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Manchette di prima

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Manchette di prima

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La polemica ha precedenza sull’ efficacia della cura

Il ridi­co­lo scon­tro media­ti­co tra medi­ci all’Elba si pote­va evi­ta­re trat­tan­do il deli­ca­to pro­ble­ma del “Pla­sma ipe­rim­mu­ne” in una sede appro­pria­ta. Evi­den­te­men­te il rispet­to del­la buro­cra­zia a vol­te è più for­te del con­fron­to medico/scientifico riser­va­to e del­lo sta­to di salu­te del pazien­te in cura, che dovreb­be esse­re al pri­mo posto.
Che la tera­pia con­tro il Covid con pla­sma ipe­rim­mu­ne in mol­ti casi è risul­ta­ta effi­ca­ce, non è un miste­ro e lo con­fer­ma­no Isti­tu­ti di ricer­ca inter­na­zio­na­li che han­no stu­dia­to e sem­pre più avva­lo­ra­no que­sta tera­pia e testa­to que­sto meto­do di cura. Da quan­to ci risul­ta solo la Tosca­na anco­ra non ha pre­so in dovu­ta con­si­de­ra­zio­ne, come han­no fat­to altre Regio­ni Ita­lia­ne di veri­fi­ca­re l’efficacia del­la Tera­pia soste­nu­ta dal com­pian­to Dr. De Donno.
Dovreb­be esse­re moti­vo di van­to ed orgo­glio che ven­ga attua­ta con suc­ces­so all’i­so­la d’Elba pri­ma che a Firen­ze, Sie­na, Livorno.
Le cro­na­che di que­sti gior­ni appar­se sui gior­na­li ripor­ta­no che il pazien­te trat­ta­to all’Elba con la tera­pia in ogget­to pra­ti­ca­ta da un medi­co del pron­to soc­cor­so pre­via auto­riz­za­zio­ne con­ces­sa dal “Comi­ta­to Eti­co dell’Area nord ove­st” ha fun­zio­na­to e il pazien­te che era infor­ma­to del­la tera­pia ipe­rim­mu­ne a lui pro­spet­ta­ta era indi­ca­ta per la sua pato­lo­gia (leu­ce­mia lin­fa­ti­ca cro­ni­ca) per­ché tut­ti i vac­ci­ni in esse­re sono com­ple­ta­men­te inutili.
Dopo tan­ti mesi di sof­fe­ren­za e mesi di abban­do­no che se fos­se dimo­stra­to da par­te del repar­to di Malat­tie infet­ti­ve di Livor­no sareb­be quan­to di più ver­go­gno­so per una strut­tu­ra Pub­bli­ca , già col pri­mo trat­ta­men­to il pazien­te ha avu­to bene­fi­ci inspe­ra­ti al pun­to che pre­sto potreb­be tor­na­re alla sua nor­ma­le vita quo­ti­dia­na. E que­sto non è sola­men­te molto .
É tutto.
Ci chie­dia­mo: per­chè se alla pri­ma tra­sfu­sio­ne som­mi­ni­stra­ta al pazien­te con­ta­gia­to dal Covid e mala­to di Leu­ce­mia i due diri­gen­ti ASL, sia il Pri­ma­rio di malat­tie infet­ti­ve che il Diret­to­re dell’ospedale di Por­to­fer­ra­io, se ave­va­no rite­nu­to inop­por­tu­ne tali tera­pie non han­no bloc­ca­to e denun­cia­to que­sto medi­co, che per chiun­que altro sareb­be un eroe, alle auto­ri­tà com­pe­ten­ti e pre­so loro in cari­co il pazien­te trat­tan­do­lo con la tera­pia che rite­ne­va­no appro­pria­ta? Il medi­co dichia­ra che ha mes­so in atto il suo dove­re deon­to­lo­gi­co di inter­ve­ni­re, poi­ché è un suo dirit­to e dove­re sal­va­re la vita del­le per­so­ne con que­sta o con un’altra tera­pia pur­chè testa­te e autorizzate.
L’ASL al momen­to non rispon­de, trin­ce­ran­do­si nel soli­to silen­zio col­pe­vo­le, ma noi comu­ni cit­ta­di­ni ci chie­dia­mo e chie­dia­mo all’ASL per ora silen­te, se quel medi­co non aves­se som­mi­ni­stra­to la tera­pia che tan­to fa rab­bri­vi­di­re ma che risul­ta sem­pre più effi­ca­ce in mol­ti casi, il pazien­te sareb­be gua­ri­to dal Covid? Sareb­be tra noi? Sareb­be morto?
Per la tran­quil­li­tà del­la Cit­ta­di­nan­za sareb­be un bene che i medi­ci e il loro Diri­gen­ti Api­ca­li si con­fron­tas­se­ro lascian­do i gra­di e le stel­let­te nel cas­set­to pri­ma di ren­de­re pub­bli­che situa­zio­ni che potreb­be­ro rive­lar­si imba­raz­zan­ti per­ché per con­di­re con più pepe que­sta vicen­da dove il pazien­te sem­bra ave­re una rile­van­za secon­da­ria, si è per­fi­no bla­te­ra­to che il medi­co sot­to accu­sa era fuo­ri ser­vi­zio (un medi­co è sem­pre in ser­vi­zio 24 ore su 24) e che dove­va chie­de­re deci­ne di auto­riz­za­zio­ni a destra e sinistra.
Non ci inte­res­sa con qua­le cura ma fate­ci gua­ri­re sen­za polemiche.
Comi­ta­to Elba Salute.
(Fran­ce­sco Semeraro)

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