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Manchette di prima

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La minoranza di Rio, Terra Nostra, sulla scelta dell’appalto ventennale per l’illuminazione di Rio

Ci era sem­bra­to un atto politi­co di fair play, quel­lo di evitare ogni polem­i­ca in un peri­o­do dif­fi­cile come questo, e fare in modo che chi gestisce il comune di Ri avesse mas­si­ma atten­zione ai prob­le­mi del­la pan­demia sen­za avere il fia­to dell’opposizione sul col­lo. Non è sta­to apprez­za­to, né ricam­bi­a­to. Infat­ti, dietro questo scu­do, per non dis­cuterne con nes­suno, per non avere ref­er­en­ti al di fuori del­la pro­pria onnipoten­za (che pri­ma o poi gli costerà cara), il Sin­da­co ha mar­ci­a­to sped­i­to su altre cose sulle quali non pos­si­amo più tacere. E quin­di ci ripren­di­amo il nos­tro ruo­lo di mino­ran­za atti­va, nell’interesse dei riesi che con le delibere di questi giorni rischi­ano di ved­er­si ipote­care per sem­pre il loro futuro, e ciò sen­za pot­er met­tere boc­ca alcu­na sulle scelte che lor sig­nori, al mas­si­mo dell’arroganza, han­no deciso di com­piere. Più d’una, e sulle quali torner­e­mo; ma adesso ci focal­izzi­amo forse sul­la più ecla­tante: impeg­nare il bilan­cio comu­nale per 268 mila euro per i prossi­mi ven­ti anni, appal­tan­do all’esterno l’intero com­par­to dei servizi di illu­mi­nazione pub­bli­ca inter­na ed ester­na, e quel­li di con­dizion­a­men­to e riscal­da­men­to. Un‘operazione che costerà glob­al­mente al comune qua­si 5 mil­ioni e mez­zo di euro, che impeg­n­erà le scelte dei prossi­mi quat­tro sin­daci a venire, che ridur­rà sul las­tri­co le finanze pub­bliche (con con­seguente riduzione del­la capac­ità annuale di spe­sa) dopo che fra tre anni inizierà a scom­par­ire il con­trib­u­to per la fusione ( dovran­no a quel pun­to lievitare le tasse comu­nali), e che anche dal pun­to di vista delle impeg­na­tive tec­no­logiche, vin­col­erà il Comune per un tem­po lunghissi­mo alla soci­età pri­va­ta vincitrice dell’appalto, non appe­na l’operazione sarà con­clusa. In più, sparirà il lavoro delle imp­rese locali nei com­par­ti inter­es­sati. La capac­ità di spe­sa del Comune, già gra­va­ta annual­mente per 700 mila euro in mutui, dovrà soppe­sar­si quest’altra cifra, pregiu­di­can­do così ulte­ri­or­mente le pos­si­bil­ità futu­ra di svilup­po dei pae­si. TERRA NOSTRA denun­cia all’opinione pub­bli­ca quest’altra dimostrazione di cat­ti­va ges­tione del­la cosa pub­bli­ca dell’avv. Corsi­ni, che ancorché agli inizi del­la pro­ce­du­ra sulle ver­i­fiche di mer­i­to, deno­ta la volon­tà di incaponir­si sulle idee più strambe sen­za ver­i­fi­car­si con la popo­lazione. Nes­suno dica che non sape­va, quan­do aumenter­an­no le tasse fra qualche anno (già han­no aumen­ta­to la TARI l’anno scor­so, per poi abbas­sar­la e fare bel­la figu­ra quest’anno: pareg­gio!). Stan­no bivac­can­do sul Comune sen­za che nes­suno pos­sa par­lare, approf­ittan­do che in questo peri­o­do non ci si può riu­nire. Pre­an­nun­ci­amo comunque una mozione che pre­sen­ter­e­mo al prossi­mo con­siglio comu­nale per con­testare questo ind­i­riz­zo politi­co del­la Giun­ta e cer­care di fer­mare l’operazione, affinché ogni con­sigliere comu­nale si assuma la pro­pria respon­s­abil­ità, e lo fac­cia ora, pri­ma che si spen­dano altri denari pub­bli­ci, anche per le ver­i­fiche del caso. E questo è solo il pri­mo atto delle pre­var­i­cazioni che han­no com­pi­u­to in questo grave frangente, come sem­pre, alla zit­ti­na. Alla prossi­ma pun­ta­ta, ne citer­e­mo altri.

Grup­po Con­sil­iare TERRA NOSTRA

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