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Manchette di prima

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Manchette di prima

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70 anni fa nasceva Giorgio Faletti. Tanti Auguri Maestro.

Per noi Elba­ni veri è sta­to un van­to ed un’o­no­re ave­re avu­to come con­cit­ta­di­no il famo­sis­si­mo scrit­to­re, atto­re, can­tau­to­re, comi­co e caba­ret­ti­sta ita­lia­no Gior­gio Faletti.
Si per­chè era tut­to que­sto, un Per­so­nag­gio polie­dri­co ed eclet­ti­co che nel cor­so del­la sua vita ha sapu­to rag­giun­ge­re il suc­ces­so in tan­tis­si­mi cam­pi, da subi­to un comi­co del caba­ret, per poi diven­ta­re can­tan­te e infi­ne come scrit­to­re di gialli.

Gior­gio Falet­ti nasce ad Asti il 25 Novem­bre del 1950, figlio uni­co di Car­lo Falet­ti e di Miche­la Dafar­ra, Gior­gio vis­se da bam­bi­no nel Bor­go Tor­ret­ta, in un mode­sto allog­gio di Cor­so Tori­no, ad Asti. Suo padre era un com­mer­cian­te ambu­lan­te e ven­de­va bot­to­ni e for­ci­ne per i capel­li in piaz­za Vit­to­rio Alfie­ri, nel cen­tro di Asti. Sua madre era una sar­ta. Il non­no di Falet­ti era un anti­qua­rio e rac­co­glie­va nel suo magaz­zi­no ogget­ti anti­chi, ope­re d’arte, mobi­li e libri. Nel 1976 il ven­ti­seien­ne Falet­ti, assie­me a due ami­ci, affit­tò uno stu­dio pub­bli­ci­ta­rio ad Asti. S’i­scris­se anche a giu­ri­spru­den­za sen­za ulti­ma­re gli stu­di, pre­fe­ren­do intra­pren­de­re la via del­lo spet­ta­co­lo. Si tra­sfe­rì a Mila­no, dove fre­quen­tò i cor­si del­la neo­na­ta scuo­la tea­tra­le mila­ne­se Quel­li di Grock, fon­da­ta da Mau­ri­zio Nichetti.
Inco­min­ciò la car­rie­ra come caba­ret­ti­sta nel loca­le mila­ne­se Der­by negli anni Set­tan­ta, nel­lo stes­so perio­do in cui sul pal­co del loca­le cir­co­la­va­no Die­go Aba­tan­tuo­no, Teo Teo­co­li, Mas­si­mo Bol­di, Pao­lo Ros­si, Gior­gio Por­ca­ro, Fran­ce­sco Sal­vi, Enzo Jannacci.
In tele­vi­sio­ne esor­dì nel 1979 a Teleal­to­mi­la­ne­se nel­l’am­bi­to del­la tra­smis­sio­ne tele­vi­si­va Play­boy di mez­za­not­te, nel 1981 pas­sò poi sugli scher­mi di Anten­na­tre ne Il guaz­za­bu­glio, e nel 1983 par­te­ci­pò a fian­co di Raf­fael­la Car­rà a Pron­to Raf­fael­la. Nel 1985 entrò in Dri­ve In, pro­gram­ma tele­vi­si­vo di Anto­nio Ric­ci. Il suo per­so­nag­gio più famo­so era Vito Catoz­zo, ma ne inter­pre­tò anche altri, come Car­li­no, Suor Dali­so, il Caba­ret­ti­sta Masche­ra­to, Topo­li­n­ho e il “testi­mo­ne di Bagnacavallo“e Poco dopo, a fian­co di Zuz­zur­ro e Gaspa­re creò il per­so­nag­gio di Fran­co Tam­bu­ri­no in Emilio.
Nel 1990 par­te­ci­pò all’un­di­ce­si­ma sta­gio­ne di Fan­ta­sti­co al fian­co di Pip­po Bau­do, Mari­sa Lau­ri­to e Jova­not­ti e, suc­ces­si­va­men­te, a Sta­se­ra mi but­to… e tre! con Toto Cutugno.
Dal 30 set­tem­bre al 30 novem­bre 1991 con­dus­se in cop­pia con Lan­do Buz­zan­ca il tele­gior­na­le sati­ri­co Stri­scia la noti­zia e men­tre annun­cia­va le noti­zie imper­so­nò alcu­ne del­le sue mac­chiet­te buf­fe e stra­va­gan­ti, e nel 1992 par­te­ci­pò al varie­tà dome­ni­ca­le Acqua cal­da su Rai 2 con Nino Fras­si­ca e l’i­mi­ta­tri­ce sho­w­girl Loret­ta Gog­gi, ospi­te d’o­no­re straor­di­na­ria, che fu sol­tan­to la pro­ta­go­ni­sta di un uni­co sketch all’in­ter­no del­la tra­smis­sio­ne pome­ri­dia­na assie­me a Fras­si­ca e Falet­ti, con il ruo­lo diver­ten­te del­la moglie infe­de­le del pazien­te sul let­to feri­to e inges­sa­to (cioè Falet­ti) rico­ve­ra­to in una cli­ni­ca. Nel 1996 e 1997 Falet­ti fu ospi­te fis­so come comi­co e opi­nio­ni­sta in due edi­zio­ni del­la tra­smis­sio­ne Roxy Bar, con­dot­ta da Red Ron­nie su Tele­mon­te­car­lo. Nel 1999 Falet­ti fece par­te del grup­po di comi­ci del­la tra­smis­sio­ne tele­vi­si­va Fac­cia­mo caba­ret di Ita­lia 1.

