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Rigassificatore Piombino: Landi, l’ impianto ha molti rischi, Giani informi il consiglio e rinunci all’ incarico

“Bas­ta silen­zi e ret­i­cen­ze: il pres­i­dente del­la Regione Toscana e com­mis­sario per il rigas­si­fi­ca­tore a Piom­bi­no ven­ga in aula per infor­mare il Con­siglio sul­lo sta­to di avan­za­men­to di un prog­et­to che por­ta con sé rischi per l’ambiente e il tes­su­to eco­nom­i­co e sociale piom­bi­nese e rin­un­ci all’incarico di com­mis­sario affidatogli dal gov­er­no pochi giorni fa”. Così il con­sigliere regionale del­la Lega e por­tav­oce dell’Opposizione annun­cian­do il depos­i­to di una richi­es­ta, sot­to­scrit­ta da tut­ti i con­siglieri region­ali del cen­trode­stra, di comu­ni­cazione urgente al Pres­i­dente del­la Giun­ta regionale Euge­nio Giani rel­a­ti­va alla conc­re­ta pos­si­bil­ità che uno dei due nuovi rigas­si­fi­ca­tori sia col­lo­ca­to all’interno del por­to di Piom­bi­no, anche alla luce del­la recente nom­i­na di Giani a com­mis­sario per l’opera.
“Di fronte a un inter­ven­to così impat­tante c’è un dovere di trasparen­za nei con­fron­ti delle isti­tuzioni e del­la comu­nità. Un dovere che ad oggi non è sta­to assolto. Ricor­do che due mesi fa pre­sen­tai un’interrogazione urgente, a cui per due con­sigli con­sec­u­tivi non ho rice­vu­to rispos­ta, se non una can­di­da ammis­sione del pres­i­dente Giani, che a fronte dell’assenza dell’assessore all’Ambiente Mon­ni, è inter­venu­to dicen­do ‘allo sta­to attuale non so niente’. Ecco – aggiunge il por­tav­oce dell’opposizione — oggi che è com­mis­sario, oggi che le ipote­si sono diven­tate qua­si certezze, oggi che i rischi per l’ambiente, per le imp­rese – in par­ti­co­lare il polo agro-itti­co del gol­fo di Fol­loni­ca – per l’intera comu­nità piom­bi­nese sono noti e con­creti, la Giun­ta non può trin­cer­ar­si dietro il soli­to imbaraz­za­to silen­zio. Il pres­i­dente Bonac­ci­ni, com­mis­sario per il rigas­si­fi­ca­tore a Raven­na, è ampia­mente inter­venu­to, rib­aden­do ad esem­pio che il suo sì è rel­a­ti­vo a un impianto al largo, non in por­to. Giani ven­ga in aula e infor­mi il Con­siglio, e di con­seguen­za la cit­tad­i­nan­za, e resp­in­ga la nom­i­na. Altri­men­ti si ren­derà com­plice di un’opera che potrebbe dan­neg­gia­re l’ecosistema e colpire pesan­te­mente un dis­tret­to eco­nom­i­co che dà lavoro a cir­ca 200 per­sone e garan­tisce il 60% del­la doman­da inter­na di pesca­to”, con­clude Lan­di.

 

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