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Confrontarsi è democrazia, non è politica — Francesco Semeraro

Il con­fron­to può essere utile e costrut­ti­vo quan­do è demo­c­ra­ti­co quin­di fir­man­dosi e ascoltan­do gli altri anche se si pen­sa che non abbiano argo­men­ti. Il con­fron­to deve essere anche rispet­toso per­ché nes­suno ha la migliore ver­ità in tas­ca. Mi riferisco ai due post let­ti su “camminando.org” del 20 e 21 feb­braio dal tito­lo “Propo­fol” e “120” e “X esper­ti di soc­cor­so” rego­lar­mente anon­i­mi per la pau­ra di essere riconosciu­ti e soppe­sati. (è dura met­tere la fac­cia) Gli esten­sori chi­udono i loro scrit­ti offend­en­do il let­tore accu­san­do­lo qua­si di non saper leg­gere, di far polit­i­ca e di non capire come fun­ziona ora la san­ità Elbana.
Ma veni­amo alle cose serie. E’ gius­to che si rin­novi l’offerta per una migliore san­ità ter­ri­to­ri­ale e una più snel­la emergenza/urgenza ma togliere i medici di emer­gen­za dall’ambulanza med­ical­iz­za­ta che all’Elba ha sal­va­to molte vite umane, non è mai un miglio­rare ma è sem­pre un peg­gio­ra­men­to dell’offerta san­i­taria al cit­tadi­no Elbano. (vedi guardie mediche, ema­tol­o­go, der­ma­tol­o­go, ter­apia sub inten­si­va, assis­ten­za domi­cil­iare, azzera­men­to degli esa­mi diag­nos­ti­ci per immag­ine e moto altro). Ci è sta­to det­to che ques­ta nuo­va pro­ce­du­ra prevede che il medico di turno all’emergenza ter­ri­to­ri­ale nei ritagli di tem­po deve andare al pron­to soc­cor­so per occu­par­si dei cod­i­ci bianchi ma, se scat­ta un codice rosso ha solo un paio di minu­ti per las­cia­re il bis­turi e l’ago con i quali sta­va inter­ve­nen­do su un paziente e cor­rere dove è richiesto per un codice rosso per­ché l’infermiere non può inter­venire per ovvie ragioni pro­to­col­lari. Ora dite­mi, ma questo medico non si cam­bia di cam­ice? Non si lava? Non si dis­in­fet­ta le mani? E l’igiene? E la ster­il­iz­zazione per quel­lo che sta­va facen­do? E’ assur­do e inac­cetta­bile vis­to l’abbondanza dei medici che han­no ader­i­to alla chia­ma­ta d’emergenza.
MA SE L’ASL IN CASO DI EMERGENZA TERRITORIALE METTE LA NOSTRA VITA IN MANO AD UN INFERMIERE E NON PIU’ A UN MEDICO ALLORA PERCHE’ NON FA LA STESSA COSA CON IL PRONTO SOCCORSO E I MEDICI CHE LIBERA NON LI MANDA NEI REPARTI DOVE SCARSEGGIANO?? (sem­bra che si sia scate­na­ta una cac­cia all’inutile medico)
Ricor­do che un infer­miere da solo su mez­zo di emer­gen­za anche se prepara­to non PUO’ fare una tra­cheoto­mia, una tora­co­cen­te­si, una amputazione d’emergenza di un arto, una ter­apia far­ma­co­log­i­ca di un infar­to, di una arit­mia. Non può fare né diag­nosi né ter­apia mira­ta, le diag­nosi e le deci­sioni ter­apeu­tiche le può fare solo il medico.
Per­sonal­mente e con tut­to il rispet­to per gli infer­mieri anche se preparati pro­fes­sion­al­mente, io nell’emergenza preferisco che sia un medico a soc­cor­rer­mi.
Inoltre spero che finis­ca sta lagna che “c’è caren­za gen­er­al­iz­za­ta di medici” e “i medici non vogliono venire all’Elba” Nn la si pole più sen­tì. La diret­trice gen­erale ha dichiara­to il 25 gen­naio 2022, (Emer­gen­za poten­zi­a­ta, pron­ti i let­ti sub-inten­si­va | Attual­ità PORTOFERRAIO (quinewselba.it) che gra­zie all’accordo stip­u­la­to con i medici dei emer­gen­za ben 18 han­no ader­i­to e sono disponi­bili a prestare servizio all’Elba.
Francesco Semer­aro.

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