La pri­ma atti­vi­tà musi­ca­le di Falet­ti si rea­liz­zò nel 1980 dove, assie­me al com­po­si­to­re Dario Pia­na, rea­liz­zó per l’etichetta Ele­ven di Aldo Paga­ni, un 45 giri di gene­re pop- musi­ca leg­ge­ra stru­men­ta­le. Il duo si fir­mó con il nome “Island”. Con gli anni Falet­ti si avvi­ci­nò mag­gior­men­te al mon­do del­la musi­ca e nel 1988 pub­bli­cò il mini-album Col­let­ti bian­chi, colon­na sono­ra del tele­film omo­ni­mo che lo vide fra i pro­ta­go­ni­sti. Nel 1991 uscì Dispe­ra­to ma non serio, il suo secon­do disco, con­te­nen­te tra gli altri Ulu­la, dal note­vo­le suc­ces­so com­mer­cia­le e radio­fo­ni­co, con la qua­le par­te­ci­pò al Festi­val­bar 1991. Sem­pre quel­l’an­no scris­se per Mina il pez­zo Tra­di­to­re, inclu­so in Cater­pil­lar. L’an­no seguen­te par­te­ci­pò per la pri­ma vol­ta, in cop­pia con Oriet­ta Ber­ti, al Festi­val di San­re­mo, pre­sen­tan­do la can­zo­ne Rum­ba di Tan­go, inse­ri­ta poi nel suo ter­zo album Con­dan­na­to a ridere.
Nel 1994 fu di nuo­vo al Festi­val, clas­si­fi­can­do­si al 2º posto e aggiu­di­can­do­si il Pre­mio del­la cri­ti­ca con la can­zo­ne Signor tenen­te, ispi­ra­ta alle stra­gi di Capa­ci e di via d’A­me­lio. Il pez­zo ven­ne inse­ri­to nel­l’al­bum Come un car­to­ne ani­ma­to, pro­dot­to da Dani­lo Ame­rio e pre­mia­to con un disco di pla­ti­no. Nel 1995, anco­ra a San­re­mo, can­tò L’as­sur­do mestie­re, dal­la vena malin­co­ni­ca e rifles­si­va. Alla mede­si­ma edi­zio­ne del festi­val par­te­ci­pò come auto­re del­la can­zo­ne Gio­va­ne vec­chio cuo­re can­ta­ta da Giglio­la Cin­quet­ti. L’al­bum omo­ni­mo, L’as­sur­do mestie­re, vin­se il Pre­mio “Rino Gae­ta­no”. Nel 2000 pub­bli­cò Non­sen­se, sesto e ulti­mo album.

