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Sanità Elba, Landi: 200mila persone, un solo medico al Pronto soccorso. Programmazione fallimentare

“L’Isola d’Elba durante i mesi estivi diven­ta la sec­on­da local­ità del­la Toscana per popo­lazione, scalzan­do Pra­to. La doman­da che ci poni­amo da tem­po sen­za avere rispos­ta dai ver­ti­ci del­la san­ità regionale è: sarebbe immag­in­abile un solo medico in servizio pres­so il Pron­to soc­cor­so dell’ospedale di Pra­to? Per­ché purtrop­po la realtà è ques­ta: pas­sano le esta­ti, restano i soli­ti prob­le­mi, nonos­tante le ripetute seg­nalazioni e le inutili promesse. In questi giorni il Pron­to Soc­cor­so dell’ospedale di Porto­fer­raio sta reg­is­tran­do, come facil­mente preved­i­bile, un alto numero di acces­si, a cui si riesce a far fronte solo gra­zie alla stra­or­di­nar­ia dedi­zione e pro­fes­sion­al­ità del per­son­ale medico e infer­mieris­ti­co. Acces­si spes­so impro­pri, a causa di un’altra promes­sa man­ca­ta: la real­iz­zazione del­la Casa del­la Salute. Una situ­azione inac­cetta­bile in tem­pi nor­mali, fig­uri­amo­ci in un peri­o­do stra­or­di­nario come questo”.
 
Lo scrive il con­sigliere regionale del­la Lega Mar­co Lan­di.
 
“Inac­cetta­bile che non ci si ren­da con­to del­la par­ti­co­lar­ità dell’Isola d’Elba e che non si pro­ce­da pro­gram­man­do per tem­po. E invece ecco che il 21 luglio veni­amo a sapere uffi­cial­mente che la Asl Nord Ovest ha pre­so coscien­za che ‘nei mesi estivi la pres­sione sui pron­to soc­cor­so del­la cos­ta è par­ti­co­lar­mente gravosa’ e che ha defini­to un piano di poten­zi­a­men­to. Piano che prevede­va di dirottare su Porto­fer­raio i medici del 118 in servizio a Piom­bi­no, a sua vol­ta cop­er­ta dai medici delle USCA di Livorno. Un gio­co delle tre carte annun­ci­a­to in piena estate e comunque des­ti­na­to a las­cia­re indi­etro qualche local­ità. Nei cas­set­ti del­la Giun­ta regionale c’è già una mia inter­rogazione sul futuro del­la san­ità elbana: atten­do la rispos­ta, ma soprat­tut­to atten­do che si diano risposte a tut­ti i cit­ta­di­ni elbani, stanchi di essere con­siderati toscani di serie B”, con­clude Lan­di.

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