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Orsini: Chiude il Longone Tennis Club ma sono poco chiari i motivi e non comprendo l’ indifferenza dell’ Amministrazione

Men­tre l’I­tal­ten­nis festeg­gia un’an­na­ta di risul­ta­ti ecce­zio­na­li con Ber­ret­ti­ni fina­li­sta a Wim­ble­don, col ven­ten­ne Sin­ner vin­ci­to­re di ben cin­que tor­nei ATP, con Fogni­ni, Sone­go e l’al­tro gio­va­nis­si­mo Muset­ti, pro­ta­go­ni­sti del­la sta­gio­ne, men­tre tut­to que­sto entu­sia­smo per il ten­nis mobi­li­ta sia gli appas­sio­na­ti sui cam­pi da ten­nis sia anche gli spor­ti­vi sedu­ti alla tele­vi­sio­ne e soprat­tut­to rivi­ta­liz­za i cir­co­li di ten­nis come ai tem­pi di Panat­ta con la vit­to­ria del­la cop­pa Davis in Cile, a Por­to Azzur­ro il glo­rio­so Lon­go­ne Ten­nis Club, nato nel 1983, è costret­to a chiu­de­re.

Fra i nume­ro­si fre­quen­ta­to­ri sia dei cam­pi da ten­nis che del cam­po poli­va­len­te di cal­cet­to, sep­pur rima­sto pri­vo del­la coper­tu­ra mai ripri­sti­na­ta dopo la bufe­ra di tre anni fa che but­to giù anche la cro­ce sul mon­te, peral­tro inve­ce subi­to restau­ra­ta, desta mera­vi­glia la chiu­su­ra di un impian­to spor­ti­vo che era un rife­ri­men­to ormai tra­di­zio­na­le sia per i turi­sti che per i loca­li che per i ragaz­zi del­la scuo­la di ten­nis diret­ta dal tec­ni­co fede­ra­le Mas­si­mi­lia­no Bian­chi.
Si cer­ca­no i moti­vi di que­sta annun­cia­ta chiu­su­ra ma l’in­dif­fe­ren­za al pro­ble­ma riscon­tra­ta in Comu­ne e anche, dicia­mo­lo, in pae­se e sui ban­chi del con­si­glio comu­na­le, moti­va ampia­men­te que­sto even­to che squa­li­fi­ca anco­ra una vol­ta le scel­te di que­sta ammi­ni­stra­zio­ne che, come una ven­ti­na d’an­ni, fa lasce­rà un impian­to spor­ti­vo pub­bli­co al degra­do e al sac­cheg­gio dei soli­ti van­da­li che si deli­zie­ran­no a sfon­da­re por­te a rom­pe­re fine­stre e soprat­tut­to ad imbrat­ta­re e a rovi­na­re tut­te le attrez­za­tu­re all’in­ter­no e all’e­ster­no del­l’im­pian­to.
Ma per­chè? Sem­bra che non sia sta­to pos­si­bi­le tro­va­re una solu­zio­ne per il rin­no­vo del­la con­ven­zio­ne col mae­stro Bian­chi che gesti­va l’im­pian­to dopo aver­lo ristrut­tu­ra­to dopo appun­to la deva­sta­zio­ne in cui era pre­ci­pi­ta­to una ven­ti­na d’an­ni fà. C’e­ra sta­to soprat­tut­to un ricor­so al TAR, abban­do­na­to peral­tro di comu­ne inte­sa fra le par­ti in atte­sa di un incon­tro per tro­va­re l’in­te­sa per ripar­ti­re, incon­tro mai avve­nu­to, ma nem­me­no nel frat­tem­po è sta­to pre­di­spo­sto o è in cor­so la pub­bli­ca­zio­ne del ban­do di gara per una nuo­va gestio­ne e intan­to tut­to il ver­san­te orien­ta­le del­l’El­ba non ha più un cir­co­lo di ten­nis fede­ra­le.

Gabrie­le Orsi­ni

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