Scris­se in gene­ra­le sola­men­te i testi del­le can­zo­ni, ma tal­vol­ta fu com­po­si­to­re e paro­lie­re degli stes­si bra­ni per sva­ria­ti arti­sti. Per i Dik Dik scris­se Io, te, l’in­fi­ni­to (bra­no del­l’al­bum Ami­co, 1978); per Dario Bal­dan Bem­bo scris­se nel 1979 tut­to l’al­bum omo­ni­mo Dario Bal­dan Bem­bo e die­de for­ma anche ai testi dei bra­ni del rela­ti­vo 45 giri inci­si in entram­bi i lati Giuro/Cosa sia­mo noi, (1979). Sem­pre per i Dik Dik scris­se altri due bra­ni, Vuo­to a ren­de­re e Mama­ma­da­ma (1980); per Dru­pi scris­se il testo e com­po­se la musi­ca del­la can­zo­ne Male­det­ta musi­ca (bra­no del­l’al­bum Ami­ca mia, 1992). Per Fior­da­li­so scris­se Mascal­zo­ne (1994) e per Ange­lo Bran­duar­di scris­se due bra­ni del­l’al­bum Cam­mi­nan­do cam­mi­nan­do, 1996. In segui­to col­la­bo­rò anco­ra con Bran­duar­di, com­po­nen­do per lui l’in­te­ro album Il dito e la luna (1998), tra cui Il gio­ca­to­re di biliar­do e La comi­ca fina­le, ispi­ra­ta alla vita di Stan Lau­rel e Oli­ver Hardy.

Rifa­cen­do­si alle sue ori­gi­ni di atto­re comi­co, pub­bli­cò nel 1994 il suo pri­mo libro, inti­to­la­to Por­co il mon­do che ciò sot­to i pie­di, edi­to da Zelig, nel qua­le si nar­ra­no le gesta del suo per­so­nag­gio più cele­bre, Vito Catoz­zo. Nel frat­tem­po, mise in sce­na lo spet­ta­co­lo tea­tra­le Tour­de­for­ce mesco­lan­do l’u­mo­ri­smo e la carat­te­riz­za­zio­ne dei per­so­nag­gi alla can­zo­ne d’autore.
Nel 2002 Falet­ti sor­pre­se col suo pri­mo thril­ler, inti­to­la­to Io ucci­do, con più di quat­tro milio­ni di copie vendute[6]. Alla fine del­lo stes­so anno fu col­pi­to da ictus, che riu­scì a supe­ra­re sen­za conseguenze.

Nel 2004 uscì il secon­do roman­zo, Nien­te di vero tran­ne gli occhi, con più di tre milio­ni e mez­zo di copie. Jef­fe­ry Dea­ver, uno tra gli auto­ri di thril­ler di mag­gior suc­ces­so, dichia­rò: «Uno come Falet­ti dal­le mie par­ti si defi­ni­sce lar­ger than life, uno che diven­te­rà leggenda»Nel 2005 fu testi­mo­nial per una cam­pa­gna per la tute­la del dirit­to d’au­to­re, e nel novem­bre del 2005 rice­vet­te dal Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca il Pre­mio De Sica per la Letteratura.

Nel 2005 vin­se il “Pre­mio let­te­ra­rio La Tore Iso­la d’Elba”.

