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Morire da soli, non si ferma la strage dei Nonni — Francesco Semeraro

Gli anziani, la memo­ria stor­i­ca del nos­tro Paese, stan­no pagan­do il prez­zo più alto di ques­ta pan­demia per­chè sogget­ti con­siderati deboli e già malati quin­di per alcu­ni sac­ri­fi­ca­bili. Una delle tante cose che il Coro­n­avirus sta facen­do è quel­la di pri­vare nel morire, l’ac­com­pa­g­na­men­to, l’ul­ti­mo salu­to, di pot­er vedere un figlio, la moglie, il mar­i­to, un nipote.…nessuno da quan­do l’am­bu­lan­za lo por­ta via sen­za le ultime parole, sen­za gli ulti­mi sguar­di. Da solo a sof­fo­care nel nul­la, da solo a sof­fo­care nel silenzio…è la morte più crudele e non impor­ta essere anziani o gio­vani, cre­den­ti o meno. Si abban­dona ques­ta vita su veicoli mil­i­tari per una des­ti­nazione mis­te­riosa in asso­lu­ta soli­tu­dine per­chè è vieta­to cel­e­brare funer­ali e si viene velo­ce­mente cre­mati o sep­pel­li­ti nei cimi­teri dove c’è anco­ra pos­to e spes­so lon­tano da casa.

MI CHIEDO, MERITIAMO QUESTO??

La pau­ra più grande per gli anziani è pro­prio quel­la di morire sen­za nes­suno vici­no. Ter­ror­iz­za­ti e con occhi sup­plichevoli quan­do entra­no nelle camere inten­sive cer­cano uno sguar­do di un san­i­tario per digli di salutare i figli e i nipoti. MORIRE DA SOLI è ter­ri­bile. Ai par­en­ti dei dece­du­ti non res­ta che il dolore, il vuo­to causato da una pan­demia che ci ha espro­pri­a­to delle nos­tre abi­tu­di­ni e in alcu­ni casi degli affet­ti più cari.

“Era mio padre — scrive Gabriele Cor­si — quel­lo del­la foto un po’ sfuo­ca­ta nei necrolo­gi, Era mia madre quel­la Sig­no­ra ele­gante mor­ta da sola in ospedale per­chè non si pote­va entrare. Lei da sola. Era mia madre che mi face­va pos­to nel let­to grande quan­do ave­vo la feb­bre e mi sem­bra­va, sem­pre, l’u­ni­ca cura pos­si­bile”

Non si rab­bri­v­idisce più nel sen­tire che le case di cure per anziani o RSA dove si seg­nalano con­ta­gi da COVID-19 vengano chiuse e gli anziani iso­lati. Così muoiono da soli, per il virus o per­chè si las­ciano andare pri­vati del­la pos­si­bil­ità di con­gedar­si, di salutare, di dire ai famigliari cose impor­tan­ti come se chi­udessero per sem­pre il loro libro del­la vita con anco­ra alcune pagine da scri­vere.

L’I­talia è una soci­età molto anziana che non era prepara­ta a far fronte a un improvvi­so numero di per­sone che neces­si­tano cure ospedaliere. Negli ulti­mi 20 anni si è scelta la polit­i­ca dei tagli e si sono elim­i­nati trop­pi posti let­to (l’ospedale Elbano è tra quel­li) inclusi quel­li di alta spe­cial­iz­zazione (ter­apie inten­sive, pron­to soc­cor­so, car­di­olo­gia, orto­pe­dia, spe­cial­is­tiche varie, pneu­molo­gia) durante le pre­sunte razion­al­iz­zazioni che altro non sono che tagli e accor­pa­men­ti.

Nel­l’ospedale Elbano anco­ra oggi sono in atto accor­pa­men­ti e can­cel­lazioni di repar­to e servizi già pen­sati e pro­gram­mati da tem­po (esiste al riguar­do anche un piano san­i­tario Elba che li prevede) e ci rac­con­tano a gius­ti­fi­cazione che le cor­sie e i repar­ti ser­vono per far fronte alla emer­gen­za del Coro­n­avirus. La cosa che fa pen­sare è che ogni anno noti­amo che l’ospedale, pur man­te­nen­do la strut­tura muraria iniziale, si restringe come spazi des­ti­nati ai ricoverati e ai servizi essen­ziali.

Francesco Semer­aro. “Un anziano”

2 Commenti

  1. Giacomo

    Con­cor­do con il Sig. Semer­aro io per col­pa del­l’epi­demia del new del­hi con­ta­gia­ta nel­l’ospedale di Porto­fer­raio, ho per­so mia madre, costret­ta negli ulti­mi mesi pri­ma di morire a stare in iso­la­men­to e io costret­to ad uti­liz­zare tut­ti i DPI di pro­tezione per andar­la a trovare nel­l’r­sa di Mar­ciana , almeno ho avu­to la for­tu­na di ved­er­la morire e far­le un ulti­ma carez­za,. Caro Francesco il sis­tema san­i­tario e elbano dopo ques­ta pan­demia da covid, dovrà essere total­mente rifonda­to, trop­pi tagli sono sta­ti fat­ti a spese del cit­tadi­no. #cela­fare­mo

  2. Giacomo

    Sig. Semer­aro, comunque I famil­iari han­no inizia­to a fare esposti e le pro­cure si stan­no incom­in­cian­do a muo­vere per ver­i­fi­care i deces­si che stan­no avve­nen­do nel­l’r­sa e i con­trol­li che non sono sta­ti ese­gui­ti dal pun­to di vista sia di pro­fi­las­si che di pre­ven­zione da parte del­l’ASL com­pe­ten­ti, dici­amo che non sono più solo a lottare per la gius­tizia e per far uscir fuori le neg­li­gen­ze del sis­tema san­i­tario.

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