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In dirittura di arrivo il disegno di legge n° 1571 chiamato SalvaMare

L’intervento legi­sla­ti­vo, se fos­se sta­to appro­va­to secon­do tem­pi “nor­ma­li”, mol­to pro­ba­bil­men­te ci avreb­be aiu­ta­to a sven­ta­re lo scem­pio che potreb­be esse­re per­pe­tra­to se il pro­get­to del dis­sa­la­to­re di Mola andas­se avan­ti.
Infat­ti il DDL 1571 ‚all’art.11, trat­ta in det­ta­glio gli impian­ti di desa­li­niz­za­zio­ne e det­ta le nor­me con cui devo­no esse­re pro­get­ta­ti e rea­liz­za­ti.
Di segui­to fac­cia­mo una bre­ve sto­ria dell’iter legi­sla­ti­vo che il Sala­Ma­re sta seguen­do.
E’ sta­to volu­to e pre­sen­ta­to dal Mini­stro dell’ambiente e del­la tute­la del ter­ri­to­rio e del mare (COSTA) e appro­va­to dal­la Came­ra dei depu­ta­ti il 24 otto­bre 2019.
Dopo­di­chè è sta­to tra­smes­so dal Pre­si­den­te del­la Came­ra dei depu­ta­ti alla Pre­si­den­za il 25 otto­bre 2019 e da qui al Sena­to dove è sta­to discus­so per la pri­ma vol­ta dal­la 13-esi­ma Com­mis­sio­ne per­ma­nen­te (territorio,ambiente,beni ambien­ta­li ) il gior­no 11 feb­bra­io 2020.
Dopo varie audi­zio­ni è sta­to quin­di adot­ta­to il testo base il 13 otto­bre 2020 e dopo altre nume­ro­se riu­nio­ni final­men­te è sta­to dato il via libe­ra dal­la Com­mis­sio­ne Ambien­te del Sena­to il 15 luglio 2021: il testo si tro­va ora in secon­da let­tu­ra pres­so palaz­zo Mada­ma ed è sta­to licen­zia­to dal grup­po di lavo­ro con modi­fi­che in sede redi­gen­te : era atte­so in Assem­blea ieri sera 3 Novem­bre ma è sta­to rin­via­to a mar­te­di 9 novem­bre dal­le ore 16,30.
Ci augu­ria­mo che pre­sto ven­ga appro­va­to e diven­ti leg­ge.
Di segui­to un recap dei con­te­nu­ti del ddl così come appro­da­to al Sena­to per la secon­da let­tu­ra.
L’articolo 1 indi­ca le fina­li­tà del dise­gno di leg­ge e le defi­ni­zio­ni per peri­me­trar­ne l’ambito appli­ca­ti­vo tra cui quel­le di “rifiu­ti acci­den­tal­men­te pesca­ti” e di “rifiu­ti volon­ta­ria­men­te pesca­ti”, che, in sede di esa­me alla Came­ra, sono sta­te este­se al fine di rife­rir­le non solo al mare, ma anche ai laghi, ai fiu­mi e alle lagu­ne.
L’articolo 2 si occu­pa dei rifiu­ti acci­den­tal­men­te pesca­ti ed è sta­to in più pun­ti modi­fi­ca­to dal­la Came­ra. In par­ti­co­la­re, quan­to ai rifiu­ti acci­den­tal­men­te pesca­ti in mare, pre­ve­de l’equiparazione di que­sti ai rifiu­ti pro­dot­ti dal­le navi, con obbli­go in capo al coman­dan­te del­la nave che appro­da in un por­to di con­fe­rir­li all’impianto por­tua­le di rac­col­ta.
L’articolo 3 si occu­pa del­le cam­pa­gne di puli­zia e pre­ci­sa che i rifiu­ti volon­ta­ria­men­te rac­col­ti pos­so­no esse­re recu­pe­ra­ti nell’ambito di spe­ci­fi­che cam­pa­gne di puli­zia orga­niz­za­te su ini­zia­ti­va dell’autorità com­pe­ten­te o su istan­za pre­sen­ta­ta all’autorità com­pe­ten­te dal sog­get­to pro­mo­to­re del­la cam­pa­gna.
L’articolo 4 rin­via ad un decre­to del Mattm per la deter­mi­na­zio­ne dei cri­te­ri e del­le moda­li­tà con cui i rifiu­ti acci­den­tal­men­te pesca­ti e i rifiu­ti volon­ta­ria­men­te rac­col­ti ces­sa­no di esse­re qua­li­fi­ca­ti come rifiu­ti, ai sen­si dell’articolo 184-ter del Codi­ce dell’ambiente. In sede di esa­me alla Came­ra si è pre­ci­sa­to che l’adozione di que­sto decre­to è diret­ta non solo alla pro­mo­zio­ne del rici­clag­gio del­la pla­sti­ca, ma anche di altri mate­ria­li non com­pa­ti­bi­li con l’ecosistema mari­no e del­le acque inter­ne.
