Ci las­cia oggi un per­son­ag­gio apparte­nente ad un mon­do che ormai non c’è più, un mon­do fat­to di per­sone che han­no vis­su­to la vita con il piede pianta­to sull’ acceller­a­tore, una vita sen­za scon­ti e sen­za tan­ti pro­gram­mi.
Un mix di livor­ne­sità, di Elban­ità con un’ ani­ma Cor­sa che mai ha smes­so di appartenere al suo modo di vivere, cosi…” alla Baron­ti­ni”
Il nos­tro salu­to da sem­pre era: Mae­stro, lui a me, e io: Bidel­lo.
Non mi ricor­do da dove è nata sta fava­ta ma mi ricor­do bene una sera che ti dis­si: ” ma mae­stro di che”? E lui: Mae­stro di.
Belle le ser­ate alla ” Cic­cia” un Ris­torante come lui, scan­zona­to, impreved­i­bile, sen­za tan­ti prob­le­mi di preno­tazioni, ves­tiario ele­gante o chissà che.
Otti­ma carne, pos­to rus­ti­co con lui che sorti­va ogni tan­to vesti­to da bersagliere ed era subito fes­ta.
Ci las­cia un uomo che di questo per­son­ag­gio ne ave­va fat­to una coraz­za e che, sec­on­do me, da quan­do era mor­ta sua moglie Daniela ave­va dato un’ altra zam­pa­ta pesante a quell’ acceller­a­tore.…

E te Ilio vola alto. Alzo un Pastis alla tua e da oggi ques­ta can­zone avrà un sig­ni­fi­ca­to anco­ra più impor­tante quan­do sarà into­na­ta in una ser­a­ta “alla Baron­ti­ni”

Bas­gi a tu figliòla

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