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Presto il nuovo garante dei diritti dei detenuti di Porto Azzurro

Mer­co­le­dì 30 novem­bre si cele­bra la Festa del­la Tosca­na, che que­st’an­no è dedi­ca­ta alla liber­tà d’e­spres­sio­ne san­ci­ta dal­l’ar­ti­co­lo 21 del­la Costi­tu­zio­ne. ( “Tut­ti han­no dirit­to di mani­fe­sta­re il pro­prio pen­sie­ro con la paro­la, lo scrit­to e ogni altro mez­zo di diffusione”).
Come è noto, il 30 novem­bre del 1786 la Tosca­na adot­tò un nuo­vo codi­ce pena­le in cui, per la pri­ma vol­ta al mon­do, veni­va abo­li­ta la pena di mor­te. E la festa del­la Tosca­na vuo­le ricor­da­re quel­l’e­ven­to straor­di­na­rio e affer­ma­re l’im­pe­gno per la pro­mo­zio­ne dei dirit­ti uma­ni, del­la pace, del­la giu­sti­zia e del­la liber­tà, come ele­men­to costi­tu­ti­vo del­l’i­den­ti­tà del­la Toscana.
Anche per que­sta con­co­mi­tan­za, leg­go con sod­di­sfa­zio­ne che il Comu­ne di Por­to Azzur­ro ha pub­bli­ca­to la deli­be­ra di giun­ta con cui vie­ne emes­so il ban­do per la nomi­na del Garan­te dei dirit­ti del­le per­so­ne pri­va­te del­la liber­tà per­so­na­le. Dopo la valu­ta­zio­ne dei cur­ri­cu­la dei can­di­da­ti, il Sin­da­co pro­ce­de­rà alla nomi­na del ter­zo garan­te del car­ce­re elba­no. Que­sta figu­ra, infat­ti, è sta­ta isti­tui­ta dal Con­si­glio comu­na­le nel 2015.
Vale la pena ricor­da­re che, secon­do lo Sta­tu­to comu­na­le (art. 58 bis), il Garan­te dei dirit­ti del­le per­so­ne pri­va­te del­la liber­tà per­so­na­le è isti­tui­to “al fine di pro­muo­ve­re l’e­ser­ci­zio dei dirit­ti e del­le oppor­tu­ni­tà di par­te­ci­pa­zio­ne alla vita civi­le e di frui­zio­ne dei ser­vi­zi comu­na­li del­le per­so­ne comun­que pri­va­te del­la liber­tà per­so­na­le o limi­ta­te nel­la liber­tà di movi­men­to”. Quin­di svol­ge atti­vi­tà a tute­la di tali per­so­ne domi­ci­lia­te, resi­den­ti o comun­que pre­sen­ti nel ter­ri­to­rio comu­na­le con rife­ri­men­to alle com­pe­ten­ze dell’Amministrazione.
Tra i com­pi­ti sta­bi­li­ti dal rego­la­men­to ci sono quel­le di osser­va­zio­ne e vigi­lan­za, di sen­si­bi­liz­za­zio­ne pub­bli­ca, di pro­mo­zio­ne di ini­zia­ti­ve con altri sog­get­ti, di richie­sta di infor­ma­zio­ni e di segna­la­zio­ni sul­la base di istan­ze che gli per­ven­go­no. Perio­di­ca­men­te rela­zio­na agli orga­ni del Comu­ne e avan­za pro­po­ste agli stessi.
Nel­l’at­te­sa che qual­cu­no deci­da di can­di­dar­si a que­sta cari­ca, un rin­gra­zia­men­to lo voglio rivol­ge­re al dot­tor Tom­ma­so Vez­zo­si per il lavo­ro di garan­te svol­to finora.
Mi per­met­to di aggiun­ge­re, cono­scen­do la por­ta­ta e la respon­sa­bi­li­tà di que­sto inca­ri­co (sono sta­to il pri­mo garan­te nomi­na­to), la pro­po­sta di valu­ta­re se modi­fi­ca­re l’art.7 del rego­la­men­to, che affer­ma la tota­le gra­tui­tà del­l’in­ca­ri­co di garan­te (fat­to sal­vo, ovvia­men­te, il “rim­bor­so del­le spe­se soste­nu­te e docu­men­ta­te”). La pre­vi­sio­ne di una qual­che inden­ni­tà di cari­ca — come pre­vi­sto in altri comu­ni sede di peni­ten­zia­ri — raf­for­ze­reb­be il rico­no­sci­men­to socia­le del ser­vi­zio e, in qual­che caso, potreb­be risul­ta­re di incoraggiamento.

Nun­zio Marotti

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