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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Il 1 Settembre si brinda con l’ arte ( al femminile) nel centro di Portoferraio

Gio­ve­dì 1° set­tem­bre, ore 18:00, si inau­gu­ra nel cuo­re del­la cit­tà di Cosi­mo un per­cor­so arti­sti­co per cono­sce­re nuo­vi spa­zi crea­ti­vi rea­liz­za­ti da 4 don­ne: Cri­sti­na Sam­mar­co, Chia­ra Sca­la­bri­no, Belin­da Bian­cot­ti e Anto­nel­la Ava­ta­neo. Nel rag­gio di poche deci­ne di metri (di fron­te e a lato del Muni­ci­pio) si tro­va­no infat­ti l’a­te­lier di Cri­sti­na, in Piaz­zet­ta Age­no, nel­la vici­nis­si­ma Via Gari­bal­di si tro­va inve­ce la Wip Gal­le­ry gesti­ta da Belin­da e Anto­nel­la, poco più su, nel­la stes­sa Via, l’A­te­lier di Chia­ra. Un ape­ri­ti­vo con l’Ar­te, insom­ma, occa­sio­ne per poter par­la­re con le stes­se arti­ste dele loro ope­re espo­ste e dei loro per­cor­si artistici.

Di segui­to i sin­go­li profili.

Cri­sti­na Sam­mar­co è un’artista visi­va la cui ricer­ca arti­sti­ca è incen­tra­ta sul mare, come equi­va­len­te esi­sten­zia­le. La sua con­ti­nua spe­ri­men­ta­zio­ne di tec­ni­che e mate­ria­li inda­ga il pae­sag­gio in chia­ve con­tem­po­ra­nea e ina­spet­ta­ta. I col­la­ges dai colo­ri puri in car­ta vetra­ta, le iso­le in cera­mi­ca bian­ca dall’aura colo­ra­ta fino alle nuo­ve car­te in tra­spa­ren­za, sono alcu­ni dei fil­tri con cui l’artista resti­tui­sce l’Arcipelago Tosca­no e il Medi­ter­ra­neo. Cri­sti­na vive all’isola d’Elba, luo­go di ispi­ra­zio­ne e base del suo lavo­ro. Ha espo­sto in spa­zi pub­bli­ci e pri­va­ti in Ita­lia, Fran­cia, Spa­gna, Inghil­ter­ra, Sta­ti Uni­ti, Tur­chia e Cina.

Belin­da Bian­cot­ti è una pit­tri­ce figu­ra­ti­va elbana.
Il suo è un viag­gio crea­ti­vo fat­to di rac­con­ti, alla ricer­ca dei teso­ri nasco­sti in chi/cosa la cir­con­da. Basta vera­men­te poco ad attrar­ne l’attenzione: uno sguar­do, il suo­no di una risa­ta, o anche una fra­se duran­te un dia­lo­go but­ta­ta lì per caso dove il caso non esiste.
La scru­po­lo­sa inda­gi­ne dell’anatomia è un pre­te­sto per par­la­re dei sogni e dei sin­to­mi che lega­no l’Uomo alla vita e del­la natu­ra­le aspi­ra­zio­ne al Divino.

Anto­nel­la Ava­ta­neo, arti­sta con­cet­tua­le pro­fes­sio­na­le dal 1986, pas­sa dal figu­ra­ti­vi­smo acca­de­mi­co dei pri­mi anni ad una spe­ri­men­ta­zio­ne di tec­ni­che e mate­ria­li, appro­dan­do al figu­ra­ti­vi­smo pae­sag­gi­sti­co dell’ incon­scio al limi­ta­re del­l’a­strat­ti­smo, ambi­to nel qua­le impo­sta una discus­sio­ne inte­rio­re tra sé e il frui­to­re del­l’o­pe­ra, in modo da crea­re volu­ta­men­te sen­sa­zio­ni di benes­se­re spo­glian­do la pro­pria pro­du­zio­ne dagli orpel­li del­l’ac­ca­de­mi­smo for­ma­le (ciò che col­lo­ca nel­l’ar­te “con­cet­tua­le”). Alla pro­du­zio­ne pit­to­ri­ca acco­sta quel­la cera­mi­ca e installativa.

Chia­ra Sca­la­bri­no è un arti­sta di ori­gi­ne tosca­ne. Lavo­ra come deco­ra­tri­ce di inter­ni e restau­ro di mobi­li uti­liz­zan­do tec­ni­che deco­ra­ti­ve. Negli ulti­mi anni il suo lavo­ro si con­cen­tra sul­la deco­ra­zio­ne di sfe­re di diver­si mate­ria­li uti­liz­zan­do una tec­ni­ca tra­di­zio­na­le pit­to­ri­ca che con­si­ste nel­l’in­col­la­re su una sfe­ra fram­men­ti dispa­ra­ti di car­ta, rico­struen­do l’im­ma­gi­ne ori­gi­na­le con una nuo­va inter­pre­ta­zio­ne, stam­pa su diver­si tipi di car­ta rici­cla­ta anche suoi par­ti­co­la­ri dise­gni. La sua è una nuo­va tec­ni­ca che uni­sce la deco­ra­zio­ne pit­to­ri­ca alla crea­ti­vi­tà del collage.

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