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Mario Luzi e l’Elba: il ricordo in occasione dell’anniversario della sua scomparsa terrena

Di Ales­san­dra Ribaldone

Il 28 feb­bra­io 2005 ci lascia­va Mario Luzi, l’ul­ti­mo gran­de poe­ta ermetico.
I gior­na­li tito­la­ro­no “Addio Luzi, addio nove­cen­to” per­ché con lui si chiu­de­va l’e­po­ca del­la gran­de poe­sia che ave­va carat­te­riz­za­to il XX secolo.
Duran­te la pre­pa­ra­zio­ne di una mostra al Museo Open Air all’i­so­la d’El­ba, nel 2022, dedi­ca­ta all’a­mi­ci­zia uma­na e arti­sti­ca tra Mario Luzi e Ita­lo Bola­no, Gam­pie­ro Pal­mie­ri tro­va­va uno scrit­to auto­gra­fo di Bola­no: “Addio Luzi, con te muo­io un poco anche io”.
Que­sta fra­se espri­me­va lo strug­gen­te dolo­re del­la fine ter­re­na di una gran­de ami­ci­zia che ave­va lega­to i due arti­sti, un soda­li­zio dura­to poco più di un decen­nio, ma ric­co di incon­tri e di even­ti mol­to signi­fi­ca­ti­vi assie­me, fin dal 1995, in occa­sio­ne del­la mostra di Bola­no dedi­ca­ta alla “Vita di Cri­sto” in San­ta Cro­ce a Firen­ze che Luzi visi­tò e dal­la qua­le rima­se mol­to colpito.
Oggi la “Vita di Cri­sto”, 16 tele alta­men­te dram­ma­ti­che nel­lo sti­le espres­sio­ni­sta figu­ra­ti­vo di Bola­no, si tro­va col­lo­ca­ta nel “Museo Dio­ce­sa­no di Arte Sacra” nel­la Chie­sa par­roc­chia­le di San Gae­ta­no a Mari­na di Cam­po, dono del­l’ar­ti­sta alla dio­ce­si di Mas­sa Marit­ti­ma nel 1997, pre­sen­ti l’al­lo­ra Vesco­vo Gual­tie­ro Bas­set­ti e il par­ro­co Don Gian­ni Pianaro.
Suc­ces­si­va­men­te Luzi e Bola­no si ritro­va­ro­no a Vene­zia, in occa­sio­ne di una con­fe­ren­za del poe­ta orga­niz­za­ta dal­la Socie­tà Dan­te Ali­ghie­ri e del­la qua­le Ita­lo ave­va rea­liz­za­to lo schiz­zo per la locandina.
In quel­la memo­ra­bi­le occa­sio­ne Luzi scris­se e fir­mò alcu­ni ver­si del suo recen­te “Viag­gio Ter­re­stre e Cele­ste di Simo­ne Mar­ti­ni” — Pre­mio Bri­gnet­ti Elba 1994 — su 12 acque­rel­li che sono diven­ta­ti poi sog­get­to di una espo­si­zio­ne iti­ne­ran­te, ai qua­li aggiun­se un tre­di­ce­si­mo, che vol­le dedi­ca­re all’I­so­la, con la scrit­ta “Liber­tà!, ver­so l’El­ba” in omag­gio a quel­la Iso­la che Bola­no gli ave­va fat­to cono­sce­re ed amare.
L’ul­ti­ma espo­si­zio­ne al pub­bli­co dei que­sti splen­di­di “Lavo­ri a quat­tro mani” è avve­nu­ta lo scor­so anno all’O­pen Stu­dio Ita­lo Bola­no a Pra­to in una mostra orga­niz­za­ta da Eri­ca Roma­no, la Diret­tri­ce arti­sti­ca del­la Fon­da­zio­ne Ita­lo Bola­no dove, per la pri­ma vol­ta dopo mol­ti anni, sono sta­ti espo­sti tut­ti e 13 gra­zie al gen­ti­le pre­sti­to di un’o­pe­ra che Bola­no ave­va dona­to al Cen­tro Mario Luzi di Pien­za, da par­te del suo Pre­si­den­te Alfie­ro Petreni.
Nel 1996 il Comu­ne elba­no di Mar­cia­na Mari­na attri­buì la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a Mario Luzi e nel­la stes­sa occa­sio­ne il poe­ta inau­gu­rò il gran­de Monu­men­to a lui dedi­ca­to da Bola­no al cen­tro del Museo.
L’ul­ti­ma appa­ri­zio­ne di Luzi accan­to all’a­mi­co fu duran­te l’i­nau­gu­ra­zio­ne del­la Mostra “A‑Mare” nel 2004 al Cas­se­ro Medie­va­le di Pra­to, davan­ti ad una fol­la che l’an­gu­sto spa­zio non riu­sci­va a contenere.
Lo aspet­ta­va­mo all’El­ba nel­l’e­sta­te del 2005 per inau­gu­ra­re due gran­di ope­re cera­mi­che mura­rie che Bola­no avreb­be col­lo­ca­to sul lun­go­ma­re di Mar­cia­na Mari­na ma il desti­no vol­le chia­mar­lo in ben più alte sfe­re il 28 febbraio.
Nel­l’e­sta­te 2018 Bola­no dona­va al Comu­ne di Mar­cia­na Mari­na una ter­za più gran­de cera­mi­ca monu­men­ta­le, col­lo­ca­ta accan­to alle altre due sul lun­go­ma­re, assie­me alla fir­ma auto­gra­fa del Poe­ta, appo­sta su un pan­nel­lo di refrat­ta­rio, dedi­ca­ta al Poe­ta e agli altri suoi “inse­gnan­ti di vita” Alfon­so Pre­zio­si, Eme­ri­co e Noe­mi Giachery.
Sareb­be sta­ta l’ul­ti­ma ope­ra pub­bli­ca di Ita­lo Bola­no nel­l’ul­ti­ma esta­te sul­la “sua” Iso­la, che fa par­te del “Museo Dif­fu­so Elba”.
Dal 20 set­tem­bre 2020 i due arti­sti si sono rag­giun­ti, in un viag­gio infi­ni­to al di là del tem­po e del­lo spa­zio: a noi, qui sul­la Ter­ra, non resta che ricor­da­re il cam­mi­no che ognu­no di loro ha per­cor­so, disgiun­ti e per un poco insie­me, inse­guen­do quel­l’ar­mo­nia e bel­lez­za che tra­va­li­ca­no la cadu­ci­tà del­la vita.

Buon viag­gio, Mario Luzi.

Nel­le foto (arch. Fon­da­zio­ne Ita­lo Bola­no)
— Momen­ti dei due arti­sti assie­me, nel­la casa di Bola­no sul Por­to, all’O­pen Air Museum e a Venezia

- La recen­te mostra all’O­pen Stu­dio di Pra­to dei 13 acque­rel­li tito­la­ti e fir­ma­ti da Mario Luzi
— Le ope­re dedi­ca­te a Mario Luzi sul Lun­go­ma­re di Mar­cia­na Marina
— Mani­fe­sto cele­bra­ti­vo di Luzi del 2005

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