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Toremar: un grande pasticcio che potrebbe pregiudicare il contributo pubblico

La vicen­da del con­trat­to di ser­vi­zio che ha garan­ti­to sino ad oggi la fre­quen­za di col­le­ga­men­to sul qua­le abbia­mo potu­to con­ta­re è ormai entra­ta nel vivo tra le pre­oc­cu­pa­zio­ni dell’ uten­za e del per­so­na­le marit­ti­mo, da un lato, e le legit­ti­me aspet­ta­ti­ve di arma­to­ri pron­ti a spar­ti­re un ingen­te valo­re eco­no­mi­co nel perio­do esti­vo ma sen­za dub­bio meno pro­pen­si a garan­ti­re cor­se in fasce ora­rie e perio­di sta­gio­na­li defi­ni­ti “debo­li”.
Sono sta­te pro­prio que­ste esi­gen­ze a giu­sti­fi­ca­re negli anni il ricor­so a quel­l’in­sie­me di stru­men­ti costi­tui­ti essen­zial­men­te dal­le sov­ven­zio­ni con fina­li­tà di garan­zia del­la con­ti­nui­tà del ser­vi­zio e di tarif­fe cal­mie­ra­te.
Si trat­ta evi­den­te­men­te di aiu­ti di sta­to auto­riz­za­ti pro­prio in ragio­ne di quel carat­te­re socia­le ma sot­to­po­sti ad una con­di­zio­ne essen­zia­le ovve­ro che rap­pre­sen­ti­no la soglia mini­ma di inter­ven­to pub­bli­co a val­le di una soste­ni­bi­li­tà del ser­vi­zio garan­ti­ta par­zial­men­te dal­la com­pen­sa­zio­ne con le risor­se deri­van­ti dall’ eser­ci­zio del­le trat­te nei perio­di sta­gio­na­li remu­ne­ra­ti­vi.
Que­sta la con­di­zio­ne posta dall’Unione Euro­pea e con­se­guen­te­men­te espli­ci­ta­ta dall’Autorità
Garan­te del­la con­cor­ren­za e del mer­ca­to.
Il rife­ri­men­to è alla nota sen­ten­za del­la Cor­te di Giu­sti­zia “Alt­mark” che deli­nea i cri­te­ri per
sta­bi­li­re la legit­ti­mi­tà del con­tri­bu­to pub­bli­co e la sua non inqua­dra­bi­li­tà nel­l’am­bi­to degli aiu­ti di
sta­to cen­su­ra­ti.
Una impor­tan­te deci­sio­ne del­la com­mis­sio­ne del 2021 riguar­do pro­prio a Tore­mar affer­ma quan­to segue:
“La com­pen­sa­zio­ne degli obbli­ghi di ser­vi­zio pub­bli­co (cir­ca 32 milio­ni di euro) con­ces­sa a
Tore­mar per la gestio­ne di cin­que rot­te marit­ti­me dal 1º gen­na­io 2010 al 1º gen­na­io 2012 è
com­pa­ti­bi­le con la disci­pli­na SIEG del 2011. Tale com­pen­sa­zio­ne rispon­de­va a un’effettiva
esi­gen­za di ser­vi­zio pub­bli­co garan­ten­do col­le­ga­men­ti rego­la­ri duran­te tut­to l’anno, e l’aiuto
con­ces­so non ha com­por­ta­to una sovra­com­pen­sa­zio­ne a favo­re di Tore­mar;
la com­pen­sa­zio­ne degli obbli­ghi di ser­vi­zio pub­bli­co (cir­ca 175 milio­ni di euro) con­ces­sa a Tore­mar e a Moby per la gestio­ne di sei rot­te nel perio­do com­pre­so tra il 2 gen­na­io 2012 e il 31 dicem­bre 2023 non­ché la pro­ce­du­ra di gara per la ven­di­ta di Tore­mar a Moby non si con­fi­gu­ra­no come aiu­ti di Sta­to poi­ché sono sod­di­sfat­ti i cri­te­ri sta­bi­li­ti nel­la cau­sa C‑280/00, Alt­mark Trans; la pos­si­bi­li­tà di uti­liz­za­re risor­se pro­ve­nien­ti da un fon­do nazio­na­le per sod­di­sfa­re il fab­bi­so­gno di liqui­di­tà di Tore­mar non si con­fi­gu­ra come un aiu­to di Sta­to poi­ché non si trat­ta di una misu­ra di aiu­to sup­ple­men­ta­re, ben­sì equi­va­le sem­pli­ce­men­te a un tra­sfe­ri­men­to all’interno del­lo Sta­to per fina­ran­zia­re la com­pen­sa­zio­ne degli obbli­ghi di ser­vi­zio pub­bli­co; la pos­si­bi­li­tà di uti­liz­za­re per fini di liqui­di­tà deter­mi­na­ti fon­di desti­na­ti all’ammodernamento del­le navi per sod­di­sfa­re requi­si­ti di sicu­rez­za non va con­si­de­ra­ta un aiu­to di Sta­to in quan­to Tore­mar, in ulti­ma ana­li­si, non si è avval­sa di tale pos­si­bi­li­tà”.
In altre paro­le i cas­set­ti del­le com­pa­gnie non pos­so­no chiu­der­si a set­tem­bre ma la com­pe­ti­ti­vi­tà si deve misu­ra­re anche sul pia­no di una capa­ci­tà impren­di­to­ria­le i cui risul­ta­ti si misu­ra­no anche in ter­mi­ni di soste­ni­bi­li­tà del ser­vi­zio for­ni­to su base annua­le.
Si trat­ta di un approc­cio impo­sto dal mer­ca­to stes­so in rap­por­to alla pos­si­bi­li­tà di finan­zia­re gli one­ri di ser­vi­zio sen­za alte­ra­re il mer­ca­to stes­so. Il famo­so e temu­to spac­chet­ta­men­to rischia dun­que di esse­re un gran­de pastic­cio e di met­te­re a repen­ta­glio il con­tri­bu­to pub­bli­co indi­spen­sa­bi­le alla soste­ni­bi­li­tà del­la nostra con­ti­nui­tà ter­ri­to­ria­le.

 

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