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Manchette di prima

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Una chiacchierata con Giampiero Sammuri presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi

- Buon­gior­no Giam­pie­ro, tu hai fat­to diver­se dichia­ra­zio­ni nel­le qua­li dice­vi che nei par­chi si può resta­re all’aria aper­ta, e que­sto è un van­tag­gio da tuti i pun­ti di vista rispet­to alla situa­zio­ne che stia­mo viven­do. Qua­li ini­zia­ti­ve il Par­co dell’Arcipelago Tosca­no e Feder­par­chi stan­no pren­den­do, cosa pen­si che suc­ce­de­rà a bre­ve quan­do sarà pos­si­bi­le usci­re, come potre­mo ripren­de­re a fare escur­sio­ni e qua­li altre ini­zia­ti­ve pen­si pos­sa­no esse­re orga­niz­za­te in que­sto periodo?

“Intan­to vor­rem­mo che quel­lo che dico­no emi­nen­ti viro­lo­gi, infet­ti­vo­lo­gi, medi­ci in gene­ra­le tro­vas­se poi una tra­du­zio­ne in pra­ti­ca. Cioè tut­ti ci stan­no dicen­do che all’aria aper­ta la pro­ba­bi­li­tà di con­ta­gio è enor­me­men­te più bas­sa di quel­lo che può avve­ni­re in un ambien­te chiu­so. All’aria aper­ta basta man­te­ne­re il distan­zia­men­to e ci sono cer­tez­ze che non pos­sa avve­ni­re il con­ta­gio, nei par­chi all’aria aper­ta si può tran­quil­la­men­te anda­re sen­za aumen­ta­re le pos­si­bi­li­tà di con­ta­gio. Que­sto sareb­be tra­dur­re quel­lo che dico­no gli esper­ti, pur­trop­po que­sta cosa qui fa un po’ fati­ca ad esse­re nor­ma­ta. Nell’ultimo decre­to c’è sta­ta que­sta aper­tu­ra per le atti­vi­tà moto­rie, anche in lon­ta­nan­za del­la pro­pria abi­ta­zio­ne, ma non con­sen­te atti­vi­tà di escur­sio­ni­smo nei parchi”.

- Il pro­gram­ma del­le atti­vi­tà pre­sta­bi­li­to dal Par­co slit­te­rà ver­so la fine di mag­gio, in atte­sa che si pos­sa­no rea­liz­za­re usci­te in grup­po e non solo individuali?

“Come Feder­par­chi abbia­mo fat­to un docu­men­to, a segui­to dell’ultimo DPCM, nel qua­le sot­to­li­nea­mo la neces­si­tà di una aper­tu­ra, ovvia­men­te con­trol­la­ta, dei par­chi. Noi pos­sia­mo rego­la­men­ta­re e con­trol­la­re l’accesso del­le per­so­ne, i nume­ri e il distan­zia­men­to. Già in mol­ti par­chi in Ita­lia, fac­cio un discor­so in gene­ra­le, ma che vale ovvia­men­te anche per l’Arcipelago Tosca­no, nei par­chi ci sono rego­la­men­ta­zio­ni negli acces­si, ci sono nume­ri chiu­si, ci sono posti dove si può anda­re solo accom­pa­gna­ti, c’è una pos­si­bi­li­tà di rego­la­men­ta­zio­ne che è miglio­re rispet­to al resto del ter­ri­to­rio, con­si­de­ran­do che si trat­ta di atti­vi­tà all’aria aper­ta e non in luo­ghi chiusi”.

- Secon­do te sareb­be ipo­tiz­za­bi­le una escur­sio­ne in grup­po come veni­va fat­to nor­mal­men­te, dove però sia­no tut­ti più distan­ti. E’ pen­sa­bi­le una cosa così man­te­nen­do le misu­re di sicurezza?

“Noi peral­tro lo abbia­mo già fat­to l’otto di mar­zo, con alcu­ne limi­ta­zio­ni già intro­dot­te, non c’era anco­ra il loc­k­do­wn, abbia­mo fat­to l’escursione all’isola di Mon­te­cri­sto. E’ anda­ta benis­si­mo sot­to tut­ti gli aspet­ti, sia­mo anda­ti con una imbar­ca­zio­ne che ha una capa­ci­tà di 375 per­so­ne, i par­te­ci­pan­ti era­no 70 e il distan­zia­men­to è sta­to pos­si­bi­le. Quan­do sia­mo arri­va­ti a Mon­te­cri­sto que­ste 70 per­so­ne si sono divi­se in 6 grup­pi, all’incirca una doz­zi­na di per­so­ne a grup­po ognu­no con una gui­da. Ovvia­men­te con 12 per­so­ne a grup­po è sta­to mol­to faci­le man­te­ne­re le distan­ze socia­li, anzi tut­to som­ma­to han­no avu­to una visi­ta miglio­re, in gene­re la gui­da gesti­sce un grup­po di 25 per­so­ne. Que­sto è asso­lu­ta­men­te possibile”.

