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Un accordo tra Parco e Universita di Pisa per lo studio genetico e il recupero di antiche varietà orticole dell’Isola del Giglio

Il Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no ha atti­va­to una con­ven­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà di Pisa, Dipar­ti­men­to di Scien­ze Agra­rie, Ali­men­ta­ri e Agro-ambien­ta­li (DiSAAA) per lo stu­dio di due spe­cie orti­co­le del­l’I­so­la del Giglio. Gra­zie a que­sto accor­do il Labo­ra­to­rio di Ricer­ca ed Ana­li­si sul­le Semen­ti del DiSAAA stu­die­rà il patri­mo­nio gene­ti­co di varie­tà loca­li segna­la­te da alcu­ni abi­tan­ti e col­ti­va­to­ri ama­to­ria­li del­l’I­so­la del Giglio.
Al cen­tro del­l’at­ten­zio­ne una par­ti­co­la­re varie­tà di pomo­do­ro det­ta “pomo­do­ro da scas­so” e una anti­ca varie­tà di rapa det­ta “cavo­lo tor­so”, frut­ti del­la ter­ra par­ti­co­lar­men­te adat­ta­ti alle con­di­zio­ni pedo-cli­ma­ti­che del ter­ri­to­rio giglie­se e pro­prio per que­sto col­ti­va­ti da sem­pre in pic­co­li orti rica­va­ti nei ter­raz­za­men­ti del pae­sag­gio agri­co­lo dell’isola, carat­te­riz­za­to da insuf­fi­cien­te dispo­ni­bi­li­tà di risor­se idri­che e da suo­li for­te­men­te decli­vi sog­get­ti a feno­me­ni di degra­do fisi­co, chi­mi­co e biologico.

Il recu­pe­ro, la carat­te­riz­za­zio­ne e l’iscrizione nel Reper­to­rio Regio­na­le di que­ste due varie­tà loca­li sono impor­tan­ti per evi­ta­re la per­di­ta di que­ste risor­se gene­ti­che, che in que­sti ulti­mi anni han­no subì­to una dra­sti­ca ridu­zio­ne, aumen­tan­do­ne così for­te­men­te il rischio di estin­zio­ne e la per­di­ta del loro lega­me con gli usi e le tra­di­zio­ni del­la comu­ni­tà agri­co­la locale.

Il Par­co gesto­re del­la Riser­va del­la Bio­sfe­ra MAB Une­sco Iso­le di Tosca­na, sup­por­ta la valo­riz­za­zio­ne del­la rura­li­tà soste­ni­bi­le e del­le pro­du­zio­ni tipi­che nel pas­sa­to. In pre­ce­den­za ha con­dot­to diver­se inda­gi­ni in col­la­bo­ra­zio­ne con la Scuo­la Supe­rio­re San­t’An­na di Pisa per il cen­si­men­to e la carat­te­riz­za­zio­ne mor­fol­gi­ca di anti­che cul­ti­var loca­li, sia frut­ti­co­le che orti­co­le, con­flui­te nel­l’im­por­tan­te pro­get­to del­la Ban­ca del seme pres­so la Casa del Par­co di Rio nel­l’El­ba e nel cam­po cata­lo­go pres­so l’Or­to dei Sem­pli­ci Elba­no pres­so l’E­re­mo di San­ta Caterina

“Que­sto vuo­le esse­re l’av­vio di un per­cor­so scien­ti­fi­co — ha det­to il Pre­si­den­te Sam­mu­ri- sul tema del recu­pe­ro del­le spe­cie uti­liz­za­te nel pas­sa­to ai fini agri­co­li, che potrà arric­chir­si di ele­men­ti stra­da facen­do e che potrà riguar­da­re anche l’i­so­la di Capra­ia e Pia­no­sa, seguen­do l’ot­ti­ma e già col­lau­da­ta espe­rien­za rispet­to a quan­to rea­liz­za­to all’ Iso­la d’Elba“

“Il recu­pe­ro e la carat­te­riz­za­zio­ne di que­ste varie­tà loca­li, — ha sot­to­li­nea­to il Vice Pre­si­den­te Feri — pro­muo­ven­do la dif­fu­sio­ne del­le cono­scen­ze ad esse lega­te e favo­ren­do la ridif­fu­sio­ne di que­ste varie­tà nel loro ter­ri­to­rio potrà ave­re risvol­ti anche in cam­po agri­co­lo e turi­sti­co pro­muo­ven­do l’at­ten­zio­ni alle col­tu­re e cul­tu­re loca­li gigliesi.”

Foto Rober­to Ridi per il PNAT se ne con­sen­te l’u­so citan­do l’autore

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