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Parchi toscani uniti per proporre la riapertura della fruizione delle aree protette in sicurezza 

Allo stu­dio una pro­pos­ta con la val­i­dazione med­ica del Cam­pus Bio­medico Uni­ver­si­tario di Roma .

Lunedì 4 mag­gio in con­feren­za stam­pa online si sono con­frontati, Giampiero Sam­muri Pres­i­dente P.N. Arcipela­go Toscano e di Fed­er­parchi Europarc Italia, Luca San­ti­ni Pres­i­dente Par­co nazionale Foreste Casen­ti­ne­si Mon­te­fal­terona e Campigna,Fausto Gio­vanel­li Pres­i­dente P.N. Appen­ni­no Tosco Emil­iano, Lucia Ven­turi Pres­i­dente Par­co Maremma,Giovanni Maf­fei Cardelli­ni Pres­i­dente Par­co Migliari­no San Rossore Mas­saci­uc­coli.

Tut­ti i Pres­i­den­ti inter­venu­ti han­no con­cor­dano con la neces­sità di riaprire alla fruizione le aree pro­tette, sia per aiutare la salute fisi­ca e psi­co­log­i­ca delle per­sone sia per decon­ges­tionare le aree urbane, trop­po pic­cole per con­sen­tire il dis­tanzi­a­men­to fisi­co, sen­za con­sid­er­are la pos­si­bil­ità di dare ossigeno alla econo­mia sosteni­bile. I Parchi sono abit­uati alla fruizione con­trol­la­ta e han­no la pos­si­bil­ità di orga­niz­zare guide esperte per lo svol­gi­men­to delle escur­sioni in sicurez­za. Pro­ce­dure in sicurez­za già sper­i­men­tate tra l’al­tro a Mon­te­cristo l’8 mar­zo, subito pri­ma del­la chiusura totale per l’e­mer­gen­za san­i­taria. Per questo han­no con­giun­ta­mente scrit­to al Pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi affinché sosten­ga le loro pro­poste.

Ma si è fat­to di piu’. Fed­er­parchi ha coin­volto in un pro­to­col­lo d’in­te­sa un team di esper­ti del Cam­pus Bio­medico uni­ver­si­tario di Roma per stu­di­are come fruire delle aree pro­tette, sen­tieri spi­agge ecc… in sicurez­za con il sup­por­to di val­i­dazioni mediche, e nel rispet­to delle dis­po­sizioni del­la fase due. Durante la con­feren­za stam­pa è sta­to chiesto cosa si stia pen­san­do per la fruizione sub­ac­quea. Giampiero Sam­muri, a tal propos­i­to, ha evi­den­zi­a­to che il virus sot­t’ac­qua non si dif­fonde e dunque il prob­le­ma non è tan­to l’im­mer­sione, ma come si arri­va sul pun­to in cui ci si puo’ immerg­ere, gom­moni e imbar­cazioni non garan­tis­cono il dis­tanzi­a­men­to di sicurez­za, forse le immer­sioni dal­la cos­ta si pos­sono fare. Ha aggiun­to che comunque gli esper­ti stan­no lavo­ran­do anche sul­la fruizione delle aree marine e che a breve uscirà una pro­pos­ta sul­la fruizione sia a ter­ra che a mare, alla val­u­tazione di tut­ti i parchi, da pro­porre poi al Gov­er­no.

 

 

 

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