Mentre scrivo queste poche righe sento il classico rumore del Pegaso che sferza l’aria statica di questa serata autunnale. Credo sia le terza volta solo nella giornata odierna. Proprio nel mio primo giorno, in rappresentanza del gruppo “Miglioriamo l’Ospedale Elbano”, in cui ho partecipato a quello che doveva essere un incontro con i sindaci dei nostri comuni, la cosiddetta “Conferenza dei sindaci sulla sanità”. Bè, di sindaci neanche l’ombra, in quanto al momento dell’ingresso dei comitati, alcuni non erano proprio presenti, altri hanno pensato bene di andare via.
Comunque nel ringraziare il sindaco Zini, insieme al Dott. Chetoni, al Dott Genghi e alla Dott.ssa Barbagli, che ci hanno illustrato le problematiche relative alle vaccinazioni e alle criticità dell’ospedale e della medicina territoriale, mi appare sempre più evidente che esista un problema serio e nell’immediato irrisolvibile, legato alla mancanza di personale.
Abbiamo una camera iperbarica all’avanguardia ma che non può funzionare se non per le basilari attività, poiché mancano gli anestesisti, solo 2 quelli in forza all’ospedale; l’ospedale di comunità non può essere spostato dall’attuale posizione (chirurgia) perché per renderlo nuovamente autonomo servirebbero sei infermieri, e non ci sono; alternativa: chiuderlo fino a Gennaio. La possibilità di creare una terapia sub-intensiva, nonostante esistano le attrezzature, non è percorribile perché mancano infermieri e anestesisti; l’assistenza domiciliare, tanto decantata sulla pagina istituzionale dell’Asl Nord Ovest, non può essere attivata perché manca il personale, in particolare l’anestesista; l’Onco Ematologo resta una promessa che sembra irrealizzabile, nonostante le ripetute richieste del dottor Chetoni; la nuova TAC che verrà posizionata a breve avrà un utilizzo calmierato in quanto attualmente opera in ospedale un solo radiologo; La situazione di Radiologia ha assunto ormai una dimensione che sembra attraversare letteralmente i confini della realtà; la situazione relativa alle mancanze delle Guardie Mediche sembra non possa trovare soluzione.
Alla luce dei fatti esposti è apparso chiaro quanto i presenti avessero le mani legate, giacché in questo periodo esiste una carenza infermieristica, 16 unità, e medica, piuttosto drammatica, inoltre sono stati previsti dei tagli consistenti ai fondi disponibili per la sanità, tant’è che in Toscana molti HUB per le vaccinazioni verranno chiusi, ed è stato proclamato il blocco delle assunzioni, anche se il Presidente Giani, incalzato dai sindacati di categoria, afferma di non aver affatto bloccato le assunzioni. Fatto è che la Regione Toscana ha un deficit sulla sanità di mezzo miliardo di euro, difficile da risanare se il Governo non assegnerà fondi straordinari. Fantastiche le parole espresse in politichese dall’assessore alla sanità Bezzini: “L’obiettivo è tutelare e rafforzare la sanità pubblica della nostra Regione per proiettarla nel futuro, e questo si ottiene garantendone anche la sostenibilità finanziaria. A tal fine stiamo portando avanti un lavoro che punta a trovare una sintesi tra la convergenza verso l’equilibrio di bilancio e la garanzia della continuità dei servizi e della qualità delle prestazioni erogate (fonte Firenze today).”
In poche parole: non ci sono fondi, adopereremo tagli.
Non ci sono interlocutori in grado di ottimizzare la situazione all’Isola d’Elba, non c’è una strategia che permetta di rilevare le criticità di ogni singolo ambulatorio, basti pensare che per cauterizzare una perdita di sangue dal naso è necessario andare a Piombino perché qui manca la strumentazione necessari, non esiste la volontà di “attenzionare” l’Isola, ormai sede disagiata, per renderla, almeno a livello sanitario meno isolata e isolante, per questo faccio un appello al signor Landi, assessore regionale all’opposizione, affinché possa far sentire la voce dei cittadini elbani per tutelare quel diritto alla sanità tanto sbandierato, quanto ormai divenuto un sogno irraggiungibile.