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Smaltimenti dei rifiuti riesi, incontro tra ESA e Amministrazione comunale

L’al­tro ieri si è tenu­to un incon­tro tra alcu­ni espo­nen­ti del­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le e tec­ni­ci del­l’E­SA per esa­mi­na­re le varie cri­ti­ci­tà lega­te alla rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti sul ter­ri­to­rio di Rio.
Il tema più cal­do sono sta­te le nume­ro­se segna­la­zio­ni riguar­do l’ab­ban­do­no, in luo­ghi non dedi­ca­ti, di mate­ria­le ingom­bran­te la cui pro­ve­nien­za, si pre­su­me, sia ori­gi­na­ta da sgom­be­ri di abi­ta­zio­ni, can­ti­ne, magaz­zi­ni non­ché puli­zia di giar­di­ni e pota­tu­ra di alberi.
ESA ha fat­to pre­sen­te le sue dif­fi­col­tà ope­ra­ti­ve nel fron­teg­gia­re un feno­me­no ormai dila­gan­te, che ren­de inu­ti­li in bre­ve tem­po anche le rac­col­te ecce­zio­na­li che l’a­zien­da fa su ripe­tu­te richie­ste comu­na­li. L’am­mi­ni­stra­zio­ne ricor­da che rifiu­ti ingom­bran­ti devo­no esse­re obbli­ga­to­ria­men­te con­fe­ri­ti pres­so i cen­tri di rac­col­ta nei gior­ni e ora­ri pre­sta­bi­li­ti e che il loro abban­do­no nei pres­si dei cas­so­net­ti dedi­ca­ti alla rac­col­ta dei mate­ria­li soli­di urba­ni e dif­fe­ren­zia­ti (car­ta, pla­sti­ca, vetro, orga­ni­co e indif­fe­ren­zia­to) oltre a costi­tui­re rea­to puni­to dal­la leg­ge, com­por­ta un aggra­vio di spe­sa che rica­de su tut­ta la comu­ni­tà Riese.
Dichia­ra l’As­ses­so­re all’Am­bien­te Raf­fae­la Fran­ce­schet­ti: “Come vede­te tut­ti, la situa­zio­ne è inso­ste­ni­bi­le per l’in­ci­vil­tà del­le per­so­ne che non rispet­ta­no que­sta rego­la e disprez­za­no il ter­ri­to­rio. Io invi­to tut­ti a mostra­re il dovu­to sen­so civi­co e ad ama­re il pro­prio pae­se. Chi si com­por­ta in que­sto modo inqua­li­fi­ca­bi­le appro­fit­ta del­la clan­de­sti­ni­tà per dan­neg­gia­re tut­ti, Noi fare­mo uno sfor­zo per repri­me­re seve­ra­men­te con san­zio­ni colo­ro che venis­se­ro sor­pre­si e auspi­co che le per­so­ne civi­li, che sono cer­ta­men­te la gran­de mag­gio­ran­za, ci aiu­ti­no a moni­to­ra­re il ter­ri­to­rio con la civi­ca vigi­lan­za. Dia­mo­ci una mano”.

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