Giro­va­gan­do sui vari pro­fi­li di Face­book per far­ci ovvia­men­te i caz­zi degli altri, per­chè semo curio­si come le scim­mie, abbia­mo cat­tu­ra­to que­sto ricor­do foto­gra­fi­co dell’amico Danie­le Di Bia­gio, che ci ha ram­men­ta­to un com­plean­no a noi e a mol­ti sfuggito.
Un com­plean­no impor­tan­te per­ché da quel gior­no abbia­mo visto cosa può esse­re una bre­tel­la, non due come quel­le che reg­go­no i cal­zo­ni, ma una, la Bre­tel­la di Rio nata gra­zie a lui.
Lui, il Sinkhole.
Tan­ti augu­ro­ni allo­ra al “Buco di Rio”, ” Sono nove anni, il tem­po è pas­sa­to velo­ce e sem­bra ieri che eri un buchi­no, ora stai cre­scen­do, stai diven­tan­do gran­de, non sei anco­ra una vora­gi­ne, a quel­lo ser­ve un po’ di pazien­za, ma ce la farai.”

Stai cre­scen­do in un ambien­te libe­ro, libe­ro dagli uomi­ni, lon­ta­no dal fin­to pro­gres­so che ti sta stu­dian­do da anni sen­za capir­ti, dove il ver­de si sta con pre­po­ten­za ripren­den­do lo spa­zio tra le cre­pe di quell’asfalto abra­so e stan­co. Sei cre­sciu­to e con te stan­no cre­scen­do i tuoi fra­tel­li mino­ri spar­si in quel­lo spa­zio dimen­ti­ca­to dai tap­pi, per­ché è mate­ma­ti­co, sen­za tap­pi i buchi non si tappano…”o met­ti­ci un po’ un toppino”.