L’articolo 5 “Nor­me in mate­ria di gestio­ne del­le bio­mas­se vege­ta­li spiag­gia­te” è sta­to intro­dot­to alla Came­ra che distin­gue tra bio­mas­se vege­ta­li, deri­van­ti da pian­te mari­ne o alghe, depo­si­ta­te natu­ral­men­te sul lido del mare e sull’arenile, e pro­dot­ti costi­tui­ti di mate­ria vege­ta­le di pro­ve­nien­za agri­co­la e fore­sta­le, depo­si­ta­ta natu­ral­men­te sul­le spon­de dei laghi, dei fiu­mi, e sul­la bat­ti­gia.
L’articolo 6, intro­dot­to nel cor­so dell’esame del prov­ve­di­men­to alla Came­ra, rin­via ad un decre­to inter­mi­ni­ste­ria­le, con il pare­re dell’ISPRA e sen­ti­to il Coman­do gene­ra­le del Cor­po del­le capi­ta­ne­rie di por­to, per la deter­mi­na­zio­ne del­le linee gui­da ope­ra­ti­ve a cui si con­for­ma­no le atti­vi­tà tec­ni­co-scien­ti­fi­che fun­zio­na­li alla pro­te­zio­ne dell’ambiente mari­no, che com­por­ta­no l’immersione subac­quea al di fuo­ri degli ambi­ti por­tua­li, svol­te dal per­so­na­le del Siste­ma nazio­na­le a rete per la pro­te­zio­ne dell’ambiente mari­no o da sog­get­ti ter­zi che svol­go­no atti­vi­tà di moni­to­rag­gio e con­trol­lo dell’ambiente mari­no in base ad una appo­si­ta con­ven­zio­ne o in vir­tù di finan­zia­men­ti mini­ste­ria­li.
L’articolo 7 con­sen­te di rea­liz­za­re cam­pa­gne di sen­si­bi­liz­za­zio­ne per la rea­liz­za­zio­ne del­le fina­li­tà del­la leg­ge, del­le stra­te­gie per l’ambiente mari­no.
L’articolo 8 sta­bi­li­sce che il mini­ste­ro dell’Istruzione pro­muo­ve nel­le scuo­le di ogni ordi­ne e gra­do atti­vi­tà vol­te a ren­de­re gli stu­den­ti con­sa­pe­vo­li dell’importanza del­la con­ser­va­zio­ne dell’ambiente, e, in par­ti­co­la­re, del mare e del­le acque inter­ne, non­ché del­le cor­ret­te moda­li­tà di con­fe­ri­men­to dei rifiu­ti.
L’articolo 9, intro­dot­to dal­la Came­ra sta­bi­li­sce che in occa­sio­ne del­la gior­na­ta del mare gli isti­tu­ti sco­la­sti­ci pos­so­no pro­muo­ve­re ini­zia­ti­ve­per dif­fon­de­re la cono­scen­za del mare e  sul­le misu­re per pre­ve­ni­re e con­tra­sta­re l’abbandono dei rifiu­ti in mare.
L’articolo 10 pre­ve­de l’attribuzione di un rico­no­sci­men­to ambien­ta­le in favo­re degli impren­di­to­ri itti­ci che ten­go­no com­por­ta­men­ti vir­tuo­si, uti­liz­za­no mate­ria­li a bas­so impat­to ambien­ta­le, par­te­ci­pa­no a cam­pa­gne di puli­zia o con­fe­ri­sco­no rifiu­ti acci­den­tal­men­te pesca­ti.
L’articolo 11 si occu­pa degli impian­ti di desa­li­niz­za­zio­ne.
L’articolo 12 isti­tui­sce pres­so il Mattm un Tavo­lo inter­mi­ni­ste­ria­le di con­sul­ta­zio­ne per­ma­nen­te con il com­pi­to di coor­di­na­re l’azione di con­tra­sto dell’inquinamento mari­no, anche dovu­to alle pla­sti­che, di otti­miz­za­re l’azione dei pesca­to­ri per le fina­li­tà del­la leg­ge e di moni­to­ra­re l’andamento del recu­pe­ro dei rifiu­ti con­se­guen­te all’attuazione del “Sal­va­Ma­re”, garan­ten­do la dif­fu­sio­ne dei dati e dei con­tri­bu­ti.
L’articolo 13, intro­dot­to dal­la Came­ra, sta­bi­li­sce che ogni anno il mini­stro dell’Ambiente pre­sen­ta una rela­zio­ne al Par­la­men­to sull’attuazione del Sal­va­Ma­re.
L’articolo 14 sta­tui­sce che dall’attuazione del­la pre­sen­te leg­ge non devo­no deri­va­re nuo­vi o mag­gio­ri one­ri per la finan­za pub­bli­ca.

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