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Diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze con una tesi su Llewelyn Lloyd: le nostre più sincere congratulazioni a Giulia Degli Innocenti

Con una tesi dal tito­lo Llewe­lyn Lloyd, il perio­do elba­no e ‘il Para­di­so”, Giu­lia Degli Inno­cen­ti, gio­va­ne stu­dio­sa di Mar­cia­na Mari­na, ha con­se­gui­to il 6 mar­zo il Diplo­ma Acca­de­mi­co di pri­mo livel­lo pres­so il Dipar­ti­men­to di Comu­ni­ca­zio­ne e Didat­ti­ca dell’Arte alle Bel­le Arti di Firen­ze.
Par­ten­do dal­la for­ma­zio­ne arti­sti­ca del pit­to­re di ori­gi­ni gal­le­si, trac­cian­do­ne det­ta­glia­ta­men­te il pen­sie­ro e la poe­ti­ca, la neo diplo­ma­ta – che ha discus­so l’e­la­bo­ra­to con la Prof.ssa Susan­na Ragio­nie­ri per la cat­te­dra del­la Prof.ssa Vale­ria Pit­ter­rà – ha poi inse­ri­to nel suo pro­get­to divul­ga­ti­vo anche un’in­te­res­san­te sezio­ne di inter­vi­ste con l’o­biet­ti­vo di resti­tui­re un’im­ma­gi­ne com­po­si­ta del cor­pus di Lloyd non­ché di scan­da­glia­re con atten­zio­ne che cosa, di Lui, è rima­sto sul ter­ri­to­rio.
Assie­me a Mario Lupi, figlio di Dome­ni­co, allie­vo indi­scus­so di Llewe­lyn Lloyd, e alla Diret­tri­ce del Siste­ma Musea­le del­l’Ar­ci­pe­la­go Tosca­no, Valen­ti­na Ansel­mi – che ha par­la­to anche del­le scel­te com­piu­te per l’al­le­sti­men­to e la cura­te­la di Incur­sio­ni Paral­le­le, la mostra espo­sta alla Pina­co­te­ca Fore­sia­na di Por­to­fer­ra­io la pre­ce­den­te esta­te e rea­liz­za­ta in col­la­bo­ra­zio­ne con la Gal­le­ria Nazio­na­le d’Ar­te Moder­na e Con­tem­po­ra­nea di Roma – Degli Inno­cen­ti ricer­ca, si potreb­be dire fra la gen­te di pae­se, le trac­ce del gran­de Auto­re, uno degli espo­nen­ti di quel­lo che è sta­to poi chia­ma­to divi­sio­ni­smo tosca­no.
Ope­re ine­di­te e testi­mo­nian­ze asciut­te e pre­ci­se, dal taglio gior­na­li­sti­co, quel­le rac­col­te dal­la neo diplo­ma­ta su un Pit­to­re che ha tra­scor­so una lun­ga par­te del­la pro­pria vita sul­l’i­so­la ma che con­ser­va qui, oggi, poche ope­re (una del­le più signi­fi­ca­ti­va, la Tame­ri­ce del­la Pina­co­te­ca Fore­sia­na, è sta­ta pro­prio fra le imma­gi­ni di pun­ta del­la mostra sopra cita­ta).
Ed è dun­que anche in que­st’a­spet­to di carat­te­re più socio-cul­tu­ra­le, oltre che nel suo valo­re com­ples­si­vo di ela­bo­ra­to di resti­tu­zio­ne divul­ga­ti­vo, che la tesi scrit­ta da Degli Inno­cen­ti ci sti­mo­la alla rifles­sio­ne: un’oc­ca­sio­ne ulte­rio­re per dare vigo­re e ani­ma all’interesse nei con­fron­ti di un pit­to­re pro­fon­da­men­te lega­to al ter­ri­to­rio iso­la­no e in par­ti­co­lar modo ad un pae­se, Mar­cia­na Mari­na, in cui la stes­sa ricer­ca­tri­ce è nata e cre­sciu­ta.
Con­gra­tu­la­zio­ni dun­que alla neo-dot­to­res­sa da par­te di tut­to grup­po di lavo­ro del Siste­ma Musea­le dell’Arcipelago Tosca­no che l’ha sup­por­ta­ta nel­le ricer­che, augu­ran­do­si che espe­rien­ze di que­sto tipo sia­no sem­pre più fre­quen­ti sul ter­ri­to­rio iso­la­no, ver­so un rin­no­va­to inte­res­se nei con­fron­ti dell’arte che rac­con­ta l’isola nel­le sue infi­ni­te cro­mie e sta­gio­ni.