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Mardilibri festeggia i cento anni della nascita di Gianni Rodari

“Fila­stroc­che in cie­lo e in ter­ra”, “Favo­le al tele­fo­no”, “Il libro degli erro­ri”, “La Gram­ma­ti­ca del­la Fan­ta­sia”: solo alcu­ni tito­li di un auto­re che avre­te sen­z’al­tro rico­no­sciu­to e di cui pro­prio que­st’an­no ricor­re il cen­te­na­rio del­la nasci­ta, Gian­ni Rodari.
Uno degli scrit­to­ri del Nove­cen­to più tra­dot­ti in tut­to il mon­do, dal­la Rus­sia al Bra­si­le, un inven­to­re non solo di favo­le e fila­stroc­che, ma gior­na­li­sta, diret­to­re di perio­di­ci, atti­vo col­lao­ra­to­re di asso­cia­zio­ni fra geni­to­ri e inse­gnan­ti e mol­to altro. Nel­la ster­mi­na­ta pro­du­zio­ne di scrit­ti e pro­get­ti let­te­ra­ri Gian­ni Roda­ri ha crea­to un nuo­vo modo di guar­da­re il mon­do, rivol­gen­do­si ai bam­bi­ni e usan­do gli stru­men­ti del­la lin­gua, del­la paro­la e del gio­co, por­tan­do l’e­le­men­to fan­ta­sti­co nel cuo­re del­la cre­sci­ta demo­cra­ti­ca del­l’I­ta­lia repub­bli­ca­na degli anni ’60 e ’70. In que­sto bel sag­gio “Lezio­ni di Fan­ta­sti­ca — sto­ria di Gian­ni Roda­ri” di Vanes­sa Roghi (ed. Later­za) si rico­strui­sce la vita pri­va­ta e pro­fes­sio­na­le di que­sto gran­de intel­let­tua­le, affron­tan­do le sue pas­sio­ni, la poli­ti­ca, il gior­na­li­smo, la scrit­tu­ra e la let­te­ra­tu­ra. Uno scrit­to­re for­se sot­to­va­lu­ta­to, pen­sa­to sem­pre adat­to per favo­le da bam­bi­ni, ma leg­gen­do con atten­zio­ne fra le righe, sco­pria­mo un auto­re di finez­za lin­gui­sti­ca e intel­li­gen­za fuo­ri dal comune.
Nei tem­pi che vivia­mo, in cui la scuo­la sta affron­tan­do una dura fase del­la sua sto­ria e si discu­te mol­to su temi qua­li la didat­ti­ca a distan­za, il rap­por­to tra inse­gnan­ti e alun­ni, l’im­por­tan­za del­la col­la­bo­ra­zio­ne tra scuo­la e fami­glia, le idee di Roda­ri appa­io­no pro­fe­ti­che e estre­ma­men­te attua­li, alla ricer­ca di un nuo­vo pro­get­to edu­ca­ti­vo in cui la scuo­la met­ta al cen­tro l’in­di­vi­duo rimar­can­do abi­li­tà e capa­ci­tà che ognu­no di noi possiede.

“So bene che il futu­ro non sarà qua­si mai bel­lo come una fia­ba. Ma non è que­sto ciò che con­ta. Intan­to biso­gna che il bam­bi­no fac­cia prov­vi­sta di otti­mi­smo e fidu­cia per sfi­da­re la vita. E poi, non tra­scu­ria­mo il valo­re edu­ca­ti­vo del­l’u­to­pia. Se non spe­ras­si­mo, a dispet­to di tut­to, in un mon­do miglio­re, chi ce lo fareb­be fare di anda­re dal den­ti­sta?” Un libro per sco­pri­re o rias­sa­po­ra­re un gran­dis­si­mo auto­re, per mae­stri, inse­gnan­ti e alun­ni, un ibro per la scuo­la e per il suo futu­ro che dipen­de­rà da noi e se non pos­sia­mo esser­ne sicu­ri, alme­no non dob­bia­mo smet­te­re di immaginarlo.

Paro­la di libraia

Sil­via

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