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Quaranta anni fa (28 maggio 1980) veniva ucciso a Milano il giornalista Walter Tobagi, ennesima vittima del terrorismo

Un sem­plice ricor­do del­l’in­vi­a­to del Cor­riere dell Sera e pres­i­dente del­l’As­so­ci­azione stam­pa lom­bar­da. Toba­gi ave­va 33 anni. Ave­va al suo atti­vo numerosi arti­coli e sag­gi, soprat­tut­to di sto­ria del sin­da­cal­is­mo. Di lui e del­la sua vicen­da pos­si­amo inter­es­sar­ci leggen­do util­mente anche il libro scrit­to dal­la figlia, Benedet­ta, che nel 1980 ave­va appe­na tre anni. Il suo pri­mo libro è pro­prio ded­i­ca­to al padre ed è usci­to nel 2009 con il tito­lo «Come mi bat­te forte il tuo cuore» (Ein­au­di). Al libro fu asseg­na­to il pre­mio let­ter­ario Elba-Brignetti (38a edi­zione del 2010) e Benedet­ta Toba­gi venne a pre­sentare il suo libro pri­ma del verdet­to. Fu un bel­l’in­con­tro che molti dei pre­sen­ti ricor­dano con grat­i­tu­dine. E con com­mozione, specie quan­do venne let­to questo pas­sag­gio: «Han­no ucciso papà. ma queste cose suc­ce­dono nei film, non può essere vero. I com­pag­ni del­l’asi­lo non mi cre­dono. Allo­ra insis­to: “Han­no ammaz­za­to papà, gli han­no spara­to, bum! bum!, con la pis­to­la” e mimo con le dita la for­ma del­l’ar­ma. Una P38». E, come recita la quar­ta di cop­er­ti­na, si trat­ta di «un libro ten­ero e ter­ri­bile in cui bat­te il cuore di un padre ritrova­to». L’an­niver­sario del­l’uc­ci­sione di Toba­gi aiu­ta anche a riflet­tere sul­l’at­tiv­ità gior­nal­is­ti­ca. Sul­l’indipen­den­za, il cor­ag­gio del­la ver­ità. Mi sono piaciute le parole di Luca Geron­i­co, che con­sid­era una luce la memo­ria di Toba­gi. Premet­to che il gior­nal­ista milanese, poco pri­ma di morire, ave­va scrit­to che i ter­ror­isti non era­no «samu­rai invin­ci­bili». Scrive Geron­i­co: «Una luce, per cer­care il futuro del­l’in­for­mazione, sapen­do che neanche la notte delle fake news e del­l’hate speech, del­la dig­i­tal­iz­zazione sel­vaggia, del­la pre­cariz­zazione gen­er­al­iz­za­ta, del­la con­cen­trazione di potere eco­nom­i­co e finanziario, del­la com­mistione, con la pub­blic­ità, la notte di una debole deon­tolo­gia e del­la stru­men­tal­iz­zazione da parte di nuovi e vec­chi inter­es­si di parte, neanche oggi sono “samu­rai invin­ci­bili”».

Nun­zio Marot­ti

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