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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Italo Sapere: Onestamente non sapevamo che esistesse Posidonia di serie A e Posidonia di serie B.

Abbia­mo let­to con atten­zio­ne le moti­va­zio­ni ambien­ta­li e urba­ni­sti­che di Legam­bien­te che si oppo­ne con for­za al pro­get­to del­la diga di Mola, che pro­vo­che­rà dan­ni irre­ver­si­bi­li per l’ambiente.

Con­cor­dia­mo in tut­to e per tutto.

Per que­sto, ci unia­mo all’invito a tut­te le isti­tu­zio­ni coin­vol­te a riva­lu­ta­re l’intero pro­get­to del molo/porto di Mola che è inso­ste­ni­bi­le sia per quan­to riguar­da il Gol­fo di Mola, sia per la Zona umida.

One­sta­men­te non sape­va­mo che esi­stes­se Posi­do­nia di serie A e Posi­do­nia di serie B.

Non capia­mo per­ché la distru­zio­ne del­la Posi­do­nia ocea­ni­ca nel Gol­fo di Mola sia diver­sa da quel­la del Gol­fo Stel­la davan­ti alla spiag­gia di Lido.

La distru­zio­ne del­la pra­te­ria di Posi­do­nia per la costru­zio­ne del molo in cosa si dif­fe­ren­zia dal­la distru­zio­ne per lo sca­vo per le varie tuba­zio­ni a mare del dissalatore?

Il pro­get­to del­la diga di Mola posi­zio­na il molo pro­prio sopra la pra­te­ria di posi­do­nia ocea­ni­ca deter­mi­nan­do­ne la tota­le scom­par­sa. Esat­ta­men­te come i bloc­chi di cemen­to che dovran­no man­te­ne­re sul fon­do le tuba­zio­ni del dissalatore.

Non esi­sto­no ope­re di miti­ga­zio­ne che dimi­nui­sco­no l’impatto, che l’opera avreb­be sul­la pra­te­ria di posi­do­nia. (Lo abbia­mo sem­pre soste­nu­to anche noi!).

Pro­por­re di espian­ta­re e reim­pian­ta­re par­te del­la pra­te­ria di Posi­do­nia, (Sales pro­po­ne quel­lo che ha pro­po­sto ASA, nien­te di nuo­vo) è in que­sto caso non solo assur­do, ma rap­pre­sen­ta un fin­to risar­ci­men­to in un luo­go dove gran par­te del­la posi­do­nia scom­pa­ri­rà per la con­cen­tra­zio­ne del­la sala­mo­ia nel Gol­fo Stella.

Nono­stan­te da par­te dei pro­po­nen­ti (ASA per il dis­sa­la­to­re, SALES per il molo) si ten­ti di mini­miz­za­re fino a dichia­ra­re nul­lo l’impatto ambien­ta­le dei pro­get­ti sul­la Zona umi­da di Mola, zona di gran­dis­si­ma impor­tan­za natu­ra­li­sti­ca ed eco­si­ste­mi­ca, è chia­ris­si­mo che la rea­liz­za­zio­ne di que­ste due strut­tu­re a poche cen­ti­na­ia di metri in linea d’aria da una Zona umi­da, com­por­te­ran­no inve­ce for­ti con­se­guen­ze ambien­ta­li e fisi­che sull’area.

Chie­dia­mo a tut­te le isti­tu­zio­ni inte­res­sa­te di fer­ma­re que­sti due pro­get­ti, sia il dis­sa­la­to­re, sia il molo/porto di Mola, per­ché li rite­nia­mo entram­bi un vero e pro­prio scem­pio ambien­ta­le e pae­sag­gi­sti­co a par­ti­re dal­lo stu­pro del­la spiag­gia di Lido e le ine­vi­ta­bi­li pesan­ti rica­du­te ambien­ta­li e socia­li sull’economia dell’intero Gol­fo Stella.

Cre­dia­mo sia pos­si­bi­le un altro tipo di svi­lup­po: uno svi­lup­po atten­to anche al rispar­mio dell’acqua, al suo recu­pe­ro e al suo riu­ti­liz­zo, che por­ti ric­chez­za al ter­ri­to­rio pro­prio attra­ver­so la tute­la di que­sti eco­si­ste­mi. Per­ché quan­do una par­te del mare e del­la costa sarà diven­ta­ta un deser­to, chi mai vor­rà veni­re all’Elba, anche se avrem­mo abbon­dan­za di acqua dissalata?

Ita­lo Sapere

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