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Comune di Rio: Presentazione del progetto di recupero e restauro del Palazzo del Governatore

Mer­co­le­dì 14 luglio p.v. alle ore 22:00 nel­lo spa­zio aper­to anti­stan­te il Museo Mine­ra­rio di Rio Mari­na, sarà pre­sen­ta­to il pro­get­to di fat­ti­bi­li­tà tec­ni­ca ed eco­no­mi­ca dell’intervento di recu­pe­ro e restau­ro del Palaz­zo del Gover­na­to­re, orga­niz­za­to dall’amministrazione Comu­na­le in col­la­bo­ra­zio­ne con l’associazione cul­tu­ra­le Car­lo D’Ego Rie­si­tà.

L’edificio, che data dal­le sue ori­gi­ni alla fine del 1700 e che poi è sta­to modi­fi­ca­to nei pri­mi anni del 1800, è sta­to la sede ammi­ni­stra­ti­va del­le Minie­re ai tem­pi del­la Legio­ne d’Onore fran­ce­se e la resi­den­za del Gover­na­to­re del­le Minie­re André Pons de l’Hé­rault (dal qua­le anche ha pre­so il nome). Ma soprat­tut­to è sta­ta una del­le sedi impe­ria­li di Napo­leo­ne nel perio­do del­la sua per­ma­nen­za all’Elba, ospi­tan­do l’imperatore ogni qual­vol­ta egli face­va ispe­zio­ne alle minie­re di Rio Mari­na.

Il pro­get­to, affi­da­to agli archi­tet­ti Eli­sa­bet­ta Fab­bri e Pao­la Del Gal­lo, oltre ad occu­par­si dei temi rela­ti­vi al recu­pe­ro sto­ri­co arti­sti­co del com­ples­so, costi­tui­to da due edi­fi­ci e da un giar­di­no, affron­ta i diver­si temi dell’intervento (strut­tu­ra­li, impian­ti­sti­ci, agro­no­mi­ci), ed anche quel­lo, deli­ca­to, del­la sua nuo­va desti­na­zio­ne del palaz­zo, fon­da­men­ta­le affin­ché il bene sia effet­ti­va­men­te resti­tui­to alla vita del ter­ri­to­rio. La pre­sen­ta­zio­ne del pro­get­to sarà un vero e pro­prio even­to cul­tu­ra­le, a metà tra l’architettura e la sto­ria e sarà cer­ta­men­te mol­to inte­res­san­te.

“La data del­la pre­sen­ta­zio­ne del pro­get­to non è casua­le, dichia­ra il Sin­da­co Mar­co Cor­si­ni, coin­ci­den­do con la ricor­ren­za del­la Pre­sa del­la Basti­glia, e quin­di è volu­ta­men­te per­ti­nen­te con la sug­ge­stio­ne napo­leo­ni­ca, qui sen­ti­ta in modo par­ti­co­la­re soprat­tut­to in quest’anno, due­cen­te­si­mo dal­la mor­te dell’Imperatore. L’acquisto ed il recu­pe­ro di que­sto edi­fi­cio sono per il nostro comu­ne una vera e pro­pria avven­tu­ra, mol­to impe­gna­ti­va per le nostre risor­se tan­to che con­fi­dia­mo nel con­tri­bu­to pub­bli­co del­lo Sta­to e del­le altre isti­tu­zio­ni, ma la affron­tia­mo volen­tie­ri per­ché sen­tia­mo il dove­re di resti­tui­re al ter­ri­to­rio un gio­iel­lo del­la pro­pria sto­ria e del­la pro­pria iden­ti­tà”.

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