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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Al via l’ultima personale di Maria Canova, Francesca Groppelli e Federico Serradimigni 

Saba­to 3 set­tem­bre alle ore 18, nel­la Gal­le­ria dell’Open Air Museum Ita­lo Bola­no si inau­gu­ra l’ultima del­le 5 mostre per­so­na­li nell’ambito del­la ras­se­gna ARTISTI AL MUSEO per la sta­gio­ne esti­va 2022 avvia­ta dal­la Fon­da­zio­ne Ita­lo Bola­no per dare spa­zio e visi­bi­li­tà al varie­ga­to pano­ra­ma arti­sti­co che si muo­ve sul­la nostra iso­la. Espor­ran­no Maria Giu­si Cano­va, Fran­ce­sca Grop­pel­li e Fede­ri­co Ser­ra­di­mi­gni, che han­no par­te­ci­pa­to anche alla mostra col­let­ti­va dedi­ca­ta all’acqua duran­te il Festi­val Aqua­mour 2022. Maria Giu­si Cano­va  è una inna­mo­ra­ta dell’arte in ogni for­ma espres­si­va, musi­ca, pit­tu­ra, foto­gra­fia, cine­ma e altro che segue con pas­sio­ne da sem­pre. In par­ti­co­la­re ha col­ti­va­to la foto­gra­fia e la pit­tu­ra  dopo un lun­go stu­dio di entram­be. Il suo sti­le, mol­to per­so­na­le, la por­ta ad espri­mer­si attra­ver­so ope­re sur­rea­li­sti­co-sim­bo­li­che, dove mon­di rea­li si sovrap­pon­go­no a imma­gi­ni fan­ta­sti­che, det­ta­te for­se più dall’inconscio che dal­la ragio­ne. Al pari anche nel­la foto­gra­fia con­ti­nua la sua ricer­ca emo­zio­na­le. Da segna­la­re il ter­zo pre­mio recen­te­men­te vin­to del­la sua foto­gra­fia “Rumo­re bian­co” nel Con­cor­so pro­mos­so dal Festi­val Aqua­mour Acqua Arte Amo­re 2022. Fran­ce­sca Grop­pel­li, cre­ma­sca di ori­gi­ne, anche lei ha cedu­to al fasci­no dell’Isola da mol­ti anni. Con un pas­sa­to impor­tan­te di stu­di pres­so l’Accademia di Bre­ra, di mostre svol­te in varie cit­tà del “con­ti­nen­te” e di inse­gna­men­to pres­so le scuo­le medie e supe­rio­ri, Fran­ce­sca non si è “riti­ra­ta” sull’Isola ma si può dire che su di essa abbia tro­va­to, for­se, una nova pri­ma­ve­ra di crea­ti­vi­tà e di liber­tà arti­sti­ca. Qui ha potu­to sbiz­zar­rir­si in una del­le disci­pli­ne arti­sti­che che ama di più, le instal­la­zio­ni, per dare un sen­so socia­le al suo lavo­ro. Ani­ma­tri­ce di vari labo­ra­to­ri didat­ti­ci per bam­bi­ni e adul­ti nel­le più dispa­ra­te disci­pli­ne (dal­le pit­to­ri­che alle pla­sti­che), orga­niz­za­tri­ce di ras­se­gne e mostre si pre­sen­ta negli ulti­mi tem­pi con la rie­la­bo­ra­zio­ne dell’antica for­ma del pen­ta­go­no­do­de­cae­dro, lega­ta sia alla figu­ra di Cosi­mo Pri­mo, fon­da­to­re di Cosmo­po­li, l’attuale Por­to­fer­ra­io, sia alla piri­te, mine­ra­le elba­no per eccellenza.Queste for­me, che han­no costi­tui­to anche una recen­te instal­la­zio­ne nel­la Tor­re del­la Lin­guel­la a Por­to­fer­ra­io dal tito­lo “Ope­ra”, sono rea­liz­za­te con mate­ria­le rici­cla­to per affer­ma­re anche il sen­so del recu­pe­ro di ogget­ti che sareb­be­ro scar­to e riac­qui­si­sco­no così una digni­tà arti­sti­ca. Fede­ri­co Ser­ra­di­mi­gni è elba­no e ama la sua ter­ra, il suo attra­ver­sa­re ogni sta­gio­ne. Ama la natu­ra, l’arte, la foto­gra­fia ed il lavo­ro, per­ché solo con quel­lo e la pas­sio­ne si otten­go­no risul­ta­ti. E’ con­vin­to che in un mon­do dove tan­to è già sta­to det­to, in tut­ti i cam­pi, sia impor­tan­te tro­va­re una pro­pria matri­ce, un mar­chio di fab­bri­ca che ren­da rico­no­sci­bi­le il pro­prio lavo­ro, ed è costan­te­men­te alla ricer­ca di que­sto… intan­to scat­ta e lo fa da una vita, par­te­ci­pan­do anche a impor­tan­ti espo­si­zio­ni in tut­to il ter­ri­to­rio nazio­na­le. I suoi scat­ti di denun­cia che pun­ta­no l’attenzione sul­la pla­sti­ca abban­do­na­ta sul­le spiag­ge gene­ra­no una serie dal nome sim­bo­li­co di Sto­pla­sti­ca, che vie­ne apprez­za­ta dal CNR ISMAR, Isti­tu­to di Scien­ze Mari­ne che la uti­liz­za per le cam­pa­gne di sen­si­bi­liz­za­zio­ne dell’ambiente e le pone in espo­si­zio­ne per­ma­nen­te al Museo Nava­le di La Spe­zia. All’Open Air Museum Fede­ri­co pre­sen­ta una sele­zio­ne del­la mostra appe­na con­clu­sa a Por­to­fer­ra­io, dal tito­lo Infi­ni­te Sea Woods . In que­sta mostra l’artista riu­ni­sce due gran­di pas­sio­ni del­la sua vita: la foto­gra­fia e l’at­ten­ta osser­va­zio­ne del­la natu­ra, in par­ti­co­la­re dei legni tra­spor­ta­ti dal mare che egli, da bam­bi­no, anda­va a rac­co­glie­re col non­no Raf­fael­lo sul­le spiag­ge elba­ne. “Il fasci­no di que­sti legni incro­sta­ti dal­la natu­ra mari­na” dice Federico,“mi ha spin­to a rea­liz­za­re Infi­ni­te Sea Wood, ossia ho uni­to la foto­gra­fia ai legni in modo che essi rac­chiu­da­no il miste­ro di loro stes­si, con que­sta rie­la­bo­ra­zio­ne gra­fi­ca di pro­ie­zio­ni all’in­fi­ni­to”.

 

“Per­ché l’arte è vita del­la vita”.

 

 

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