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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Interdisciplinarietà, collaborazione, sperimentazione: l’istituto G. Carducci di Porto Azzurro apre alle Stem e alla didattica innovativa inaugurando l’aula di robotica, nata con il contributo del progetto L’isola che c’è.

C’è emo­zio­ne e orgo­glio negli occhi del­le inse­gnan­ti che duran­te que­sto tem­po così dif­fi­ci­le, tra un loc­k­do­wn e l’altro sono riu­sci­te ad avvia­re le pri­me lezio­ni in pre­sen­za nel­la nuo­va aula di robo­ti­ca all’interno del ples­so sco­la­sti­co di Por­to Azzur­ro. La diri­gen­te Lorel­la Di Bia­gio e le inse­gnan­ti Van­da Fab­bri, Azzur­ra Fio­ren­ti­ni, Vero­ni­ca Gian­ni­ni, insie­me ad altre col­le­ghe, sono le pro­ta­go­ni­ste di un lun­go per­cor­so di con­fron­to e co-pro­get­ta­zio­ne. La scuo­la è sta­ta capa­ce di fare rete con real­tà edu­ca­ti­ve diver­se, dell’elba ma non solo, per qua­li­fi­ca­re la pro­pria offer­ta for­ma­ti­va. L’istituto com­pren­si­vo Car­duc­ci di Por­to Azzur­ro, in vir­tù del par­ter­na­ria­to con “L’isola che c’è”, pro­get­to sele­zio­na­to da Con i Bam­bi­ni nell’ambito del Fon­do per il con­tra­sto del­la pover­tà edu­ca­ti­va mino­ri­le, ha otte­nu­to il finan­zia­men­to neces­sa­rio per la rea­liz­za­zio­ne del nuo­vo spa­zio didat­ti­co. È nato così un labo­ra­to­rio, oggi in fun­zio­ne, in cui si fa ricer­ca, dove gli alun­ni appren­do­no in modo fles­si­bi­le. Non appe­na l’evoluzione del­la pan­de­mia lo per­met­te­rà, quest’aula sarà uti­liz­za­ta anche dagli stu­den­ti dei ples­si sco­la­sti­ci di Rio e Capoliveri.
Didat­ti­ca inno­va­ti­va e sguar­do sul­la socie­tà futu­ra. “Una del­le stra­de per sol­le­ci­ta­re la moti­va­zio­ne all’apprendimento era quel­la di pro­get­ta­re pri­ma di tut­to uno spa­zio didat­ti­co inno­va­ti­vo — spie­ga Van­da Fab­bri, docen­te di mate­ma­ti­ca -. Nel 2018 si è for­ma­to un team di inse­gnan­ti con la pas­sio­ne per il coding e la robo­ti­ca, pro­ve­nien­ti dal­le scuo­le dell’infanzia, dal­la pri­ma­ria e dal­la secon­da­ria di pri­mo gra­do”. “Lo svi­lup­po del pen­sie­ro com­pu­ta­zio­na­le è una rispo­sta alle neces­si­tà del­la socie­tà con­tem­po­ra­nea e alle richie­ste del mon­do del lavo­ro – aggiun­ge la pre­si­de Lorel­la Di Bia­gio -. Tre anni fa è sta­to sigla­to un accor­do di rete tra il nostro isti­tu­to e l’Itts Fedi — Fer­mi di Pisto­ia per far par­te­ci­pa­re gli alun­ni del­le scuo­le pri­ma­rie e secon­da­rie al pro­get­to Scien­za Ludi­ca – Robo­ti­ca edu­ca­ti­va. Si è dato impul­so ad una scuo­la moder­na pron­ta e capa­ce di edu­ca­re al digi­ta­le. Come affer­ma Fran­ce­sco “Pier­soft” Pao­li­cel­li: ‘un bam­bi­no che oggi ini­zia la scuo­la, nel 2036 avrà pro­ba­bil­men­te fini­to il suo ciclo di istru­zio­ni; il 70% dei lavo­ri che andrà a fare oggi non è anco­ra sta­to inventato’.”

