre solo una par­te del fab­bi­so­gno di tut­ta l’ac­qua per l’i­so­la d’El­ba. Tenen­do con­to che in que­sto momen­to cir­ca il 57% del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to idri­co del­l’El­ba pro­vie­ne dal con­ti­nen­te men­tre il 43% è coper­to dal­le risor­se autoc­to­ne, il dis­sa­la­to­re immet­te­reb­be ulte­rio­ri litri nel­la con­dot­ta e fareb­be aumen­ta­re la par­te auto­no­ma del fab­bi­so­gno ma non lo copri­reb­be del tutto”.

“Quin­di biso­gna lavo­ra­re per ulte­rio­ri inte­gra­zio­ni per met­te­re in sicu­rez­za l’ap­prov­vi­gio­na­men­to idri­co, cer­ta­men­te sul­le risor­se autoc­to­ne. — ha aggiun­to Zini — Gli stu­di sono diver­si, anche recen­te­men­te abbia­mo capi­to che non ci sono i dati com­ple­ta­men­te aggior­na­ti, quin­di ci sareb­be da stu­dia­re anco­ra il pro­ble­ma di come si può trat­te­ne­re l’ac­qua pio­va­na. Se si par­la di inva­si, di ser­ba­toi si pone il pro­ble­ma: dove li fac­cia­mo? Si pen­sa a chiu­de­re qual­che val­le del ver­san­te occi­den­ta­le e ci sareb­be anche in quel caso un impat­to ambien­ta­le su cui discu­te­re nuo­va­men­te? Poi c’è una pro­gram­ma­zio­ne più gene­ra­le del ter­ri­to­rio che guar­da sicu­ra­men­te anche ad una nuo­va con­dot­ta sot­to­ma­ri­na tan­to che nel­la discus­sio­ne fina­le sul dis­sa­la­to­re è sta­ta inse­ri­ta anche la pro­get­tua­li­tà di una nuo­va con­dot­ta sot­to­ma­ri­na per­ché que­sto per­met­te di met­te­re in sicu­rez­za la situa­zio­ne, data la vetu­stà del­la con­dot­ta sot­to­ma­ri­na attua­le. E poi io aggiun­go altro, que­sta deve esse­re l’oc­ca­sio­ne per un ragio­na­men­to anco­ra più ampio sul ter­ri­to­rio che non riguar­da solo l’ap­prov­vi­gio­na­men­to idri­co ma riguar­da la depu­ra­zio­ne del­le acque, la manu­ten­zio­ne e il com­ple­ta­men­to del­le reti, il riu­so del­le acque reflue che sareb­be un incen­ti­vo intel­li­gen­te anche alla risor­sa idri­ca pota­bi­le. Cre­do che dovreb­be esser­ci un con­fron­to più sere­no e più allar­ga­to a tut­te que­ste questioni”.

“Tan­to è che il mio mode­sto approc­cio che in que­ste set­ti­ma­ne ho pre­so è quel­lo di riu­sci­re con­tat­ta­re l’as­ses­so­ra­to all’Am­bien­te del­la Regio­ne Tosca­na affin­ché si fac­cia la stes­sa Regio­ne pro­mo­tri­ce nuo­va­men­te di un tavo­lo di con­fron­to su que­sti temi con i sin­da­ci e con il ter­ri­to­rio e anche attra­ver­so una comu­ni­ca­zio­ne isti­tu­zio­na­le con i cit­ta­di­ni che non sia sol­tan­to a sen­so unico”.

“In linea di prin­ci­pio poi io non sono con­tra­rio all’i­po­te­si del dis­sa­la­to­re, cer­ta­men­te in astrat­to for­se non era quel­lo il luo­go adat­to ma le moti­va­zio­ni che sono sta­te por­ta­te han­no un loro sen­so, inol­tre sul­le pro­spet­ti­ve “cata­stro­fi­che” dei dan­ni ambien­ta­li a mare ci sono ana­li­si che van­no in una dire­zio­ne e altre che dico­no cose diver­se. Mi pia­ce­reb­be che su que­sto tema ci fos­se un con­fron­to più sere­no e sto lavo­ran­do affin­ché que­sto avvenga”.

SIMONE BARBI: MARCIANA

Pre­mes­so che ho mas­si­mo rispet­to del lavo­ro di tut­ti i sin­da­ci, — ha det­to il sin­da­co Simo­ne Bar­bi — le risor­se del siste­ma Elba non per­met­to­no che l’i­so­la duran­te il perio­do esti­vo sia auto­no­ma per quan­to riguar­da il fab­bi­so­gno idri­co e quin­di è sup­por­ta­ta da una con­dot­ta sot­to­ma­ri­na che però è ormai vetu­sta”.

“Quin­di c’è biso­gno di un sup­por­to dato anche che i poz­zi sono ormai insuf­fi­cien­ti, — ha aggiun­to Bar­bi — quin­di il dis­sa­la­to­re potreb­be esse­re un ele­men­to che aiu­ta l’au­to­no­mia idri­ca del­l’El­ba”.

“Poi dove fare il dis­sa­la­to­re — ha pre­ci­sa­to il sin­da­co Bar­bi — e qua­le sia la tec­no­lo­gia miglio­re non spet­ta a me dir­lo per­ché io non sono un tecnico”.

Per quan­to riguar­da le per­di­te nel­la rete idri­ca che, in base alla pub­bli­ca­zio­ne di Legam­bien­te e Cnr sul­le iso­le soste­ni­bi­li 2021, all’El­ba si atte­sta­no su un 46% Bar­bi ha com­men­ta­to: “Non so quan­to tem­po e risor­se ci vor­reb­be­ro per rifa­re tut­ta la tuba­zio­ne e se mai si riu­sci­reb­be a com­ple­tar­la ma in Ita­lia dai dati dif­fu­si la per­di­ta media del­le reti idri­che è intor­no al 40% e noi abbia­mo biso­gno comun­que di tro­va­re una fon­te che immet­ta in rete più acqua”.

Come si può nota­re dal­le dichia­ra­zio­ni dei sin­da­ci sia­mo anco­ra alla ricer­ca di una visio­ne pie­na­men­te con­di­vi­sa; sia­mo però comun­que fidu­cio­si che attra­ver­so la cer­to­si­na ope­ra del sin­da­co di Capo­li­ve­ri Wal­ter Mon­ta­gna, sare­mo in gra­do final­men­te di espri­me­re una posi­zio­ne uni­ta­ria per dimo­stra­re alle isti­tu­zio­ni regio­na­li che ope­re così impor­tan­ti non si impon­go­no ma si condividono.

Iso­la d’Elba, 11 Feb­bra­io 2022

Comi­ta­to per la Dife­sa di Lido e Mola

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