Gli ulti­mi anni: let­te­ra­tu­ra, musi­ca e cinema
Nel 2006 reci­tò nel film Not­te pri­ma degli esa­mi inter­pre­tan­do il pro­fes­sor Anto­nio Mar­ti­nel­li, spie­ta­to docen­te di let­te­re, che alla fine strin­ge un for­te lega­me con Nico­las Vaporidis.
La sua inter­pre­ta­zio­ne gli val­se la can­di­da­tu­ra al David di Dona­tel­lo come miglio­re atto­re non pro­ta­go­ni­sta. Ebbe anche un ruo­lo mino­re nel sequel Not­te pri­ma degli esa­mi Nel­l’ot­to­bre del­lo stes­so anno pub­bli­cò per Bal­di­ni Castol­di Fuo­ri da un evi­den­te desti­no, ambien­ta­to in Ari­zo­na. Già pri­ma del­l’u­sci­ta del libro, Dino De Lau­ren­tiis ne ave­va acqui­sta­to i dirit­ti per rea­liz­za­re un film.
Nel 2007 Falet­ti tor­nò al Festi­val di San­re­mo come auto­re del­la can­zo­ne The Show Must Go On, inter­pre­ta­ta da Mil­va, clas­si­fi­ca­ta­si oltre la deci­ma posi­zio­ne. Il bra­no fa par­te del­l’al­bum In ter­ri­to­rio nemi­co, da lui inte­ra­men­te scrit­to. Reci­tò poi nel film Cemen­to arma­to, nel ruo­lo di un ven­di­ca­ti­vo mala­vi­to­so che per­se­gui­ta il pro­ta­go­ni­sta, anco­ra inter­pre­ta­to da Nico­las Vapo­ri­dis. Nel 2008 ven­ne poi pub­bli­ca­ta la sua pri­ma rac­col­ta di rac­con­ti, inti­to­la­ta Pochi inu­ti­li nascon­di­gli (Bal­di­ni Castol­di), giun­ta tra i fina­li­sti del Pre­mio let­te­ra­rio Pie­ro Chiara.

Nel dicem­bre 2008 fu ospi­te del pro­gram­ma tele­vi­si­vo comi­co-sati­ri­co Croz­za Ita­lia, con­dot­to da Mau­ri­zio Croz­za su LA7, e in quel­l’oc­ca­sio­ne fece la paro­dia di Dia­bo­lik e Gin­ko assie­me al comi­co ligure.
Nel­la pri­ma­ve­ra del 2009 uscì il suo quar­to roman­zo, Io sono Dio (Bal­di­ni Castol­di), dal note­vo­le suc­ces­so di ven­di­te. Su Ita­lians, blog di Bep­pe Sever­gni­ni, fu fat­to nota­re l’u­so di cal­chi lin­gui­sti­ci e la pos­si­bi­le pre­sen­za di un gho­st wri­ter die­tro al romanzo.
Falet­ti rispo­se liqui­dan­do la que­stio­ne come figlia del­l’in­vi­dia e del ten­ta­ti­vo di rita­gliar­si «cin­que minu­ti di popolarità».
Nel­lo stes­so anno fu auto­re di due bra­ni; scris­se Gli anni che non hai per Mar­co Masi­ni, con­te­nu­to nel­l’al­bum L’I­ta­lia… e altre sto­rie, e infi­ne com­po­se per Aldo Dona­ti il testo di Diver­so, bra­no in gara a “Il Festi­val degli Auto­ri” di San­re­mo, dove il 21 giu­gno 2009 vin­se nel­la sezio­ne BIG. Anco­ra nel 2009 reci­tò in Baa­rìa, film di Giu­sep­pe Tor­na­to­re e ne Il sor­teg­gio, film tele­vi­si­vo del 2010 al fian­co di Giu­sep­pe Fio­rel­lo ed Etto­re Bas­si diret­to da Gia­co­mo Cam­piot­ti, dove inter­pre­tò il sin­da­ca­li­sta Gino Siboni.

