Carissimi lettori, oggi voglio utilizzare questo spazio per condividere una questione che mi ha toccato personalmente e che, viste le circostanze, mi lascia profondamente perplesso. La presenza della nave Blunavy, con il suo ponte aperto, ha rappresentato per me – e, presumibilmente, per molte altre persone immunodepresse – una soluzione sicura per viaggiare, rimanendo nella propria auto o su un’auto medica messa a disposizione dal servizio sanitario. Un servizio che, senza mezzi termini, salva vite. Eppure, questo servizio è stato recentemente bloccato dalla Capitaneria, con la motivazione che “il Covid non è più un’emergenza”. Una giustificazione che tradisce non solo una scarsa conoscenza delle problematiche sanitarie, ma anche una preoccupante mancanza di sensibilità verso un territorio e una popolazione che si è chiamati ad amministrare. Se a me è andata bene, non posso dire lo stesso per chi continua a vivere una condizione di estrema vulnerabilità. Tra queste persone c’è anche mia moglie, che ora non può più contare su un’opzione che garantiva sicurezza e serenità durante i trasferimenti.
A chi giova questa decisione?
Non si tratta di un miglioramento del servizio, né di un risparmio sui costi. Si tratta semplicemente di una scelta priva di logica, che va a discapito dei più deboli senza alcuna valida motivazione. Chiedo a tutti voi, amici e lettori, di far sentire la vostra voce. Ognuno nelle sedi che ritiene più opportune, perché una comunità si misura anche – e soprattutto – dalla sua capacità di tutelare chi ne ha più bisogno.Se sarà necessario, porterò avanti questa battaglia da solo. Ma so che questa non è solo la mia battaglia: è la battaglia di un’intera comunità, di chi crede che le istituzioni debbano essere al servizio dei cittadini, e non il contrario. Viva la Blunavy.
Lorenzo “Baldo” Baldetti