Moti­va­re all’apprendimento in uno spa­zio aper­to. L’aula di robo­ti­ca è uno spa­zio riser­va­to alla valo­riz­za­zio­ne e alla pro­mo­zio­ne di inse­gna­men­ti tra­sver­sa­li negli ambi­ti disci­pli­na­ri Stem (ter­mi­ne che indi­ca le disci­pli­ne scien­ti­fi­che e tec­no­lo­gi­che: scien­za, tec­no­lo­gia, inge­gne­ria e mate­ma­ti­ca), dove ogni alunno/a può agi­re atti­va­men­te su “ogget­ti” che sono vet­to­ri di appren­di­men­to. Mol­ti gli obiet­ti­vi e le com­pe­ten­ze da poten­zia­re, ven­go­no atti­va­te pra­ti­che didat­ti­che spe­ci­fi­che per pro­va­re a moti­va­re gli alun­ni espo­sti all’insuccesso sco­la­sti­co. Ven­go­no pro­mos­se atti­vi­tà edu­ca­ti­ve inte­rat­ti­ve, coin­vol­gen­ti, capa­ci di svi­lup­pa­re l’immaginazione, l’invenzione, la crea­ti­vi­tà, l’analisi, l’interpretazione. In que­sto spa­zio si pro­va a impa­ra­re facen­do, costruen­do. Col­la­bo­ra­re, ascol­ta­re, acco­glie­re, rispet­ta­re sono pra­ti­che svi­lup­pa­te duran­te le lezio­ni che ten­do­no a favo­ri­re l’inclusione nel grup­po classe.
Gli stru­men­ti e le for­me del­la nuo­va didat­ti­ca. In pra­ti­ca, la scuo­la ha acqui­sta­to alcu­ni set edu­ca­ti­vi del­la Lego Edu­ca­tion: WeDo2.0 e Lego Mind­storms Ev3, soft­ware per coding, che uti­liz­za­no il coding- block per appli­ca­re strin­ghe di pro­gram­ma che per­met­to­no l’assemblaggio, l’animazione e il con­trol­lo dei pic­co­li robot che ogni stu­den­te rea­liz­za. Nel labo­ra­to­rio di robo­ti­ca si lavo­ra seguen­do le meto­do­lo­gie didat­ti­che del­la flip­ped clas­sroom, ovve­ro del­la clas­se capo­vol­ta, dove le lezio­ni ven­go­no tenu­te dagli stu­den­ti che svi­lup­pa­no in auto­no­mia gli spun­ti tema­ti­ci pro­po­sti dall’insegnante. Vie­ne appli­ca­to il coo­pe­ra­ti­ve lear­ning, in pic­co­li grup­pi, gli alun­ni pro­get­ta­no e con­di­vi­do­no idee, intui­zio­ni e ricer­ca di solu­zio­ni per un pro­get­to comu­ne. Si fa thin­ke­ring, attra­ver­so il gio­co i ragaz­zi “pen­sa­no con le mani”: mani­po­la­no, esplo­ra­no, spe­ri­men­ta­no mate­ria­li e impa­ra­no facen­do. Per uti­liz­za­re que­ste meto­do­lo­gie si è resa neces­sa­ria la for­ma­zio­ne dei docen­ti dei tre ordi­ni di scuo­la. Dal 2019, l’istituto ha atti­va­to cor­si di for­ma­zio­ne per inse­gnan­ti con esper­ti di robo­ti­ca educativa.
Un finan­zia­men­to nato dall’unione di due real­tà che col­la­bo­ra­no. L’aula è nata in pie­na pan­de­mia gra­zie al finan­zia­men­to del pro­get­to “L’isola che c’è”. “Da più di un anno la rete di sog­get­ti coin­vol­ti ope­ra sul ter­ri­to­rio elba­no con l’obiettivo di valo­riz­za­re, soste­ne­re, poten­zia­re la comu­ni­tà edu­can­te dell’isola” spie­ga suor Sil­via Bigliet­ti, respon­sa­bi­le del pro­get­to, che aggiun­ge: “In epo­ca Covid è sta­to neces­sa­rio rimo­du­la­re gli inter­ven­ti pre­ce­den­te­men­te pro­gram­ma­ti. Dall’analisi con­giun­ta del­le neces­si­tà, il digi­ta­le è par­so una del­le urgen­ze su cui inter­ve­ni­re per dota­re i ser­vi­zi sco­la­sti­ci di stru­men­ta­zio­ni ade­gua­te ai tem­pi sfi­dan­ti che stia­mo viven­do”. L’aula ver­rà poten­zia­ta e ripro­dot­ta con un nuo­vo finan­zia­men­to del Pia­no Nazio­na­le Scuo­la Digi­ta­le #7.

“Il pro­get­to è sta­to sele­zio­na­to da Con i Bam­bi­ni nell’ambito del Fon­do per il con­tra­sto del­la povertà
edu­ca­ti­va mino­ri­le. Il Fon­do nasce da un’intesa tra le Fon­da­zio­ni di ori­gi­ne ban­ca­ria rap­pre­sen­ta­te da Acri, il
Forum Nazio­na­le del Ter­zo Set­to­re e il Gover­no. Sostie­ne inter­ven­ti fina­liz­za­ti a rimuo­ve­re gli osta­co­li di
natu­ra eco­no­mi­ca, socia­le e cul­tu­ra­le che impe­di­sco­no la pie­na frui­zio­ne dei pro­ces­si edu­ca­ti­vi da par­te dei
mino­ri. Per attua­re i pro­gram­mi del Fon­do, a giu­gno 2016 è nata l’impresa socia­le Con i Bambini,
orga­niz­za­zio­ne sen­za sco­po di lucro inte­ra­men­te par­te­ci­pa­ta dal­la Fon­da­zio­ne CON IL SUD.
www.conibambini.org

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