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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Giorno della Memoria 2021 di Francesco Semeraro

L’emergenza pan­de­mi­ca non deve por­tar­ci ad abbas­sa­re l’attenzione sui tan­ti epi­so­di di odio, raz­zi­smo, offe­sa dei dirit­ti uma­ni, gran­di e pic­co­li che sia­no, che anco­ra oggi minac­cia­no il nostro vive­re civi­le. Per­ché se è vero che il pas­sa­to è pas­sa­to è altret­tan­to vero, pur­trop­po, che, pas­sa­no gli anni ma il pre­sen­te con­ti­nua a non miglio­ra­re. È un pre­sen­te che, non sem­pre con atti ecla­tan­ti come l’Olocausto, ci obbli­ga a fare i con­ti con quel­lo che sia­mo. Il pre­sen­te è una ragaz­za di dician­no­ve anni che vie­ne insul­ta­ta, bef­feg­gia­ta e riem­pi­ta di spu­ti per­ché è cine­se o di pel­le scu­ra. È un bam­bi­no bul­liz­za­to di die­ci anni che si toglie la vita. For­se per­ché gay, for­se per­ché obe­so, for­se solo per­ché intro­ver­so. Il pre­sen­te è anche la sof­fe­ren­za di due per­so­ne mol­to anzia­ne entram­be frat­tu­ra­te gra­ve­men­te lascia­te in un let­to d’o­spe­da­le a pian­ge­re in soli­tu­di­ne e nel dolo­re con la spe­ran­za che dopo qua­si una set­ti­ma­na qual­cu­no si deci­da ad ope­rar­le o tra­sfe­rir­le in un luo­go più umano.
PER NON DIMENTICARE.
Le sto­rie dei viag­gi ver­so i cam­pi di ster­mi­nio sono tri­ste­men­te somi­glian­ti tra loro. Bam­bi­ni, anzia­ni, uomi­ni e don­ne strap­pa­te alla loro vita per anda­re ver­so l’orrore. Un vago­ne in cui non c’era posto per seder­si ammas­sa­ti uno sull’altro, con del­la paglia spor­ca . In un ango­lo un sec­chio per le uri­ne, nel qua­le ci si accuc­cia­va pie­to­sa­men­te coper­te agli sguar­di dai cor­pi degli altri com­pa­gni di sven­tu­ra. All’’arrivo ad Ausch­wi­tz i vago­ni veni­va­no por­ta­ti sul­la jeden­ram­pe, (una dira­ma­zio­ne fer­ro­via­ria costrui­ta a poca distan­za dal­la sta­zio­ne prin­ci­pa­le) la divi­sio­ne tra ebrei e non ebrei bam­bi­ni e adul­ti, tra chi dove­va vive­re e chi dove­va mori­re subi­to e chi pote­va ser­vi­re alla scien­za nazi­sta per fare espe­ri­men­ti. Gli anzia­ni, i bam­bi­ni e le per­so­ne con­si­de­ra­te non uti­li per il lavo­ro veni­va­no mes­se subi­to su un camion e invia­te alla came­re a gas.
Nei cam­pi di ster­mi­nio non si vede­va mai il sole, era coper­to da nuvo­le di cene­re. E quan­do la cene­re si posa­va sui depor­ta­ti e la toc­ca­va­no era unta e appic­ci­ca­tic­cia. Era cene­re di umana.
A mez­zo­gior­no fer­mia­mo­ci un minu­to per ricor­da­re i milio­ni di vit­ti­me inno­cen­ti dell’olocausto.
A.N.C.R. (Asso­cia­zio­ne Nazio­na­le Com­bat­ten­ti e Reduci)
Sezio­ne di Por­to­fer­ra­io e Por­to Azzurro.
Il presidente
Fran­ce­sco Semeraro
27.01.2021

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