- Ave­te aumen­ta­to il nume­ro del­le gui­de per garan­ti­re la sicurezza?

“Sì, sei gui­de inve­ce di quat­tro e il ser­vi­zio è miglio­ra­to in quan­to non han­no fat­to solo il loro lavo­ro di gui­da, che peral­tro san­no fare mol­to bene, ma sono anche sta­te atten­te al man­te­ni­men­to del­le distan­ze, han­no riba­di­to tut­te le nor­me di sicu­rez­za che ci sono, quin­di c’è anche una mag­gio­re garan­zia, un mag­gio­re con­trol­lo. La cosa fon­da­men­ta­le che tut­ti gli esper­ti ci dico­no è che il distan­zia­men­to sia con­trol­la­to e garan­ti­to, infat­ti noi ci aspet­ta­va­mo che già all’inizio di que­sta fase 2 dal 4 di mag­gio ci fos­se la pos­si­bi­li­tà di ria­pri­re in que­sto sen­so, pur­trop­po così non è stato”.

- Spe­ria­mo per il 18 maggio…

“In real­tà noi stia­mo spe­ran­do anche pri­ma, nel sen­so che saran­no fat­ti degli asse­sta­men­ti su que­sto decre­to con del­le ordi­nan­ze, del­le cir­co­la­ri, stia­mo aspet­tan­do che qual­co­sa suc­ce­da. Il 18 si potrà anda­re nei musei, sareb­be curio­so che non si pos­sa­no fare escur­sio­ni. Nel caso dell’Elba io non sono mol­to otti­mi­sta viste le con­di­zio­ni gene­ra­li e il fat­to che due ter­zi dei turi­sti veni­va­no dal nord Ita­lia e dal nord Euro­pa, la vedo una sta­gio­ne complicata”.

- In un’altra dichia­ra­zio­ne hai det­to dell’importanza dell’Economia dei Par­chi, vista la situa­zio­ne che si sta deter­mi­nan­do con uno stra­vol­gi­men­to del modo di fare turi­smo, pen­si che i Par­chi pos­sa­no con­tri­bui­re a pen­sa­re un turi­smo più sostenibile?

“Da una par­te è ovvio è dif­fi­ci­le fare del­le pre­vi­sio­ni per­ché mol­to dipen­de­rà da qua­li saran­no le rego­le con le qua­li si potrà fare turi­smo que­sta esta­te, que­sto avrà la sua influen­za. Ho visto che il pre­si­den­te del­la nostra regio­ne, Enri­co Ros­si, ha fat­to un invi­to ai tosca­ni a visi­ta­re la Tosca­na, a fare le vacan­ze in Tosca­na, noi sia­mo for­tu­na­ti per­ché è una regio­ne bel­lis­si­ma che offre dal pun­to di vista del turi­smo di tut­to: mare, mon­ta­gne, cit­tà d’arte, eno­ga­stro­no­mia, quin­di io spe­ro che ci sia una com­po­nen­te di tosca­ni che fac­cia vacan­ze un po’ più a cor­to rag­gio. Cer­to è vero che il turi­smo che cono­scia­mo all’Isola d’Elba e nell’arcipelago in gene­ra­le è un turi­smo che ha le carat­te­ri­sti­che di pro­ve­nien­za che tu dice­vi pri­ma e que­sta cosa qui sicu­ra­men­te com­por­te­rà un decre­men­to di pre­sen­ze ma c’è anche da dire che ci sarà da gio­car­si una miglio­re qua­li­tà del­la vita. Maga­ri a vol­te sia­mo costret­ti a man­da­re una gui­da ogni 12 per­so­ne, e la visi­ta è più bel­la che con una gui­da ogni 25 per­so­ne. C’è più pos­si­bi­li­tà di inte­ra­gi­re e così via. Que­sta cosa qui, a tut­ti i livel­li, può aumen­ta­re la qua­li­tà dell’offerta turi­sti­ca. Chia­ro che gli incas­si dimi­nui­ran­no però l’appeal per il turi­sta sarà maggiore”.

- Dicia­mo che il Par­co si impe­gne­rà a miglio­ra­re i ser­vi­zi che già offre…

Sicu­ra­men­te, lo dovre­mo fare per for­za, e poi abbas­san­do i nume­ri la qua­li­tà aumen­te­rà. Dicia­mo anche che ci tro­ve­re­mo di fron­te nei pros­si­mi mesi, ma anche nel pros­si­mo anno o due, a un minor afflus­so di per­so­ne e biso­gne­rà miglio­ra­re i ser­vi­zi e quel­lo che si offre ai turi­sti per aumen­ta­re i mar­gi­ni eco­no­mi­ci. Dob­bia­mo miglio­ra­re com­ples­si­va­men­te l’offerta ren­den­do­la sostenibile”.

Val­ter Giuliani 

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