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Manchette di prima

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Manchette di prima

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Sul dissalatore a Mola non si finirà mai di discutere abbastanza, se vogliamo avere cura del nostro Mare e dei nostri pozzi d’acqua dolce

Pur­trop­po le deci­sio­ni di costruir­lo sono sta­te già pre­se dal­la Regio­ne Tosca­na, dall’ASA e dall’AIT e quin­di sem­bre­reb­be vano con­ti­nua­re. Ma un’opinione pub­bli­ca infor­ma­ta può sem­pre ave­re comun­que una For­za residua.

Abbia­mo visto ed ascol­ta­to quan­ti illu­stri pare­ri si sono espres­si in modo con­tra­rio a que­sto dis­sa­la­to­re duran­te il Con­ve­gno orga­niz­za­to saba­to 22 gen­na­io a Por­to­fer­ra­io dal Comi­ta­to di Dife­sa di Lido e Mola. Sic­chè leg­gia­mo con atten­zio­ne l’articolo che segue, in modo da capi­re con qua­le NON CURA si sia pro­ce­du­to ad un’opera idrau­li­ca deno­mi­na­ta “il laghet­to di Con­dot­to” che, se ben costrui­ta, insie­me ad altre 20 pro­get­ta­te ed appro­va­te avreb­be­ro risol­to il pro­ble­ma del­la richie­sta di acqua nei mesi di mag­gior richiesta.

E se que­sta è sta­ta la cura appli­ca­ta in quell’occasione, con qua­le cura faran­no il dissalatore???

da quel che leg­ge­re­te ver­rà spon­ta­nea una domanda:

VOGLIAMO con­ti­nua­re a seguirli ???

L’autore dell’articolo che segue, ha una lun­ga espe­rien­za nel set­to­re acque­dot­ti che potre­te leg­ge­re nel suo sito www.altratecnica.it e da mol­to tem­po segue le vicis­si­tu­di­ni dell’acquedotto elbano.

L’autore ha pre­so spun­to da un’osservazione che gli è sta­ta fat­ta su un blog loca­le ed ha volu­to dare del­le spie­ga­zio­ni precise.

L’articolo che segue ci è sta­to con­ces­so da Elba­re­port, che ringraziamo.

Buo­na let­tu­ra, Ful­vio Di Pietro

Mene­ghin: Il dis­sa­la­to­re è cer­to ormai si fac­cia, ma sarà un fiasco 

Scrit­to da Mar­cel­lo Mene­ghin Lune­dì, 24 Gen­na­io 2022 14:38 

Devo rispon­de­re qui su elba­re­port dove tro­vo gra­di­ta accoglienza,a “isolainnamorato”perché inter­pel­la­to diret­ta­men­te su altro blog. e per uno sco­po preciso.

Pun­to 1) 

Il laghet­to di Con­dot­to, come ho scrit­to più vol­te è fal­li­to per i con­ti­nui erro­ri commessi.

Nel caso spe­ci­fi­co chi cono­sce la mate­ria sa benis­si­mo che ogni sbar­ra­men­to arti­fi­cia­le costrui­to nel­l’ul­ti­mo mez­zo seco­lo non può esse­re a tenu­ta se non è muni­to del­la nor­ma­le strut­tu­ra chia­ma­ta dia­fram­ma di imper­mea­bi­liz­za­zio­ne del­le spal­le e del fon­do del­lo sbar­ra­men­to medesimo.

Io, pri­ma che comin­cias­se­ro i lavo­ri, ave­vo pub­bli­ca­to un arti­co­lo spie­gan­do che sen­za quel­la strut­tu­ra il lago Con­dot­to non sareb­be sta­to a tenuta. 

Ave­vo anche alle­ga­to un dise­gno dell’ultima diga dove lavo­ra­vo, con l’in­di­ca­zio­ne spe­ci­fi­ca del neces­sa­rio diaframma. 

Nel caso del laghet­to nes­su­no ha bada­to al mio dise­gno né nes­su­no ha mai par­la­to del dia­fram­ma di imper­mea­bi­liz­za­zio­ne nei riguar­di del laghet­to Con­lot­to per cui è da pre­su­me­re che il laghet­to Con­dot­to, al con­tra­rio di tut­ti gli sbar­ra­men­ti arti­fi­cia­li, ne sia sprovvisto. 