Nel set­tem­bre del 2010 Falet­ti par­te­ci­pò a O’ Scià, il festi­val di musi­ca leg­ge­ra ita­lia­na che si svol­se a Lam­pe­du­sa, e duet­tò nel­la ter­za sera­ta con il can­tau­to­re Clau­dio Baglio­ni, idea­to­re e orga­niz­za­to­re del­la ras­se­gna musi­ca­le, sul­le note di Signor tenen­te, bra­no di Faletti.[12] Nel­l’ul­ti­mo tri­me­stre del 2010 ven­ne pub­bli­ca­to Appun­ti di un ven­di­to­re di don­ne, pri­mo roman­zo del­lo scrit­to­re ambien­ta­to in Ita­lia e subi­to in testa alle clas­si­fi­che di vendita[13]. In occa­sio­ne del Festi­va­let­te­ra­tu­ra di Man­to­va del 2011 lo scrit­to­re annun­ciò il suo sesto roman­zo, Tre atti e due tem­pi, pub­bli­ca­to il 4 novem­bre 2011 e ambien­ta­to nel mon­do del calcio.
Falet­ti fu invi­ta­to per la pri­ma vol­ta nel talk show Le inva­sio­ni bar­ba­ri­che di Daria Bignar­di l’8 feb­bra­io del 2011 e inter­vi­sta­to dal­la con­dut­tri­ce emi­lia­na per par­la­re del libro Appun­ti di un ven­di­to­re di don­ne del­lo scrit­to­re e del­la sua car­rie­ra artistica.
Nel 2012, l’im­pe­gno e i suc­ces­si in cam­po let­te­ra­rio gli val­se­ro la nomi­na a pre­si­den­te del­la Biblio­te­ca Asten­se, per vole­re del­l’a­mi­co Mas­si­mo Cot­to, asses­so­re alla cul­tu­ra di Asti. Sem­pre nel 2012 diven­ne amba­scia­to­re Eata­ly e par­te­ci­pò all’i­nau­gu­ra­zio­ne del­la sede roma­na con un alle­sti­men­to di alcu­ne ope­re pit­to­ri­che del­la serie Ban­die­re, costi­tui­ta da inter­pre­ta­zio­ni del­le ban­die­re nazio­na­li di vari Sta­ti in chia­ve alimentare.
Nel­l’au­tun­no del 2013 por­tò in sce­na per una bre­ve tour­née lo spet­ta­co­lo musi­ca­le Nudo e Cru­do, scrit­to assie­me a Cot­to e fat­to di aned­do­ti, rifles­sio­ni e ricor­di di vita.
Affet­to da tumo­re pol­mo­na­re, nel­la pri­ma­ve­ra 2014 si sot­to­po­se a una serie di cure a Los Ange­les. Tra­sfe­ri­to all’o­spe­da­le Moli­net­te di Tori­no, morì il 4 luglio 2014, a 63 anni.
Dopo la came­ra arden­te, alle­sti­ta ad Asti nel Tea­tro Vit­to­rio Alfie­ri, l’8 luglio i fune­ra­li si svol­se­ro nel­la Col­le­gia­ta di San Secon­do. È sepol­to nel cimi­te­ro di Asti.
( trat­to da Wikipedia)

All’ Elba ha dedi­ca­to poco pri­ma di mori­re una can­zo­ne, ” Da casa mia si vede il mare” che noi vi pro­po­nia­mo nel bel­lis­si­mo arra­gia­men­to dei ” Oltre le nuvole”

Gian­car­lo Ridi, voce e chitarra
Ales­san­dra Puc­ci­ni, pia­no­for­te e voce
Ales­san­dra Emprin Gilar­di­ni, chitarra
Jaco­po Baro­ni, violoncello
Spe­cial gue­st Lucio Fab­bri, bas­so, orga­no Ham­mond, violino

Tan­ti Augu­ri Gior­gio, l’ Elba, quel­la vera, quel­la Iso­la­na non ti dimen­ti­che­rà mai.

Oltre le nuvo­le — Da Casa Mia si Vede il Mare

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