Così stan­do le cose il Laghet­to di Con­dot­to ha fal­li­to e la col­pa va attri­bui­ta a gra­vi erro­ri costrut­ti­vi e a nien­te altro.

Pun­to 2)

Men­tre risul­ta che la rimi­ne­ra­liz­za­zio­ne sia una cosa mol­to impor­tan­te e deli­ca­ta , a Mola si è deci­so di rea­liz­zar­la., come ho già scrit­to una deci­na di vol­te, nel­la manie­ra più sba­glia­ta pos­si­bi­le per­ché otte­nu­ta in manie­ra trop­po sem­pli­ci­sti­ca, mesco­lan­do l’ac­qua distil­la­ta che esce dal dis­sa­la­to­re con l’ac­qua dei poz­zi di Mola, acqua que­st’ul­ti­ma che ha la carat­te­ri­sti­ca di varia­re con­ti­nua­men­te di sali­ni­tà in fun­zio­ne del­la depres­sio­ne di fal­da pro­vo­ca­ta arti­fi­cial­men­te con il pompaggio . 

Ebbe­ne tale fal­da d’inverno, quan­do pio­ve mol­to, è pra­ti­ca­men­te pri­va di sali, men­tre d’e­sta­te quan­do con le pom­pe si depri­me la fal­da a mol­ti metri sot­to il livel­lo del mare, nei poz­zi si tro­va pra­ti­ca­men­te acqua del mare. 

Ora io vor­rei sape­re come si può ade­ri­re alle dif­fi­col­tà di mine­ra­liz­za­zio­ne descrit­te nel con­ve­gno con il siste­ma erro­nea­men­te adot­ta­to per il desa­li­niz­za­to­re di Mola. 

Dirò inve­ce che quel siste­ma, oltre a non effet­tua­re affat­to una buo­na rimi­ne­ra­liz­za­zio­ne, pro­vo­ca l’a­van­za­men­to del nucleo sali­no nei ter­re­ni agri­co­li del­la pia­nu­ra di Mola con i dan­ni gra­vis­si­mi che si sono veri­fi­ca­ti in mol­te par­ti d’I­ta­lia quan­do si è depres­sa tan­to la fal­da con il pom­pag­gio nei pozzi.

Pun­to 3) 

Per risol­ve­re la gran­de escur­sio­ne di richie­sta che carat­te­riz­za l’ac­que­dot­to elba­no in misu­ra ecce­zio­na­le esi­ste un siste­ma solo ed è sol­tan­to quel­lo di un gran­de ser­ba­to­io, uni­ca strut­tu­ra ( ripe­to uni­ca strut­tu­ra) in gra­do di dare por­ta­te ele­va­tis­si­me per dura­te bre­vi come sono quel­le elbane. 

Al riguar­do, sen­za par­la­re del mio ser­ba­to­io di cui può esse­re let­to mol­to nel mio sito www.altratecnica.it cite­rei l’ottima solu­zio­ne pre­sen­ta­ta tren­t’an­ni fa dal prof. Mega­le del­l’U­ni­ver­si­tà di Pisa che è visi­bi­le su inter­net cer­can­do “ser­ba­to­io Elba prof. Megale” . 

Si trat­ta di un gran­de ser­ba­to­io sot­ter­ra­neo che non scon­vol­ge nul­la di impor­tan­te essen­do costi­tui­to sem­pli­ce­men­te da uno sbar­ra­men­to sot­ter­ra­neo che sepa­ra la pia­nu­ra dal mare. Solu­zio­ne otti­ma mai pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne come del resto anche la mia.

La veri­tà riguar­do l’ac­que­dot­to elba­no è una sola : gli erro­ri già com­mes­si e quel­li in pro­get­to che sono trop­pi ed inol­tre trop­po determinanti.

Mar­cel­lo Meneghin

P.S. Nota all’in­tro­du­zio­ne: VOGLIAMO SEGUITARE ???

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